L'azzurro Dazzan al terzo pasto

L'azzurro Dazzan al terza pasta CICLOMONDIALI Lo sprinter giapponese Nakano ottiene la sua nona maglia iridata L'azzurro Dazzan al terza pasta E' la prima medaglia per i ciclisti italiani - Nell'inseguimento dilettanti il titolo va al sovietico Ekimov dal nostro inviato BASSANO DEL GRAPPA — Echi, scorie, bave di Oersted-Moser (la finale assai teorica dell'inseguimento professionisti, dove t due sono in realtà finiti primo e quarto, mica primo e secondo), nella mattinata della terza giornata di gare mondiali, ieri al velodromo di Bassano del Grappa. Ecco l'ultimo Moser: «Non sto bene, la bronchite ti rimane dentro a lungo, però non sto male. Due giorni a casa e poi da lunedi la Ruota d'oro, dopo le prime due tappe decido se continuare e dunque correre la prova mondiale sù strada 11 1° settembre». Conconi, il suo scienziato, più fiducioso: «Francesco non sta male, anche se non sta benone. Può ancora mettersi a posto, forse a postissimo». E l'inseguimento? Moser: «Se nei quarti di finale tacevo qualche centesimo di meno avevo contro Doyle in semifinale, mica Oersted, e magari arrivavo alla finale. Ma in fondo che Importa? Non potevo vincere». Ha corso per fare contenti gli organizzatori, a suo modo ha adempiuto ad una missione, anche se probabilmente pagata. Adesso Oersted tenterà — inizio d'ottobre in Messico, una tabella di marcia, preparata da Guido Costa, di poco superiore ai km. 51,151 di Moser — il record dell'ora, cosa pensa Francesco? «Oersted può fare facilmente grandi primati mondiali sino ai venti chilometri, poi è tutto da vedere. Non è uno stradista, chissà se ha il fondo per un'ora. Io non gli credo troppo. Se mi batte? Non so se ritento, ho trentaquattro anni compiuti». E Conconi: «Oersted è tutto fibre bianche, per il duro record dell'ora avrebbe bisogno di curare a lungo le fibre rosse». Intanto Oersted con conferenze stampa cerca, più. che consensi, sponsor per il record. A metà settembre va in Colombia, a fare soldi con Moser in riunioni varie. Entrambi sembrano con la testa già in Sud America, non ci pare per ora il caso di insistere per -portare- Moser a domenica 1" settembre. C'è tempo. Bogotà paradossalmente appare più vicina del Montello. La mattinata di ieri è stata tutta ombreggiata da questi due personaggi. Poi, nel solito cattivissimo sole, c'è stato anche velodromo pedalato, non soltanto parlato. Batterie e recuperi della velocità dilettanti, avanti Sella e Sarti, eliminato Tessaro. Nel pomeriggio di nuovo gli sprlnters, con la gente che subito sì sceglie il cocco bello: è Nelson Wails, lo sprinter negro secondo a Los Angeles, e vince facile. Il nostro Sella si fa sorprendere da lontano dal cecoslovacco Hajek, va ai recuperi come Sarti battuto dal tedesco Est Kuschy. Semifinali dello sprint dei professionisti, Nakano distratto non rimonta Vernet francese, il nostro Dazzan (medaglia d'argento 1984 die¬ tro Nakano) non rimonta Matsueda giapponese, scorrettuccio. Non si fa in tempo ad inquadrare statisticamente la sconfitta di Nakano che lui fa sua la rivincita. Fa ricorso Daezan, respinto controreclama invano, e intanto recuperano i dilettanti, passa Sella, passa Sarti. Ci sono cadute per fortuna da platea più che da ospedale. Di nuovo Dazzan: da notare che in primissima serie si affermò su Matsueda per declassamento del giapponese, poi bene recuperante. Niente da fare, Matsueda respinge la rimonta. Nakano vince la bella su Vernet, finalissima giapponese. Finalissima interna sovietica per l'inseguimento dilettanti. Vince Viatcheslav Ekimov su Giuntautas Umaras, nomi da tabellone di ottico: e si ripristinano i valori infasullltl dai Giochi di Los Angeles. Tempo 4'40"04 contro 4'41"01, ha fatto meglio per il bronzo il tedesco Gunther. Finali dei velocisti professionisti, per il bronzo Vernet francese rimonta nella prima prova il nostro Dazzan, per l'oro Nakano si beve facile il suo Matsueda, 10"91. La /inalino per il quinto posto vede Bassi vincere chiudendo Hatton statunitense che finisce nel prato, cade, non reclama e peggio per lui. Gl'italiani Bassi e Golinelli sono cosi quinto e sesto. Ed ecco di nuovo Dazzan, colpo di reni, si guadagna la bella. Poi Nakano, sempre campione del mondo dal 1977, prende il nono titolo, recordissimo, con una volata-show. Da che gareggia al mondiali, nove anni, ha perso solo dieci volate. Infine Dazzan prende il bromo sorprendendo lungo Vernet. Prima nostra medaglia, da un italiano d'Argentina (più un pezzettino della medaglia d'oro di Isabella Nicoloso, francese figlia di friulani, la Nakanessa). Gian Paolo Ormezzano Bassano. Eloquente espressione di Moser dopo la sconfitta (Tel.)

Luoghi citati: Argentina, Bassano Del Grappa, Bogotà, Colombia, Los Angeles, Messico, Sud America