Said Aouita un marocchino di parola di Giorgio Barberis
Said Aouita, un m&rocehisì® di parola ATLETICA Vuol collezionare tutti i record mondiali del mezzofondo Said Aouita, un m&rocehisì® di parola Fallito di appena 61 centesimi il record del miglio mercoledì scorso a Zurigo, Said Aouita si è preso la rivincita quarantotto ore dopo a Berlino migliorando in 3'29"45 il primato del 1500: 22 centesimi meglio di quanto Steve Crani aveva fatto a Nizza il 16 luglio, scendendo per la prima volta sotto i 3'30" e battendolo in volata. Quella sconfitta contro il magnifico corridore di Gateshead risultò assai pesante per Aouita che, forte di test cronometrici più che confortanti, aveva fatto precedere la gara di Nizza da dichiarazioni spavalde: «Posso spaziare su tutte le distanze, dal 1500 ai 5000 — sosteneva infatti il marocchino — non vedo perchè non dovrei pensare al record. Dovrò anche essere fortunato, trovare le condizioni ideali, ma non è certo un traguardo impossibile». La presunzione di quei giorni venne punita a Nizza, dove Aouita con una condotta di gara abbastama avventata favorì Cram, capace di -bruciarlocon un favoloso spunto finale. Ma Said non si afflisse più di tanto e si prese una prima rivincita il 27 luglio ad Oslo migliorando, seppur di un solo centesimo (13'00"40), il record di Moorcroft sui 5000. Soprattutto imparò la lezione, visto che anche a Zurigo, mercoledì not¬ te, ripeteva: «Adesso scelgo con attenzione le mie gare, sono stufo di correre per gli altri». A Berlino lo ha confermato. Ben lanciato prima dal tedesco Blumenthal (con passaggi ai 400 in 56"S0 e agli 800 in l'53"50), quindi dall'irlandese O'Hara (fino ai 1200, in 2'48"50), Aouita rimasto in testa si è subito sbarazzato di Maree e Deleze (poi finiti alle sue spalle in 3'32"90 e 3'33"04), conquistando l'ambito mondiale. Un record che gli permette di realizzare una doppietta (1500 e 5000) riuscita in passato solo al favoloso finlandese Paavo Nurmi (1924), allo svedese Gunder Haegg (42) e al magiaro Sandor Iliaros (55). Tanto più clamorosa appare l'impresa di Aouita se si pensa che ha corso sofferente. Circa dieci giorni fa aveva lamentato una distrazione ai flessori della gamba destra che lo costrinse a sospendere gli allenamenti per quattro giorni. A Berlino ha compiuto il giro d'onore zoppicando: «I dolori alla gamba — ha poi confessato — sono incominciati a 500 metri dal traguardo. Ma l'andatura era quella giusta, sarebbe stato un peccato desistere. Piuttosto senza quel guaio avrei potuto far meglio, meno di 3'29"». Questo malanno costringerà ora Aouita a rivedere i suoi programmi: per sottoporsi ad esami clinici diserterà l'odierno meeting di Colonia, terz'ultima prova del Grand Prix, ed appare anche in forse la sua presema a Bruxelles (30 agosto) e Rieti (4 settembre), dove aveva già annunciato di voler tentare ti mondiale dei 2000, fissato il 4 agosto da Crani a 4'51"39. Said Aouita, 25 anni il prossimo 2 novembre, scoprì l'atletica nel 1978 con una gara di cross. E fu subito -amoreche lo convinse a smettere con il football al quale si era dedicato fino a quel momento con buoni risultati [•Spaziavo per 11 campo, visto che correre mi è sempre piaciuto. 8egnavo anche del gol. Ma non mi bastava perchè se gli altri, che pure oggi giocano in nazionale, non erano all'altezza lo sforzo era Inutile. Cosi ogni partita finiva solo per rendermi nervoso,.;. La -scoperta- dell'Italia, dopo un periodo abbastama amaro in Francia, e soprattutto la conoscenza con Enrico Dionisi, .divenuto amico e consigliere, fecero il resto. Ed oggi Aouita, trapiantato a Siena, può toccare con mano quei record tanto sognati ponendosi, dopo l'oro di Los Angeles sui 5000, «l'Olimpiade di Seul come punto di arrl- vo"' Giorgio Barberis
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