Anche a porte chiuse l'attentatore del Papa non rinuncia allo show
Anche a porle chiuse l'attentatore del Papa nòli rinuncia allo show Agca sentito da due giudici tedeschi Anche a porle chiuse l'attentatore del Papa nòli rinuncia allo show Era interrogato sul delitto compiuto in TurchiajlaYaldnO^ DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Mehmet Ali Agca, ieri, ha fatto gli straordinari: neppure durante questo periodo di pausa estiva delle udienze del processo per l'attentato a Giovanni Paolo II il terrorista turco è riuscito a starsene tranquillo nella sua cella di Rebibbia. A chiedergli un Impegno suppletivo sono 6tati due magistrati della Repubblica Federale di Germania che hanno pensato bene di ricambiare subito la visita che soltanto un paio di settimane fa 11 presidente Severino Santiapichi e qualche altro componente della corte del Foro Italico hanno compiuto in terra tedesca. Da Bochum, dove è detenuto Yalcin Ozbey, amico di Agca e, a quanto pare, depo- ' sitarlo di Inediti particolari 6ul complotto per assassinare Papa Woityla, sono giunti ieri nella capitale due sostituti procuratori, Helmuth Haimershoff e Kurt Woerch. Ad attenderli, nella stessa palestra-bunker dove si svolge 11 processo sulla «pista bulgara», hanno trovato il magistrato della corte d'appello Incaricato di assisterli nella rogatoria internazionale, due interpreti, uno di tedesco, l'altro di turco, e l'avvocato difensore di Agca. Scopo della loro missione è quello di ottenere il maggior numero possibile di informazioni circa alcune rapine ed un delitto di cui in Germania è accusato Ozbey: i reati, in realtà, 11 «lupo grigio» amico di Agca li avrebbe compiuti proprio insieme con il terrorista di Malatiya, quando era in patria, ma la legge tedesca consente ai giudici di quel Paese di mettere sotto accusa il cittadino straniero anche per delitti compiuti all'estero. A differenza di quanto avviene durante le udienze del processo per l'attentato di piazza San Pietro, tutto, questa volta, si è svolto a porte chiuse. A quanto pare, però, Agca, anche senza pubblico, non ha rinunciato a fare i numeri» che predilige: ha parlato dei suoi rapporti con Ozbey e sembra che abbia dato ai giudici tedeschi una sua versione dell'uccisione del simpatizzante di estrema sinistra che, secondo l'accusa, Ozbey avrebbe compiuto prima di fuggire in Germania. Per questo reato, in Turchia, Ozbey rischia la pena di morte, ma può stare tranquillo perché la Germania ha già negato alle autorità di Istambul la sua estradizione. La deposizione di Agca è durata ieri tutta la giornata e proseguirà.
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