Porky's terza puntata: come un telefilm Le solite marachelle, il meglio è musica

Porky's terza puntata: come un telefilm Le solite marachelle, il meglio è musica PRIME FILM: stessa storia, stessi studenti col nuovo regista Komack Porky's terza puntata: come un telefilm Le solite marachelle, il meglio è musica PORKY'S III - LA RIVINCITA di James Komack, con Dan Monahan, Kaki Hunter, Chuck Mltchell. Commedia. Cinema Arlecchino di Torino; cinema Astra di Milano; cinema Arlston 1 e 2 e Hollday di Roma Nel solito college Angel Beach, 11 solito gruppo di studenti scanzonati torna con la terza solita puntata della serie 'Porky's*. Manca solo il vecchio regista Clark e si ha ormai l'impressione di assistere alla puntata di un curioso telefilm che va in onda una volta l'anno. Questa volta, il locale di Porky's è un battello trasformato in casa da gioco e corruzione galleggiante, il grasso proprietario appare sempre più una sorta di Gambadllegno, eternamente sfortunato nel suoi misfatti. Sul battello sono ambientati poche scene e il gran finale, ma il film è soprattutto, come i precedenti, un'antologia di marachelle più o meno edificanti degli studenti, che vo¬ gliono salvare dalle grinfie del grassone il proprio allenatore di basket, ricattato per debiti di gioco. Per prender tempo, promettono a Porky di perdere la partita finale del campionato di basket, ma l'ansia di vittoria e lo spirito di corpo sono più forti di tutto. Sarà decisivo un ricatto alla professoressa di biologia (a colpi di fotografie naturalmente «porky») che vuol lasciar fuori dalla squadra il più forte. Spezzettato in aneddoti ed episodi, distratto e un poco a singhiozzo, il film ha rari gags convincenti; protagonista, è più il buco della serratura che gli attori, la storia è come sempre corale e nessuno emerge. Si strizza l'occhio al più giovani anche con una colonna sonora che è uno sforzo ben più pesante di quello cinematografico. Mu-i siche Anni Cinquanta e Sessanta, con grandi interpreti come Jeff Beck, un intenso Clarence Clemons, George Harrlson, Plant e Phil Collins. Sorge il ' sospetto che una scena sia stata inventata per giustificare una tenerissima -Love me tender* cantata Ua Willle Nelson. La comicità del film è sempre quella demenziale del genere Belushi, con gerghi mimici e verbali che si rifanno al linguaggio del fumetto. Ma quello che conta, soprattutto, è la fedeltà ai canoni del «serial», dove gesti e parole valgono meno per 11 loro significato letterale e contano invece per il richiamo diretto a comportamenti e situazioni che gli spettatori delle puntate precedenti conoscono già e considerano perciò tipiche dei personaggi. Cosi, chi non ha «porchegglato» con le prime due puntate rischia di apparire come un ospite imbecille, m. v. ltila scena di Porky's III: comicità sempre demenziale alla Bclushi

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino