E Jacqueline promise ad Aristotile «Sarò tua per quaranta miliardi»

E Jacqueline promise ad Aristotile «Sarò tua per quaranta miliardi» La segretaria di Onassis mette in vendita la bozza del contratto nuziale E Jacqueline promise ad Aristotile «Sarò tua per quaranta miliardi» DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — -Io lo butto nel cestino. Se lo vuoi, prenditelo come dote-. Aristotele Onassis, quando il 25 settembre 1968 disse queste parole alla sua segretaria, non sapeva che sarebbe stato ubbidito alla lettera. La ragazza, Lynn «Alpha», recuperò dal cestino la copia del memorandum che era appena stato consegnato all'avvocato di Jacqueltne Kennedy, corretto a mano e firmato da Onassis e oggi, 17 anni dopo, si prepara a venderlo al miglior offerente, per un sacco di dollari. Il documento vale la pena dell'acquisto, soprattutto per chi è appassionato di cinismo coniugale: è infatti la brutta copia di un vero e proprio contratto di compra-vendita, che tratta le precondizloni del matrimonio tra l'armatore greco e la vedova di John Kennedy, in cambio di un saldo contrattuale (anticipato e in contanti) di 20 milioni di dollari. Per capire come anche ad un uomo abituato agli affari la cosa non sia piaciuta molto, bisogna seguire il racconto della sua segretaria. Il miliardario incornimelo a trattare le clausole prenuziali con André Meyer, consigliere finanziarlo di Jackle Kennedy e partner anziano della società internazionale di investimenti della «Lazard Frères». Tornato In ufficio, riassunse la conversazione e le intese raggiunte In un memorandum dettato a miss Lynn «Alpha» (oggi la donna è sposata e non vuole far conoscere 11 suo vero nome). L'armatore era irritato, e chiese alla segretaria una doppia dose di whisky: poi dettò 1 particolari dell'accordo tra «Afister A.M.» (l'avvocato Meyer) e »Mister A.O.» (Onassis), in riferimento «ai contanti e al reddito per la persona in questione» e cioè per Jacquellne. Considerando che con il nuovo matrimonio Jackie avrebbe perso i benefici finanziari derivanti dalla rendita Kennedy, 11 documento stabiliva che Onassis avrebbe dovuto provvedere «in contonfi immediatamente» e • senza condono». Irritato, il miliardario aggiunse nel memorandum una considerazione piccata, secondo cui la somma di 20 milioni di dollari gli sembrava «più adatta ad una vendita che a un matrimonio». Il documento registra la controfferta avanzata dall'armatore nel colloquio con l'avvocato, sulla base di un vitalizio di 250-300 mila dollari all'anno, esentasse, da versare anche In caso di morte del marito o di fallimento del matrimonio. Preso atto che la controparte insisteva per 1 20 milioni di dollari, Onassis accettava, aggiungendo una speranza: 'Voglio credere che venga apprezzato come con questo accordo si realizza un notevole affare per la persona in questione».

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