Samet Aslan sarà incriminato per «falsa testimonianza»?

Dai magistrati romani che indagano sull'attentato al Papa Dai magistrati romani che indagano sull'attentato al Papa Samet Aslan sarà incriminato per «falsa testimonianza»? Un'udienza straordinariinternazionale contro il ROMA — Dall'Olanda, alla Germania occidentale: 11 presidente della corte d'assise, Severino 8antlaplchi, il giudice a latere, Fernando Attolico, e il pubblico ministero, Antonio Marini, proseguono nel loro «tour» europeo, volando da un Paese all'altro a collezionare testimonianze. L'intento del magistrati al quali è affidato il processo per l'attentato del maggio 1981 al Papa in piazza San Pietro è di cercare conferme o smentite alle mille verità e alle altrettante bugie contenute nella pirotecnica deposizione del turco All Agca. La prima parte della missione è però fallita ed avrà certamente un seguito giudiziario. Forse per lo stesso 17 agosto il presidente Santiapichi terrà una udienza straordinaria per stabilire collegialmente se emettere un mandato di cattura per testimonianza falsa e reticente nel confronti di Samet Aslan, il turco in carcere in Olanda arrestato il 14 maggio in una cittadina al confine con la Germania perché in possesso di una «Browning» calibro 9 proveniente dallo stesso •stock» di armi acquistate a Vienna alla vigilia della sparatoria di piazza San Pietro. Interrogato infatti dai giudici nei giorni scorsi, Aslan ha glissato su buona parte delle sessantasei domande che il presidente Santiapichi aveva preparato per lui. L'udienza straordinaria, prima della ripresa regolare del processo in settembre, è dettata da motivi di urgenza: Aslan dovrebbe lasciare il carcere poco dopo Ferragosto e solo un mandato di cattura internazionale con la conseguente richiesta di estradizione potrebbero convincere le autorità olandesi a prolungarne la detenzione. In questo strano processo dominato dalla figura enigmatica di AU Agca e da altri suoi amici ex «lupi grìgi», è destinato ad entrare dunque anche Samet Aslan. Un personaggio che a prima vista sembra proprio creato ad arte per accrescere la confusione che sin dall'inizio ha contraddistinto le fasi più salienti del dibattimento in corso nell'aula-bunker del Foro Italico. Catturato proprio nei giorni in cui Papa Wojtyla era in visita in Olanda, Aslan non ha saputo dare spiegazioni plausibili sul possesso della Browning: «Me l'ha data mio padre» — aveva dichiarato In un primo momento alla polizia olandese, sostenendo invece in seguito di averla trovata nei suo! bagagli, nascosta 11 da qualcuno. Ma è logicamente possibile che un'altra persona, della stessa nazionalità di Agca, con una pistola simile a quella di piazza San Pietro e proveniente addirittura dallo stesso «stock» di armi, tenti per la seconda volta di uccidere il Papa? E non sarebbe piti verosl mile invece pensare ad una mossa orchestrata da un'abile regia per confondere ancora di più le acque? Il processo, giunto ormai al terzo mese, è ancora alla ricerca di un punto fisso, dopo tutta una serie di udienze che hanno tenuto desta l'attenzione pubblica. Si regge .'sulle sabbie mobili delle bugie e delle farneticazioni di Agca, né i vari confronti che si sono tenuti sino ad oggi, compreso quello con 11 bulgaro Antonov, sono riusciti a disolvere i numerosi dubbi. Qualcosa di più i giudici si aspettano dall'altro turco in carcere a Bochum, a pochi chilometri da Dusseldorf, Yalcin Ozbey. Ma anche in questo caso le loro speranze appaiono poco fondate. Ozbey, infatti, fu già ascoltato nello stesso carcere nel febbraio del 1984 dal giudice Ilario Martella, che all'epoca conduceva l'Istruttoria sul l'attentato a Giovanni Paolo II. Il turco raccontò cose apparentemente intéressanti che poi persero di credibilità agli occhi del magistrato quando Ozbey cominciò a far mettere a verbale anche grossolane menzogne. Disse fra l'altro di aver te lefonato da Stoccarda in teleselezione In Bulgaria, quando a quell'epoca non esistevano collegamenti diretti tra i due Paesi. Raccontò ancora che Alncrtrpqqe a verrebbe convocata per il turco in carcere in Olanda Agca fu incaricato da un politico turco di uccidere Ronald Reagan, dimenticando che in quel periodo l'ex attore non era stato ancora eletto alla Casa Bianca. Ozbey dovrebbe confermare che il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro agirono quattro terroristi. Uno di questi, come aveva già rivelato al giudice Martella, doveva essere Slrrl Kadem, ex compagno di scuola di Agca, commerciante in tappeti. Ma quest'ultimo, chiamato pochi giorni fa In aula a Roma come testimone (arrivando direttamente e spontaneamente dalla Turchia), ha respinto con fermezza le accuse, uscendo anche vincente, sia pure ai punti, da 17 agosto per emettere a - Ma l'iniziativa potrebb un drammatico confronto con All Agca, di cui rivelò anche le tendenze verso l'estrema destra quando andavano insieme a scuola. Fra l'altro, la descrizione fatta da Ozbey (che parlava di Kadem come un tipo biondo e alto circa un metro e ottanta, mentre il, turco chiamato a testimoniare é piuttosto tracagnotto, nero di capelli e con i baffi) non corrisponderebbe alla realtà. Chi sarebbe allora quell'altro turco che si vede di profilo in una foto scattata in piazza San Pietro poco prima della sparatoria? Potrebbe, forse, essere addirittura Aslan Samet, il turco che si rifiuta di rispondere alle domande della corte. Ma quella foto non rappresenta un mandato di cattura bbe non avere successo da sola una prova valida per poterlo incriminare e chiederne quindi l'estradizione. Cosi come anche la richiesta di estradarlo per falsa testimonianza appare appesa ad un filo troppo sottile. Il reato, sempre che sussista, è stato co-nmesso da Aslan al-' l'estero, il turco. Inoltre, sarebbe incorso i»>lla falsa testimonianza In una dppor.1zlone resa ad un giudice diverso da audio italia io. elee a quello olandese: nei . ipa* re facile, quindi, r>er la gi -tizia italiana perseguir»- Aslan solo per questo motivo. Ma questi problemi di diritto internazionale verranno discussi e forse risolti nell'udienza straordinaria di sabato prossimo. r .-.

Luoghi citati: Bulgaria, Germania, Olanda, Roma, Stoccarda, Turchia, Vienna