Sul caso Greenpeace sfida di Parigi alla Nuova Zelanda: «Se sa, lo dica»

Sul caso Greenpeace sfida di Parigi alla Nuova Zelanda: «Se sa, lo dica» Interviene il primo ministro dopo Tauto-assoluzione del governo Sul caso Greenpeace sfida di Parigi alla Nuova Zelanda: «Se sa, lo dica» Fabius dice di «non avere elementi per contraddire» il rapporto Tricot • Ma denuncia «carenze nei servizi segreti» e promette controlli -1 laboristi inglesi vogliono un'inchiesta sul presunto coinvolgimento di Londra PARIGI — Per 11 governo francese 11 caso Rainbow Warrìor ha almeno due verità. Il potere politico non è coinvolto nell'affondamento del battello pacifista, che voleva contestare gli esperimenti nucleari nell'atollo di Mururoa; ma nel servizi segreti qualcosa dt marcio c'è e dovrà essere corretto. L'assoluzione del vertici parigini dalle accuse di un -Watergate-sur-Seine- era stata pronunciata dall'insospettabile funzionarlo Bernard Tricot, già uomo di fiducia di De Gaulle. Il compito di far apparire al francesi e al resto del mondo quel verdetto più credibile e meno Ingenuo è toccato a Laurent Fabius, 11 primo ministro, che Ieri pomeriggio ha letto una lunga dichiarazione al giornalisti convocati all'Hotel Matlgnon. Di fronte alle critiche dell'opposizione (che aveva chiesto le dimissioni del premier), al risentimento del governo neozelandese (che pretende le scuse formali della Francia per avere inviato 007 sul suo territorio) e al dubbi che rimbalzano sulle prime pagine dì tutti 1 giornali, Fabius ha scelto una strategia a più facce. Ha accettato le conclusioni di Tricot — 'Non ho alcun elemento per contraddirle- — e non ha fatto concessioni al neozelandesi: spetta a loro fornire le prove di eventuali responsabilità francesi nella vicenda. Ma, per la prima volta, ha annunciato che 11 pesante sipario di segretezza e di autonomia che protegge i servizi di spionaggio francesi sarà sollevato. Sia pure In parte. Dal rapporto di Bernard Tricot, ha detto Fabius, emergono -carenze importanti nel funzionamento della Dgse». Interrogativi che attendono ancora risposte. Il problema, secondo 11 primo ministro, è di fondo: il ruolo del servizi segreti In una democrazia. «Tutti ( Paesi ne hanno bisogno, ma è necessario un sistema di controllo. E ir. Francia la situazione non mi sembra soddisfacente-. Per questo, ha detto Fabius scandendo le parole, d'ora in poi 1 ministri della Difesa e degli Interni invieranno un rapporto all'Assemblea Nazionale e al Senato, ogni anno, sulle attività del servizi d'informazione posti sotto la loro responsabilità. Non è una riforma della Dgse (che pure era nel programma comune della sinistra, ma non fu attuata). E', tuttavia, una mossa diretta a rassicurare chi teme una paralisi strisciante del governo a sei mesi dalle elezioni. Cosi come la rlaffermazlone della potenza nucleare della Francia (-Nessuno si deve meravigliare se vigiliamo per difendere i nostri interessi-) vuole placare gli animi a destra e togliere frecce all'arco dell'opposizione. Anche nel capitolo più delicato del caso Greenpeace, 1 rapporti con la Nuova Zelanda, Fabius ha cercato di tenersi su un doppio binario. • Comprendiamo l'emozione suscitata dall'attentato-, ha detto il premier. Ma nessun accenno è stato fatto alle richieste — formali — di scuse avanzate dal governo di Wellington. Fabius ha preferito Ignorare le parole del suo collega neozelandese, Lange, che ha definito -inverosimile- 11 rapporto Tricot, e Ieri ha aggiunto che l'amicizia tra Francia e Nuova Zelanda è ormai rotta. Al punto In cui è arrivata la vicenda, con Parigi che cerca a ogni costo di considerare chiuso 11 giallo, è proprio da Wellington che potrebbero venire le novità più Imbarazzanti per 1 servizi segreti francesi. E se tra 1 due governi non si arriverà a un chiarimento (già si parla di un richiamo per consultazioni dell'ambasciatore), la tensione potrebbe risolversi in una •febbre delle rivelazioni* dagli esiti Imprevedibili. Perché se l'ordine di affondare 11 Rainbow Worrior non è partito da Parigi, come sostiene 11 rapporto di Bernard Tricot, qualcuno deve pur averlo dato. E questo rimane l'interrogativo principale sul quale Fabius si è ben guardato dell'avanzare Ipotesi. Tan- to che 1 Verdi francesi lo hanno definito un temporeggiatore. 'Come un suo più noto omonimo dell'antica Roma, Fabio il Temporeggiatore appunto, spera nell'usura degli avversari per vincere. Ma la verità, prima o poi verrà a galla-, hanno detto In un comunicato. I grandi leader dell'opposizione, per ora, tacciono sul' discorso di Fabius. In questa battaglia (con la mente già alle prossime elezioni) ogni passo deve essere studiato attentamente, anche perché ci si confronta su un terreno minato, quello dell'Immagine della Francia e di settori delicati dell'apparato statale. Oli unici a parlare, dopo 11 primo ministro, sono stati 11 segretario del partito socialista Llonel Jospln e l'ex premier gollista Jacques Chaban Deimas. Il primo ha preso qualche distanza dal rapporto Tricot («Cf saranno dubbi finché non si saprà chi ha affondato la nave pacifista-). Il secondo lo ha sposato in pieno, distinguendosi ancora una volta dagli altri capi della destra. Enrico Singer LONDRA — L'opposizione laborlsta ha chiesto al governo Thatcher di Indagare sulle voci del presunto colnvolglmento del servizi segreti britannici nel caso Greenpeace. George Foulkes, responsabile degli Affari Esteri nel «governo ombra», ha scritto una lettera al titolare del Foreign Office, Geoffrey Howe, nella quale afferma che le illazioni -potrebbero essere, naturalmente, una tattica diversiva del controspionaggio francese. Ma, in considerazione della regolare e nota collaborazione fra l servizi segreti europei e del passato coinvolgimento del controspionaggio britannico in alcune disavventure, potrebbe esserci qualcosa di vero-.