Un fascino alla Brooks oggi è inutile cercarlo

Un fascino alla Brooks oggi è inutile cercarlo Un fascino alla Brooks oggi è inutile cercarlo Le sensazioni sotti E' morta nel giorni scorsi Louise Brooks, a 78 anni. Un arresto cardiaco ha tolto al cinema una diva degli Anni 20. Louise Brooks esordi nel '25, ma la lama le giunse nel '28, Interpretando «Capitan Barbablù». L'ultimo lllm lo girò nel '38, accanto a John Wayne. Ci sono volti che più di altri parlano dei leggeri e insondabili movimenti dell'anima: occhi che irradiano una luce più precisa e insieme sfuggente, capelli la cui pettinatura è perentoria come un gesto di assenso o di rifiuto, bocche che evocano parole non dette, segreti dolci o dolorosi. Le rare volte che ci imbattiamo in essi, .abbiamo la sensazione di trovarci di fronte al manifestarsi dell'essenza stessa della vita, sempre semplice e oscura. Ci sono donne che più di altre il destino investe, e la cui esistenza prende forme tali da diventare simbolo di un'epoca intera e di una idea di femminilità. Cosi fu per Louise Brooks, con 11 suo volto, e la sua vita. Spregiudicatezza e candore, durezza e sensualità, intelligenza e istintività, capacità di lavoro e autodistruzione, ecco che cosa leggiamo ancora in una sua fotografia: ci vediamo la «maschietta» degli Anni 20, l'età del jazz, le feste di Jay Gasby. lo splendore del cinema muto, adatto ad accogliere e potenziare tutti i movimenti danzanti di un corpo e tutto 11 raggio penetrante di uno sguardo. Ma ci vediamo anche una immagine eterna dell'anima femminile, tra fragilità e potere. Louise Brooks, con la sua frangetta bassa sugli occhi profondi, mi ricorda Zelda, la moglie di Francis Scott Pitzgerald, che si consumò in strepitose eleganze e in vortici di pazzia, o Mabel Dodge Luhan, la miliardaria americana che sposò per capriccio un capo indiano e per capriccio volle con sé nel Nuovo Messico D. H. Lawrence, oltre a un segui¬ Oggi 11 presiden li e misteriose di una to di meno noti personaggi mondani: ed appare anche sorprendentemente slmile a Marguerite Duras com'era da ragazzina, al tempo in cui è ambientato il suo romanzo autobiografico «L'amante», che ci racconta di una storia d'amore ambigua e crudele. Una donna del tipo incarnato da Louise Brooks pos- La donna 1920 di Erte siede queste qualità: l'enigmaticità, la capacità di sfuggire a un ruolo troppo fisso, anche dal punto di vista sessuale, di essere poco materna, poco rassicurante, persino poco donna, se occorre. Poi la libertà, di giudizio, di azione: libertà come intelligenza, come ironia: infine come potere, perché niente sgomenta un uomo come una libera, ironica parola femminile. La perversione, in questo tipo di donne, si mescola con l'innocenza: non è ricerca sistematica di piaceri inusitati, ma abbandono a un estro, a una follia: sono fermamente convinto che soltanto le donne sanno andare davvero e serenamente te della Repubblica diva degli Anni 20 al di là delle barriere che ogni morale impone. Un'ultima caratteristica è la propensione al bere, e attraverso il bere a una forma rinviabile di autodistruzione: Zelda farà confluire un fiume d'alcol nella sua malattia, a Louise l'altalena quotidiana sul set tra champagne e cognac non impedirà di arrivare a 78 anni. Infine, donne cosi credono fermamente nell'individualismo, nell'unicità della propria esperienza, nel destino. Ce ne sono ancora, nel mondo massificato e appiattito di oggi? E' ancora possibile una figura femminile provocatoria ma misteriosa, libera ma fatale? Sembrerebbe di no: ai nostri tempi, che cosa potrebbero fare Lulu e l'Angelo Azzurro, Imprigionate in qualche pomeriggio televisivo, tra pubblicità di detersivi e chiacchiere di presentatori? Oggi poi spregiudicatezze, sfacciataggini, licenze sono diventate ingredienti comuni, destituiti di ogni fascino, noiosi oramai. Ma questo non vuol dire che la natura femminile abbia perso il suo vero potere. Ancora oggi nulla appare •più seducente e crudele del segreto che gli occhi, il sorriso di una donna sanno nascondere. Ci sono certo donne intellettuali e donne futili, donne esili come tele di ragno e donne vaste come profili di colline, donne preziose come l'oro e donne comuni come l'acqua; ma prima di tutto ci sono ancora oggi donne sul cui volto si leggono soltanto sentimenti ovvii, vicende opache dell'anima, niente che vada oltre il consumarsi di un'esistenza, e altre 11 cui volto, scontroso, difficile da interpretare, ci parla, come quello di Louise Brooks, di sensazioni sottili, misteriose, di estremi che si toccano, di dolore e gioia, di intelligenza e passività alleate: e che ci attraggono come ci attrae il centro stesso della vita, nascosto e limpido. Ct pGiuseppe Conte conclude la sua vi

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