Da un vescovo sposato l'«elogio della donna» di Marco Tosatti

Da un vescovo sposato l9«elogio della donna» Sinodo di Ariccia: compatibili nozze e sacerdozio? Da un vescovo sposato l9«elogio della donna» ROMA — -In un mondo dove tanti matrimoni si rompono, il 99 per cento del preti sposali che conosco ha creato una coppia matura, bella. C'è bisogno di testimonianze così'. Mons. Jeronlmo Podestà, argentino, 65 anni, è con Clelia, la sua compagna da dieci anni, nel giardino della scuola sindacale della Cgil ad Aricela, al Sinodo dei preti sposati che si è aperto domenica. -Perché la donna non è come et Insegnavano prima, la donna che viene a tentare il prete. Le donne sono invece «tate capaci di capire l sacerdoti nella loro vocazione. Alzerei un monumento alla donna di questi sacerdoti». Jeronlmo Podestà (1 nonni erano genovesi) ha studiato diritto canonico alla Gregoriana, a Roma. Per tre anni è stato vescovo ad Avellaneda, un sobborgo operaio di Buenos Aires, dal '64 al '67. Le sue denunce delle Ingiustizie sociali gli valsero l'allontanamento e, più tardi, quattro anni di esilio. OH fu assegnata una sede «titolare», Orrea de Anlmlco. Nel '72 la tensione con la Santa Sede divenne irrimediabile, e fu sospeso «a divinft». Ma si sente sempre sacerdote e vescovo, e questo sentimento è condiviso da molti nella sua condizione: «/ preti sposati che conosco non hanno nessun trauma di coscienza. Non si sentono peccatori: vivono la loro attrazione per la propria donna come un nuovo valore, una grazia di Dio-, E aggiunge, fra grandi cenni di assenso di Clelia, una signora dai folti capelli scuri e dallo sguardo dolce e determinato: 'Il sacerdote nella sua parrocchia era autoritario, in famiglia non è più maschilista'. Della decina di vescovi che negli ultimi vent'annl si sono sposati, nessuno ha mal avuto la •dispensa" pontificia. Cosi se 1 rapporti con la gerarchia sono talvolta difficili per 1 preti sposati, per 1 vescovi è ancora peggio. In Argentina due o tre vescovi sono rimasti in rapporti di amicizia con Podestà; altri, si sentono a disagio nel ri¬ ceverlo. Ma un presule, di cui non ha voluto fare il nome, «un grande vcscoi>o della Chtesa', gli è rimasto amico. Al Sinodo, nelle due prime giornate di lavoro si è discusso sulla compatibilità di matrimonio e sacerdozio, ed è stata offerta la disponibilità del «sacerdoti familiari» a prestare servizio ministeriale, in una Chiesa che perde ogni anno più ministri di quanti ne escano freschi di studio dal seminari. Jeronlmo Podestà è convinto che la legge sul celibato dovrà cambiare: fra l'altro, «in certi Paesi, in certe culture, l'immagine dell'uomo celibe, anche sacerdote, non è vista di buon occhio». Le resistenze però sono forti, e secondo l'ex vescovo di Avellaneda una motivazione In particolare Impedisce un atteggiamento diverso della Chiesa ufficiale: «Se i preti sposati, dicono, ottengono diritto di cittadinanza nella Chiesa, faranno una rivoluzione. Questo perché hanno vissuto nel problemi della gente da dentro e non da sopra». Il Sinodo si è avviato discutendo un problema pregiudiziale: quello di un'eventuale presenza all'udienza del Papa in piazza San Pietro. Se andiamo — era una tesi — dobbiamo andarci con cartelli di protesta. Altri facevano rilevare che, essendo venuti da migliaia di chilometri di distanza, non volevano perdere quest'occasione di vedere 11 vicario di Cristo. Infine si è deciso che la partecipazione all'udienza doveva essere a titolo personale. L'assemblea si è poi divisa nel vari gruppi linguistici, nelle sale e salette della scuola del quadri Cgil. Testimonianze, argomenti teologici, mozioni d'ordine, esperienze personali si sono mescolati nel dibattito. Con accenti diversi: si Indovinava in alcuni Interventi, del sacerdoti più anziani e delle loro spose, il travaglio di scelte fatte in anni in cui la società mostrava forse meno comprensione di ora; accenti che mancano nelle parole dei più giovani. Marco Tosatti

Persone citate: Jeronlmo Podestà

Luoghi citati: Argentina, Ariccia, Avellaneda, Buenos Aires, Roma