Gelber: una sconfinata ricchezza di repertorio di Emio Donaggio

Gelber: una sconfinata ricchezza di repertorio Gelber: una sconfinata ricchezza di repertorio CERVO — Il festival di musica da camera di Cervo dopo 22 anni di vita è più vegeto che mal; sta anzi attraversando un perìodo di raro fervore rispecchiato nella qualità degli interpreti e del programmi. Non si tratta di una manifestazione che coinvolge grandi pubblici ma di un raduno un po' esclusivo di raffinati amatori di musica che salgono fino alla piazzetta librata sul mare per prendere parte a serate musicali di altissimo livello come se si trattasse di un avvenimento quasi privato. Il Musicus Concentus diretto da Berlo, Yorg Demus, Magalo!f, 11 Nuovo Quartetto di Pie -o Fami 11, Gazzelloni, Il duo Salvetta-Balllsta, quello formato da Giarbella padre e I figlio, Sandor Vegh, Shlomo Mlntz sono alcuni degli ospiti che si esibiscono su questo minuscolo palcoscenico situato tra una chlesona barocca che col suo Incombere smisurato e sotto le luci dei riflettori pare un elemento scenografico ed una casetta minuscola e grazloslsslma la cui sagoma richiama alla memoria le abitazioni di Beethoven o di Schubert. In questo luogo inusualissimo il pubblico accede con sapienza e con discrezione, come attraverso una invisibile selezione, e quella disinvolta sensa¬ zione di competenza si propaga tutto all'Intorno rendendo l'avvenimento più prezioso. In questo luogo di prelibatezze musicali ci è capitato sabato sera di ascoltare un recital del pianista Bruno Leonardo Gelber. Questo straordinario musicista argentino è spesso presente in Italia dove gode di una buona reputazione; pure ogni volta che ci capita di sentirlo suonare abbiamo l'Impressione che non ci si sia ancora accorti abbastanza delle sue rare qualità. Finora ci èra capitato di ascoltarlo con l'orchestra ed erano state prove grandi e raffinate che rpazlavano da Mozart a Beethoven a Raohmanlnov, ma la prova decisiva per un pianista resta pur sempre quella del recital. Il pianoforte, si sa, è strumento autonomo per eccellenza e tale perfetta autonomia, unita alla sconfinata ricchezza del repertorio, fa si che le qualità dell'interprete vengano più che mal In luce In questa dimensione solitaria. Gelber possiede prima di tutto una rara versatilità che gli consente di affrontare con successo quasi ogni zona del repertorio. Questa sua versatilità ha però come fondamento una solida formazione classica: si sente che Mozart e Beethoven rappresentano con la chiarezza intellettuale delle loro costruzioni qualcosa di slmile alle coordinate del pensiero musicale di questo Interprete. Gelber possiede però anche straordinarie doti naturali e temperamentall; 11 suo tocco è quanto mal flessibile ma anche capace .di grande potenza e su queste qualità si erge una personalità interpretativa ricca di estri fantastici. Il programma sembrava fatto apposta per mettere In luce tali qualità e si apriva con le grandiose variazioni op. 35 di Beethoven sul tema dell'Eroica. Un'occasione nella quale Gelber poteva esibire quella formazione e quel gusto classico dei quali si diceva. Su un versante diverso — ma lo è poi tanto al di là delle apparenze? — ci recavano alcune pagine Haitiane: Au borri d'une source. Harmonles du soir e Mephisto Valter. Splendide occasioni per esibire virtuosismi, sensibilità coloristica, gusto per la sfumatura ed una capacità narrativa e descrittiva abilissima nel coinvolgere l'ascoltatore nelle fantasiose peregrinazioni lisztiane, ma era con 1 grandiosi e sublimi Studi sinfonici di Schumann che Bruno Gelber dava tutta la prova del suo talento, rivelandosi uno del più raffinati -e sensibili poeti della tastiera oggi in circolazione. Emio Donaggio Enzo Restagno

Luoghi citati: Cervo, Italia