Cento giorni per Craxi o un record o la caduta

Legge finanziaria e Rai appuntamenti decisivi d'autunno Legge finanziaria e Rai appuntamenti decisivi d'autunno Cento giorni per Craxi o un record o la caduta Il pentapartito ha già compiuto 731 giorni di vita: nel dopoguerra solo il terzo governo Moro durò di più: 833 giorni - A settembre si misurerà sui nodi irrisolti dell'economia: inflazione, contenimento della spesa pubblica ROMA — Il corridore automobilistico Senna ha una «Lotus» che supera 1300 all'ora: parte sempre tra i primi ma non arriva mai al traguardo; tra ritiri e incidenti, ha sicuramente battuto ogni record negativo. Il presidente del Consiglio Craxi ha una vecchia «Alfetta> blindata che regge a mala pena i cento all'ora. Quando vi sali la prima volta, due anni or sono, come presidente del Consiglio, si disse che, al massimo, avrebbe raggiunto .qualche piccolo traguardo. Di incidenti ne ha avuti, a farlo ritirare ci hanno provato in tanti ma chi ha cercato di fargli fare la fine di Senna è rimasto deluso. Ora, Craxi sta addirittura per battere un record assoluto: quello della maggiore durata di un governo. Il suo pentapartito, cosi rissoso e inquieto, ha già compiuto 731 giorni di vita. Nel dopoguerra, solo il terzo governo Moro è riuscito a durare di più: 833 giorni. A Craxi, mancano 100 gior-, ni per battere un record senza precedenti nella storia della Repubblica. L'altro giorno, alla Camera, il presidente del Consiglio volle ridimensionare questa Insolita circostanza, precisando che 11 suo governo non era in carica per battere dei record ma per lavorare bene. Slnora, il giudìzio che si può esprimere sul lavoro di questo esecutivo è articolato: senz'altro positivo sino al gennaio-febbraio scorsi; con il flato sempre più grosso, poi sostanzialmente statico, da allora in poi. Non Ve dubbio che i prossi- mi 100 giorni saranno decisivi per uscire dai giudizi articolati. Cento giorni non sono tanti ma neppure pochi. Nessuno chiede a Craxi di risolvere tutti 1 problemi aperti, dalla finanziaria al Mezzogiorno, dalla Rai alla giustizia, dalla sanità alle liquidazioni. Tra i tanti, quello del Mezzogiorno, della giustizia e della sanità possono essere avviati ma certo non risolti. Nessuno si ' illude e tanto meno Craxi, un leader che può piacere o dispiacere ma che mai ha cercato di far credere alla gente d'aver in pugno una bacchetta magica. Il vero «banco di prova» del governo nel prossimi cento giorni saranno la finanziarla e la Rai. Sono due problemi grossi ma risolvibili con un minimo di unità. E volontà politica. Per la finanziaria, prima la Camera poi 11 Senato hanno concesso le famose «corsie preferenziali», cioè un periodo di tempo nel quale questa legge avrà precedenza assoluta, per discussione e voto, su qualsiasi altra. Non è molto ma è già qualcosa. Il resto è nelle mani del governo e del partiti che lo sostengono. E non solo di essi, Si tratta di materia economica, 1 cui obiettivi finali sono 11 contenimento dell'inflazione, la riduzione del deficit pubblico, il blocco di leggi di spesa quasi sempre cllcntelarl. Sono obiettivi di interesse nazionale; per raggiungerli, può concorrervi, senza confusione di.ruoli e senza sotterfugi politici, anche l'opposizione comunista. Tutti hanno sempre auspicato una «coesione nazionale» su leggi economiche di interesse generale. Quale migliore occasione della prossima finanziaria, visto che il deficit pubblico è di oltre 110 mila miliardi e l'inflazione a settembre rischia di riprendere a salire? A seguire il dibattito parlamentare sulla fiducia si rimane colpiti da quanti siano — a partire dal presidente del Consiglio — coloro che desiderano dialogare, cercare di stabilire nuovi rapporti con l'opposizióne comunista scriveva ieri «l'Unità». Tali parole sono state scritte con evidente tono di sfida, «in una partita aperta, tutta in movimento*. Questa sfida potrebbe essere intesa, una volta tanto, in positivo e non in negativo. Su una legge come la finanziaria, converrebbe sia alla maggioranza sia al pei. Per la Rai e, più in generale, per remittenza radiolelc visiva pubblica, nessuno potrà mai credere che nuovi rinvìi, magari a dopo la stagione dei congressi dei partiti (primavera '86) siano scelte dettate da esigenze compirli sibili e ragionevoli. Sarebbe ro scelte assurde A nessuno sfuggirebbe l'evidente: ogni nuovo rinvio equivarrebbe a un mancato accordo per «lottizzazioni selvagge». C'è una grande azienda di servizio pubblico che attende da due anni un nuovo consiglio di amministrazione, nuovi validi manager possibilmente con Idee in testa e poche tessere in tasca, per essere diretta in settori vitali come quello dell'informazione, della programmazione e dell'amministrazione L'on. Mastella, portavoce di De Mita, ha detto che «il negoziato futuro non è precluso. Non abbiamo pregiudicato nulla. Quello che abbiamo dato alla Rai è una sorta di fleboclisi, che consente solo di andare avanti per qualche mese*. Mastella è un politico abile, che di queste cose se ne Intende. Per 11 «pazienteRai», è dunque ora di togliere la «flebo» e di far camminare 11 «malato» con le sue gambe. Finanziarla e Rai avranno, mercoledì prossimo, uh prologo dal quale si avrà qualche avvisaglia significativa sugli sviluppi dei 100 giorni. Il ministro del Tesoro Goda presenterà a Craxi l'attesa relazione sul «venerdì nero» della lira. Qualcuno ipotizza, su questa vicenda ancora piena di misteri, tre soluzioni: 1) rinvio del Consi¬ glio dei ministri, e quindi di ogni decisione, a dopo Ferragosto; 2) Craxi e Oorla non dicono nulla e fingono un accordo di facciata; 3) scontro tra presidente e ministro con possibile crisi di governo. Quest'ultima è l'ipotesi meno probabile: 11 governo era in pratica in crisi giovedì scorso, dopo le dimissioni di Oorla e di Ciampi. Se le dimissioni sono rientrate, e con esse la crisi, lo si deve ad una scelta politica di De Mita, che ha ritenuto assurda uno rottura della coalizione all'inizio di agosto. Non risulta che il giudizio di De Mita sia cambiato. Tanto meno che Craxi, a cento giorni da un record assoluto, abbia all'improvviso voglia di imitare uno «sfasciacarrozze» come il pilota Senna. . Ine* Giurato

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