Il padrone dei bacini del disastra di Tèsero Non mi sento in colpa

Il padrone dei bacini del disastra di Tèsero Non mi sento in colpa Accuse a Provincia e «Fluormine» Il padrone dei bacini del disastra di Tèsero Non mi sento in colpa TRENTO — -Non ho fatto niente di male e non mi sento in colpa-: è il senso della conferenza stampa tenuta ieri a Trento da Giulio Rota, titolare della «Prealpi mineraria • di Bergamo, la società che aveva in concessione la miniera e 1 due bacini di decantazione che hanno provocato la sciagura di Stava. La conferenza è stata con*; vocata dal legali di Rota, Adolfo De Bertolini e Andrea DI Francia, perché — come hanno sostenuto — -in questa istruttoria a fronte dell'accavallarsi di dichiarazioni è venuta meno la possibilità di difesa-. -Non vogliamo nascondere nulla — ha precisato De Bertolini — e vogliamo anche noi la verità, ma se non facciamo così restiamo sotto il rullo compressore di chi vuole addossare tutta la responsabilità a Rota-, All'incontro stampa ha partecipato anche Vincenzo Campedel di Cavalese, il direttore della miniera di Prestavel. Anche lui, al pari di Rota e di altre 25 persone, è imputato di omicidio plurimo e disastro colposo. Giulio Rota, che ora è in libertà provvisoria, ha raccontato come la sua società, che oltre a Prestavel gestisce miniere In Alto Adige e nel Bergamasco, arrivò nel Trentino. Presente già nel 1979 per alcune ricerche autorizzate dalla Provincia di Trento a Pozzi di Varena. in Val di Fiemme, Rota venne a sapere casualmente da un funzionario del Distretto minerario della provincia che la Fluormine, che a quell'epoca aveva in concessione la miniera, aveva intenzione di abbandonare lo sfruttamento. Rota decise aflora di prelevare l'impianto, chiese ed ottenne l'autorizzazione nel maggio del 1980. «Afa chi poteva pensare — afferma — che la Provincia di Trento mi passasse una roba simile. DI certo non ero stato sfiorato, né lo sono stato mai, dal dubbio che quei due bacini potessero essere pericolosi-. Quanto all'ampliamento del bacini -la Fluormine aveva ottenuto il permesso per coììiplessivi 8500 metri quadrati, del quali 4000 subito utilizzati. Quando la Prealpl decise di sfruttare il previsto ampliamento di altri 4000 metri chiese l'autorizzazione alla Provincia. Ci fu un sopralluogo ai bacini nel novembre del 1984. Vi parteciparono l'ing. Aldo Curro Dossi, responsabile del Distretto minerario di Trento, con due suol funzionari, gli ingegneri Giulio Agnoli e Giuliano Muraro, il dott. Matteo Tornasi responsabile del Distretto della forestale di Cavalese, Il sindaco e ti viceslndaco di Tesero-.