Una Renault targata austerità di Enrico Singer

Una Renault targata austerità CESSIONI DI AZIENDE, VENDITA DI SEDI, USCITA DALLO SPORT Una Renault targata austerità La Règie (in rosso) ha già abbandonato molte attività, ha rinunciato alla squadra ciclistica e al palazzo di rappresentanza sugli Champs-Elysées - Ora si prepara a tagliare 7 mila posti di lavoro - Il nodo della privatizzazione PARIGI — A Blllancourt, tra i collaboratori del presidente della Renault, George Besse, si dice che tutti 1 tagli possibili alle attività «collate-, rali» della Règie ormai sono stati fatti. La rinuncia alla squadra ciclistica (e la vendita della fabbrica di biciclette «Mlcmo-Gitane»), la cessione della .Renix» (la filiale elettronica del gruppo), la vendita del palazzo di rappresentanza sugli Champs Elisées. Adesso anche l'uscita di scena fella. Formula I: «L'unica corsa nella quale la Renault resta Impegnata — dicono — è quella all'economia». E dopo il 4 settembre, cioè dopo la riapertura degli stabilimenti, la ristrutturazione del colosso malato dell'industtla pubblica francese dovrebbe entrare nella fase più delicata: la riduzione degli organici. La Renault ha chiuso l'84 con 12,55 miliardi di franchi di deficit: qualcosa come 2.748 miliardi di lire. Il passivo più alto mal registrato dalla Casa che si aggiunge a 41 miliardi di franchi di debiti a lungo termine. All'inizio dell'anno, I risultati di gestione sono costati la poltrona di Pdg (presidente-direttore generale, nella dizione francese) a Bernard Hanon che pure aveva preparato un piano di tagli ed aveva tentato la carta americana (diventando 11 primo azionista dell'Amo, American Motors Corporation) per conquistare una nuova fetta di mercato. Ma le trattative per ridurre di 20 mila unità i posti di lavoro in tre anni ('83-86) si erano arenate in un estenuante braccio di ferro con i sindacati — soprattutto con la comunista Cgt — e la carta Usa si è rivelata debole. George Besse, chiamato dal governo socialista al timone della Renault il 23 gennaio '85, in questi sette mesi ha spinto sull'acceleratore dell'austerità. Senza rimettere, per ora, in discussione I numeri delle riduzioni d'organico, ha cominciato con l'eliminare le voci deficitarie non legate direttamente alla produzione di automobili. Un'operazione che, a Parigi, viene definita almeno «a tre facce... La prima, ovviamente, è quella di budget. Per restare al campo della Formula 1, Il deficit era di circa 150 milioni di franchi l'anno (30 miliardi di lire) e la resa d'immagine negativa: 14 vittorie nei circuiti in nove anni. Gli altri due obiettivi della strategia di Besse sarebbero psicologici. Far capire ai francesi, se ancora ce n'è bisogno, la gravità della crisi attraversata dal gruppo e, quindi, far comprendere meglio 1 prossimi (e più dolorosi) tagli. E, ancora, togliere una possibile arma di contestazione dalle mani del sindacati. .Nessuno potrà dire — si mormora a Blllancourt — che la Renault man- da a casa del dipendenti mentre continua a spendere miliardi nella Formula 1 o nelle corse di biciclette». Non è un caso che le prime reazioni dei sindacati (con la Cgt In prima linea) e del partito comunista sono state molto dure di fronte all'abbandono dell'impegno nel campo delle corse che, dopo le Indiscrezioni di lunedi, è stato annunciato ieri ufficialmente con un comunicato della direzione della Renault. Il problema di fondo è che nel plano per la riduzione dell'organico, già varato da Bernard Hanon, oltre ai prepensionamenti e alle «partenze incentivate» (soprattutto di lavoratori immigrati) sono previsti circa 7 mila licenziamenti. Nell'83, i dipendenti erano 103 mila, dalla scorsa primavera sono 96.700. Dovrebbero scendere a 89 mila entro la fine dell'anno e a 80 mila entro l'86. Ma già oggi il serbatoio delle uscite indolori è esaurito. A complicare il quadro c'è lo scenario politico francese: le elezioni della primavera '86, secondo tutte le previsioni, ridaranno la maggioranza al centro-destra che, per la Renault parla di privatizzazione. Un motivo in più per spingere George Besse a fare presto. Enrico Singer Nel grafico Bernard Haron, l'ex presidente Renault, che ha avviato il piano di risanamento t i (di i i h

Persone citate: Bernard Hanon, Bernard Haron, Besse, George Besse

Luoghi citati: Blllancourt, Parigi, Usa