Test giapponesi su cavie umane durante la guerra agghiacciante documento alla televisione inglese

Test giapponesi su cavie umane durante la guerra agghiacciante documento alla televisione inglese Test giapponesi su cavie umane durante la guerra agghiacciante documento alla televisione inglese Usa, bombardiere invisibile ai radar LONDRA — Allucinanti esperimenti batteriologici sono stati compiuti per anni da scienziati giapponesi su prigionieri americani, britannici ed australiani durante la seconda guerra mondiale In un campo di concentramento della Manciuria: lo ha affermato una inchiesta della rete televisiva britannica «TVS», anticipata dalP«Observer». Oli esperimenti del giapponesi Bono rimasti segreti per oltre 40 anni per un accordo concluso dagli americani con gli scienziati nipponici responsabili: l'immunità in cambio del risultati di tali esperimenti. Una trasmissione su questo tema andrà in onda in Gran Bretagna domani. Le «cavie umane» sarebbero state sottoposte ad iniezioni di germi mortali, esposte all'esplosione di bombe batteriologiche, sezionate vive, chiuse in celle con temperature di meno 50 gradi, affer¬ ma la trasmissione. Gli esperimenti furono eseguiti su oltre mille prigionieri americani (catturati nel 1942 nelle Filippine) e su oltre cento prigionieri britannici ed australiani (catturati a Singapore) nel campo di concentramento di Mukden (Manciuria). Ideatore degli esperimenti fu il batteriologo giapponese Sturo ishii, responsabile della tristemente nota «unità 731», creata a Puvgfan (500 km. a nord-est di Mukden), per la messa a punto di una invincibile «arma batteriologica», afferma l'«Observer» nelle sue anticipazioni. Nel laboratori di Pingfan, Iahil sottopose dapprima migliaia di prigionieri cinesi, russi, coreani a prove di «resistenza umana», iniettando loro bacilli del tifo, del tetano, del vaiolo, della salmonella, della peste. Dopo le Iniezioni le vittime erano sottoposte a continui prelievi di sangue, ana¬ lisi delle urine e delle feci ed in più casi venivano sezionate vive, afferma 11 settimanale inglese. I laboratori di Pingfan possedevano una pista aerea e su questa 1 prigionieri venivano legati a gruppi e poi esposti all'esplosione di «bombe batteriologiche» sganciate da aerei. Migliaia di ' prigionieri sono morti in questo modo. I loro corpi venivano bruciati in crematori speciali. «Una volta alcuni prigionieri si ribellarono — ha riferito Naojl Uezono, un tipografo del campo — e fu dato l'ordine di saturare di gas le celle: dopo un'ora 60 prigionieri erano morti». Nel 1042 i giapponesi decisero di effettuare gli stessi esperimenti sul prigionieri anglosassoni per verificare eventuali differenze rispetto agli asiatici. I giornalisti della «TVS» sono riusciti a rintracciare alcuni superstiti del campo di Mukden di cui han¬ no registrato dichiarazioni. •Ogni tanto arrivavano al campo scienziati giapponesi, ci misuravano da tutti 1 lati, poi ci davano da'bere strane sostanze. Ad altri venivano fatte iniezioni. Tutti 1 cadaveri erano poi sezionati», ha dichiarato il sergente britannico Jack Robert; «Eravamo assolutamente passivi e troppo deboli per reagire». «Una piuma Imbevuta con una strana sostanza mi è stata infilata più volte su e giù perii naso: da allora cominciai a soffrire di febbri ricorrenti, da cui non sono mal guarito — ha riferito l'americano Frank James — ho visto 1 giapponesi usare con gli altri prigionieri spray chimici, iniezioni di misteriose sostanze, fare prelievi rettali e sanguigni». Nel primo Inverno di attività del campo, nel 1942, 430 del 1.450 prigionieri di Mukden perirono, la maggior par¬ te per dissenteria e paratifo, afferma l'Inchiesta. Al termine della guèrra, il colonnello americano Murray Sanders, dietro ordine del generale Douglas MacArthur, garanti l'immunità ad Ishil ed agli altri scienziati giapponesi responsabili in cambio della consegna di tutti i documenti con 1 risultati di tali esperimenti, afferma PObserver. Alcuni degli scienziati giapponesi responsabili sono ancora vivi e membri stimati della società nippònica, afferma l'Inchiesta anticipata dal giornale, che cita Infine t seguenti nómi: telili è morto di cancro alcuni anni fa. Naeo Ikeda è direttore'di un laboratorio di analisi ad Osaka, Hlsato Yoshlmura è professore universitario, il dr. Kozo Okamoto è direttore medico dell'università Kinki di Osaka. Tutti hanno lavorato per ishii e tutti si sono rifiutati di essere intervistati, conclude l'Inchiesta della «TVS». WASHINGTON — Non ha né coda né fusoliera ed è dotato di due lunghe ali il bombardiere nucleare Stealth che — nella massima segretezza — gli Stati Uniti sono impegnati a mettere a punto utilizzando tecniche rivoluzionarle che lo dovrebbero rendere invisibile ai radar. Lo ha rivelato il senatore Barry Goldwater, che l'anno scorso ha potuto visionare un prototipo del velivolo. «Assomiglia ad un paio.di ali in volo», ha precisato 11 repubblicano Goldwater, che è presidente della commissione Forze Armate del Senato. n Pentagono lavora da molti anni allo Stealth, destinato a rimpiazzare il bombardiere B-l negli Anni '90. E si tratta di uno' dei misteri meglio custoditi in America: del progetto d'aereo antl-radar si seppe soltanto — in termini vaghi — nel 1980, sotto l'amministrazione Carter. Di recente un ingegnere cali¬ forniano è finito in galera per aver tentato di vendere al Kgb schede e documenti relativi al velivolo, in costruzione presso l'industria «Northrop Corporation» di Los Angeles. Negli Anni '40 la Northrop già progettò aerei militari «a tutt'ala» e, come forma, lo Sterai h non dovrebbe essere molto diverso dal modello «YB-49» sfornato dalla Northrop nel 1949 e abbandonato perché non dava adeguate garanzie di stabilita. Lo Stealth (chiamato al Pentagono «bombardiere ad alta tecnologia») dovrebbe sfuggire ai radar non solo grazie al suo «basso profilo» ma soprattutto perché ricoperto di speciali materiali assorbenti. Nulla si sa sul costo del progetto: secondo esperti di Wall Street il dipartimento della Difesa paga almeno un miliardo di dollari all' anno alla Northtrop per portare avanti l'impresa.

Persone citate: Barry Goldwater, Douglas Macarthur, Frank James, Goldwater, Ikeda, Jack Robert, Kozo Okamoto, Murray Sanders