Washington ribadisce l'appoggio promesso al presidente Burghiba

Washington ribadisce l'appoggio promesso al presidente Burghiba Il Dipartimento di Stato sulla crisi tra Tunisi e Tripoli Washington ribadisce l'appoggio promesso al presidente Burghiba DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — L'allarme per la tensione.tra Tripoli e Tunisi ha portato ieri il Dipartimento di Stato a riaffermare con decisione il suo pieno sostegno al governo tunisino, per la garanzia della sicurezza e dell'integrità territoriale del Paese. «La nostra posizione è stata messa in chiaro dall'incontro tra Reagan e Burghiba, quando il presidente tunisino venne a Washington il 18 giugno scor- so — ha detto ieri il portavoce del Dipartimento di Stato —. Quella posizione resta immutata. Il presidente Reagan ha spiegato che gli Usa sono direttamente Interessati alla garanzia dell'integrità nazionale tunisina-. Tra Washington e Tunisi non c'è un patto formale di sicurezza: esistono però vecchi legami tra i due Paesi, ed esiste l'impegno assunto da Reagan, fin da quando arrivò alla Casa Bianca, di aiutare ogni governo minacciato dalla Libia. Attraverso lo «stretto contatto diplomatico- di questi giorni, a cui ha fatto riferimento il Dipartimento di Stato, la Tunisia ha trasmesso a Washington la sua preoccupazione per l'aggravarsi della tensione con Tripoli, dopo l'espulsione dalla Libia di 23 mila tunisini, la violazione dello spazio aereo, rammassarsi di truppe libiche alla frontiera: il timore è quello di un plano di Gheddafi per la sovversione del Paese confinante. Gli Usa, come hanno fatto intendere ieri fonti del Dipartimento di Stato, non credono che Gheddafi stia preparando un'invasione della Tunisia, ma ritengono che Tripoli sia interessata a creare una situazione di turbolenza. Di qui la decisione dell'Amministrazione americana di ribadire l'impegno Usa, e di ricordare la formale promessa di Reagan a Burghiba, quando il presidente tunisino fu ricevuto alla Casa Bianca nello scorso giugno. Proprio per le preoccupazioni di Burghiba, in seguito alle ripetute dichiarazioni di Gheddafi di voler unire la Tunisia alla Libia, la Tunisia negli ultimi anni è ricorsa agli Usa per forniture militari: dall'America sono stati venduti a Tunisi dodici «F-5», carri armati «M-60». Se le tensioni si aggraveranno, la Tunisia sa che può contare «sul continuo appoggio e sull'amicizia degli Usa-, come ha ribadito ieri il Dipartimento di Stato.

Persone citate: Burghiba, Gheddafi, Reagan