Per la Valsusa turismo in crisi

Un documento alla Regione Un documento alla Regione Per la Valsusa turismo in crisi Amministratori e dono aiuti per la s A Sestrlères, Claviere, Barcionecchìa, si gioca a golf, al tremila metri del colle del Sommeiller si scia, a Ce sana, Oujx e Sauze d'Oulx, Beaulard e Salbertrand si va a passeggio nelle pinete, si fanno escursioni, si fa prendere aria al bambini; ma mentre fervono in tutta l'alta valle le attività estive, gli amministratori si preoccupano dell'Inverno. Tanto che, all'unanimità, la Comunità Montana Alta Valle Busa ha siglato un ordine del giorno dove si parla di «preoccupante stato di crisi del turismo invernale» Il documento — duro e polemico con la Regione — è stato reso pubblico qualche giorno fa, e porta la firma non solo degli amministratori pubblici, ma anche degli operatori turistici, dei responsabili degli impianti di risalita, degli albergatori, delle associazioni dei commercianti. «/I turismo invernale — scrivono gli amministratori — trova i suoi punti di forma in due componenti fondamentali: gli impianti di risalita e la ricettività alberghiera e paralberghlera. Ambedue i settori potrebbero dare significativi apporti alla ripresa economica del Piemonte, mobilitando risorse, provocando apporti in valuta estera, creando nuova occupazione. Invece i comparti sono in crisi perché non più in grado di reggere il passo con le politiche di aiuto messe in atto da altre regioni italiane a statuto speciale, o altri paesi dell'arco alpino. La Francia da un lato, la Valle d'Aosta e il Trentino dall'altro, investono massicciamente nel supporto agli impianti di risalita e alla ricettività; lo fanno perché hanno capito che, alle soglie del Duemila, il turismo è industria, è sviluppo, è un'alternativa valida a settori occupazionali cedenti: •Invece la Regione Piemonte aggiunge Bruno Strazzabosco, sindaco di Sestrlères e assessore al turismo della Comunità — non ha ancora capito che se l'economia della Valsusa ha perso migliaia di posti di lavoro, il turismo può rappresentare l'inversione di tendenza. Il turismo è un'industria non un passatempo. Noi chiediamo di essere trattati come il Trentino o la Valle d'Aosta; di non dover aspettare 7 08 mesi per avere l'autorizzazione ad un nuovo impianto di risalita; che vengano concessi mutui agevolati, sempre per gli impianti, che la burocrazia sia più efficiente, tenendo conto che oltre i 1500 metri si può lavorare solo d'estate*. «L'obicttivo — aggiunge Alessandro Oibello, sindaco di Bardonecchla e presidente della Comunità Montana — è ottenere dalla regione ta definizione di un 'Progetto Turismo Valle Susan, che non sta solo un piano di aiuti, ma soprattutto un piano di investimenti in un settore — il turi smo — di sicuro avvenire economico e occupazionale. Sull'altro piatto della bilancia gli operatori e gli amministratori pongono la capacità ■ notevole di creare nuovi posti di lavoro, e di garantire la so¬ Un idraulico di Ba albergatori chietagione invernale pravvivenza dell'economia montana; ma denunciano con fermezza che insostenibili condizioni di concorrenzialità internazionale e nazionale, possono portare ad uh inverno '85/86, senza turismo invernale in alta valle Susa. L'arrivo della neve può essere il motore di nuovi posti di lavoro, ma anche {Inutile accompagnamento all'Intempestività dell'intervento regionale, scandito dalla mancata apertura degli impianti, dagli inevitabili licenziamenti di personale, (il settore non gode di cassa integrazione), dalla crisi di tutto il comparto». Per la metà di settembre amministratori ed operatori economici dell'alta valle hanno preannunciato un docu mento con precise proposte da sottoporre con urgenza alla nuova giunta regionale, •Adesso sono tuta in vacanza e va bene — conclude Strazzabosco — ma non vorremmo che quando riprenderà l'attivita politica, ci dicessero che ormai i piani sono fatti, i bilanci non si possono toccare e che se parlerà poi un altr'anjno.. r. so.

Persone citate: Alessandro Oibello, Bruno Strazzabosco, Busa, Strazzabosco, Valle Susan