Turandot deve proprio essere cinese di Giorgio Gualerzi

Appunti dal mondo della lirica in margine ad una discutibile battuta Appunti dal mondo della lirica in margine ad una discutibile battuta Turandot deve proprio essere cinese? Mentre la soprano Cecilia Gasdia chiede un miliardo di danni per una critica negativa darne la versatilità, scrisse Invece che «tutto non si può fare, come disse Casanova quando arrivò anche la terza sorella*. La Canlglia se la legò al dito, togliendo 11 saluto a Oara (e io fui presente quando, a Firenze, molti anni dopo, glielo restituì). Al suo posto, se tanto mi da tanto, Cecilia Oasdla avrebbe senza Indugio querelato Oara. In proposito ne sa qualcosa 11 critico di Repubblica , Michelangelo h Z u ri e 11 i, li1 ,qùàl?,- per avere osato 'espranèré' alcuni rilievi.sulla Ollda di Macerata, si è beccato appunto una querela accompagnata dalla richiesta, per danni morali e materiali, nientemeno che di un millar-, do, quasi si trattasse di una specie di Bonaventura in vena di dar mance. E' un gesto tuttavia che, a guisa di «boomerang», potrebbe anche ritorcersi sulla stessa aspirante «diva», nella circostanza forse male consigliata. Certo 6 che la Oasdla. Lodoletta o Maria nel Ratcliff. Ipotesi puramente fantasiosa in un paese come il nostro, dove, con ostinazione certamente degna di miglior causa, da quarantanni si tenta, per altro Invano, di' esorcizzare il fantasma di un «nemico della musica*, direb-, be Oavazzenl, che è pur sempre, a tacere d'altro, l'autore di Cavalleria e di Iris. Iris è anche l'opera dell'esordio — al Coccia di Novara, 11 19 dicembre 1905, direttore Gino Marinuzzi ~? ttl Càrtnen Melis, splèndida cantante-attrice di levatura storica, attiva anche al nostro Reglo.'della quale Cagliari, un mese fa, ha giustamente voluto ricordare l'anniversario della nascita, avvenuta nel capoluogo sardo 11 14 agosti di cento anni fa. Ancora a proposito dell'/ris. E' un'opera ambientata in Giappone che, stando alle Idee espresse da Nicola Abbagnano, neo-assessore alla cultura di Milano, dovrebbe All'alba del 6 agosto, sessantaquattro anni dopo la sua prematura scomparsa, Caruso è morto una seconda volta, al Fatebenefratelli di Milano, dove, all'età di 97 anni, se ne è andato per sempre il suo biografo italiano, Eugenio Oara, gentiluomo d'altri tempi. Fine e gustoso scrittore di cose musicali (pensiamo soltanto all'indovinata formula degli «appuntamenti di mezzanotte», per sottoiineare le impennate dell'ispirazione di Denlzetti nel finali delle sue opere), ma anche riconosciuto capostipite di una dinastia di «voclologhi», Oara si rese famoso per le acute e Illuminanti, ma al tempo stesso argute e divertenti, critiche settimanalmente ospitate dal Bertoldo prima e dal Candido poi. Nel febbraio 1951, dopo avere ascoltato la Canlglia alla Scala in un repertorio stilisticamente vario e persino contradditorio, egli, anziché lo¬ lungi dal pensare di essere già «arrivata» e di poter quindi permettersi tutto, deve Invece evitare di «darsi tutte le arie che vuole., come tempo fa gli aveva suggerito un Illustre critico. Conti fino a cento prima di parlare, specie quando i suoi giudizi, di cui per la verità nessuno sente 11 bisogno, vanno per esemplo, ad offendere la memoria della grande Toti. Si guardi piuttosto le spalle dove è in corso una silenziosa (ma non troppo) marcia di avvicinamento di .una.pattuglia di soprani — Lucia Allbertl, Daniela Dessy, Maria Dragoni, Patrizia Pace e, ultima arrivata alla tavola della notorietà. Fiamma Izzo D'Amico, destinata, a ciò che si dice, a fare sfracelli — pronti a contenderle la supremazia durante 11 prossimo decennio. la. Dessy e la Izzo D'Amico potrebbero anche, volendo, • esibirsi In qualche parte mascagnana, per esemplo Suzel, essere affidata esclusivamen te a un soprano giapponese. Il noto filosofo non ha infatti gradito, e lo ha detto pubblicamente alcuni giorni or sono, l'abbinamento scaligero di Carmen ragazza spagnola con una cantante negra. Se questo atteggiamento dovesse prevalere ne vedremmo, anzi ne sentiremmo, delle belle: Turandot cinese, Aida etiope, Butterfly altra giapponese, Minnle americana (preferibilmente.del West), Per 11 Afacbeth sallsburghese iEttostro Fagglonl si è ac contentato di uria Lady bui gara. In compenso esigeva qualcosa, vuol la nebbia artificiale, vuol 1 seni scoperti delle streghe, che Invece non andava a genio a Herr Otto Serti, segretario generale del Festival. Risultato: due sonori schiaffoni a Serti e «licenziamento» In tronco del signor Fagglonl. Evidentemente era giunta da Casanova anche la terza sorella. Giorgio Gualerzi

Luoghi citati: Cagliari, Firenze, Giappone, Macerata, Milano, Novara, Oara