Anche l'amore di Mayerling va a finire in politica

D'estate i cronisti tornano a rilanciare vecchie ipotesi sulla tragedia di Rodolfo d'Asburgo e Maria Vetsera D'estate i cronisti tornano a rilanciare vecchie ipotesi sulla tragedia di Rodolfo d'Asburgo e Maria Vetsera Anche l'amore di Mayerling va a finire in politica VIENNA — 7( mito della tragedia di Mayerling (30 gennaio 1889) non accenna a finire. Ne è una prova il fatto che, ogni giorno, specialmente d'estate, nella piccola località del bosco viennese arrivano pullman carichi di curiosi. Neanche i giornali tacciono e si ripubblicano articoli che vogliono •rivelare' cose conosciute da tempo Non c'è nulla di nuovo: da anni si sapeva che Costantino Nigra, allora ambasciatore d'Italia a Vienna, era stato uno dei primi a dare la notiria della tragedia e a fornirne i particolari. Non si -deve dimenticare che i giornali austriaci non parlarono del fatto fino alla caduta dell'impero, poiché erano sottoposti a censura. Ne scrissero solo i giornali stranieri. E Nigra, data la postatone che occupava, potè raccogliere le notizie e i pet¬ tegolezzi che circolavano nell'ambiente diplomatico. Ora leggo che la baronessina Maria Vetsera si sarebbe tirata un colpo di pistola alla tempia perché Rudolf si sarebbe rifiutato di seguirla nella fuga verso una vita in comune o perché, avendo altre relazioni, avrebbe minacciato di abbandonarla. Visto poi il cadavere di Maria, l'arciduca si sarebbe ucciso a sua volta, temendo le conseguenze dello scandalo. Non si capisce perché si continui a fare delle ipotesi su Mayerling, dal momento che esistono le lettere che la Vetsera e Rudolf si scambiarono. In queste i due amanti scrivono di coier morire insieme e chiedono anche di essere sepolti insieme. Perché poi vollero uccidersi e perché attuarono davvero il progetto, è un'altra questione, un interrogativo cui nessuno può, naturalmente, dare una risposta definitiva. Proprio per questo, forse, molti azzardarono ipotesi dìverse. Ne riferiamo alcune a titolo di curiosità: Erlch Felgl, imbeccato da Zita, sostenne la tesi della congiura contro l'arciduca, percìié questi si sarebbe rifiutato di attuare un colpo di Stato contro l'imperatore Franz Joseph, suo padre. Holler, un medico di Baden, imbastì la storia in un altro modo, e scrisse che la giovane Maria fosse incinta e che Rudolf si fosse improvvisato chirurgo ginecologo per procurarle l'aborto. L'intervento sarebbe andato male, la Vetsera avrebbe avuto un'emorragia che lui non sarebbe stato in grado di arrestare. Il panico di fronte a quella situazione irrimediabile e la paura dello scandalo avrebbero poi fatto il resto. Altra la versione, che piacque a Papini e che gli ispirò il sublime ritrattò,,di Marta nel •Giudizio universale.. Qui la Vetsera spiega all'angelo, suo interlocutore, di essersi offerta come vìttima per placare l'insaziabile e malato desiderio d'amore dell'amante. I due si sarebbero recati nel casòtto di caccia di Mayerling già con l'intenzione di morire insieme. Lui desiderava un segna inequivocabile di amore e lei glielo avrebbe dato. Aveva bisogno di un gesto estremo di dedizione e di annientamento e lei affrontò volentieri e innocentemente la morte. Altra ancora la versione di Mussolini giovane giornalista. Lei una iper-passionale al limite della ninfomania, luì un amante freddino al limite dell'impotenza. Nella raccolta intimità di Mayer¬ ling, i due fanno l'amore, ma Maria si sente insoddisfatta e, nel profondo, rifiutata da Rudolf, che si è addormentato voltandole la schiena. Presa da un furore cieco, la fanciulla avrebbe usato, per così dire, il trlnclatutto. Rudolf, temendo la vergogna che sicuramente si sarebbe riversata su di lui, «omonon-più-uomo, la uccide e si uccide. Ora vittime sacrificate sul tavolo della politica, ora sull'altare di amore, ora su un improvvisato lettino operatorio, fino alla versione quasi porno: la storia di Maria e Rudolf ha acceso e forse contìnua ad accendere la fantasia di molti. Ma a Vienna, dove esiste perfino un museo della sepoltura e dove ogni giorno due-tre persone si tolgono la vita, il suicidio non fa neppure più notizia. D'altra parte, poi, pare che Rudolf fosse già più morto che vìvo ancor prima di spararsi, perché si dice di lui che fosse sifilitico, drogato, malato nel corpo e nello spirito. Sarebbe forse ora che la si finisse con le leggende, che servono solo ad arricchire la cronaca, e che si pensasse piuttosto a portare un fiore sulla tomba della povera Maria, la quale, originariamente, fu sepolta vicino al muro del cimitero, nel reparto sconsacrato, come un cane. Gii morta, la misero seduta su una carrozza, fra due uomini che fungevano da sostegno, e la portarono in giro per farla vedere, perché la gente potesse dire di averla vista viva, in quel giorni. Nessuno potè assistere al suo funerale, e, la madre fu addirittura costretta ad andare a Venezia e comunicare al giornali che la figlia era marita in un incidente. Lo scandalo è qui, nella bigotteria imperlale, non nell'omicidio-suicidio. La perversione, semmai, è che, nonostante il loro desiderio di essere sepolti insieme, uno sia sepolto nella Kapuziner Gruft, e l'altra nel piccolo cimitero di Helligenkreuz, a tre-quattro chilometri daMayerling. I bacchettoni, però, non si arrestarono qui. Franz Joseph, da buon pineochero qual, era, fece edificare una cappella nel punto esatto dove vennero ritrovati i due cadaveri e trasformò il casòtto in un monastero dì clausura femminile, dove dodici suore dovevano — a detta della custode che guida i turisti attraverso le poche stanze ancora visitabili — pregare giorno e notte per l'anima del figlio. Ma solo per lui. Luisa Eicaldone

Luoghi citati: Baden, Italia, Marta, Venezia, Vienna