Il «mostro» Oersted contro Maser di Gian Paolo Ormezzano

Il «mostro» Oersted contro Maser CICLOMONDIALI Il trentino in semifinale nell'inseguimento, però incontrerà il favoritissimo danese Il «mostro» Oersted contro Maser Strada forse chiusa per il primatista dell'ora - Al tedesco orientale Glucklich la prima maglia iridata, nel «chilometro» dal nostro inviato BASSANO DEL GRAPPA — Aspettando Moser, indovinandolo magari in una silhouette lontana (è lui, non è lui, è lui, non è lui però come gli assomiglia) di ciclista che si allena, sono cominciati Ieri a Bassano del Orappa 1 campionati mondiali di ciclismo su pista. Caldo da svenimenti, velodromo che sembra succhiare caldo e insieme vomitare caldo, la zerlba dove stanno i ciclisti, nel mezzo del prato, a pedalicehiare sul rulli, slmile a una fossa dei serpenti, anzi delle salamandre. Ed ecco le gare, i dilettanti dell'inseguimento, quelli poveri neanche lenticolarlzzatl, quelli ricchi vestiti, loro come le loro biciclette, di tecnica, di scienza, con tute in pelle di luna e caschi di scorza d'argento. Vanno avanti, nel sedici migliori tempi, i due italiani, Crisalidi, romagnolo e Contlcinl pisano. Poi gli stayers, si qualificano, terzo e quarto, Gentili e Colamartino, romani. Infine, per una mattinata trascinata sino alle 13,30, le veloclste, qualificate Mosole, Fanton e Tomasi, venete. Bellissimo 11 velodromo, vernlclatlssimo, come incerato e — quel che più conta — strapieno, velocissimo l'anello di 400 metri. All'orizzonte montagne gloriose. E Moser? E' arrivato al velodromo di primo mattino, si è detto sano, se n'è andato, è tornato alle 16 per allenarsi, troppa gente In pista, è scappato subito. Ri-ritorna a sera per 11 suo inseguimento, ottavi di finale, il suo turno 11 sesto, il suo rivale Vandenbroucke belga, comunque si va avanti a tempi, i migliori otto nei quarti. Alle ore 21,07, momento del suo via, il programma di Moser è di fare pista più strada. Prima sono scesi in pista gli inseguitori dilettanti, per gli ottavi, qualificato Grlsan- di, eliminalo Contlcinl. Quindi le donne-sprint, tortine le cinesi, tutte uguali di faccia, di corpo e quasi anche di nome. Fortissima la nostra Fanton, 16 anni e mezzo, prima su una russa e su una statunitense. Nasce uno striscione per lei, unico del velodromo non per Moser. Intanto la voglia di Moser è cresciuta. Lui pedala sui rulli in qualche antro del velodromo. Quando appare in pista, gli altri quattro italiani inseguitori professionisti, cioè Delle Case, Colombo, Bidinost e Oradl, hanno fatto benino o bene, rispettivamente 6'01'36, 5'57"01, 5'54"02, 5'58"20. Il record, di questa pi|sta e anche del mondo, ap¬ partiene a Oersted, il danese chiamato in gara Ieri sera dopo Moser: i 5 chilometri In 5'45"65, ai 52,076. Il'fatto che corrono in questa specialità a un campionato del mondo cinque italiani su sedici concorrenti non dice che il nostro è anche un popolo di inseguitori, oltre di tutto quello che sapete già, dice semplicemente che la specialità è disertata, poteva anche iscriversi il fornaio di Bassano e veniva bene, Ma ecco Moser, lucidato, umettato, deterso, smaltato, anche insalivato da bacettl di patiti della pista. La sua serie viene anticipata di un turno, Descrivere un inseguitore, un inseguimento, è come descrivere un teorema, una dimostrazione matematica. La posizione in bicicletta meno è aggettivabile più è bella, o co-, munque giusta. Lo sforzo, meno è poetlzzablle, liricizzarle a parole, più è regolare, costante, uniforme. L'inseguimento è ciclismo euclideo, e dal punto di vista scultoreo' è fidiaco. Poco da dire, tutto da ammirare. Cosi Moser, ieri sera, al suo primo pedalare mondiale: tempo ottimo, 5'50"57, ai 51,344, qualliicazlone sicura. Ma finito con Moser, ecco Doyle inglese, meglio ancora, 5'48"80, ecco soprattutto il danese Oersted, campione del mondo e anche dell'universo, visto come fra se e gli altri mette una distanza spaziale: 5'43"02, media 52,475, sarebbe record del mondo ma non «vale» perché i tentativi han da essere isolati. Comunque è notizia bella per Io sport e tremenda per Moser. Col danese e con Doyle e con San Francesco, cosi allineati dai tempi, si qualificano anche 11 tedesco Braun, il nostro Bidlnost, l'olandese Ni-. Jdam, il belga Vanderbroucke e il nostro Colombo. Il primo titolo mondiale viene assegnato che è notte piena, giganteschi insetti s'infrangono sulle lampade del velodromo, chilometro lanciato al tedesco Est Jens Glucklich in l'05"06, media 55,333, davanti a Boyer francese l'05"96 e a Vinnicombe australiano l'06"02. Dessi, azzurro sardo, è dodicesimo. Quelli della notte vanno avanti nel programma, ecco le donne velociste, Fanton battuta, ecco gli inseguitori per 1 quarti, eliminazione diretta, Bidlnost rimonta 2" su Braun tedesco poi paga, perde, 5'54"49 lui 5'53"22 l'altro. Ecco Moser, contro l'olandese Nljdam, Francesco subito bene avanti, sino a 3'20" a metà gara. Poi altro guadagno progressivo, pur pedalando in punta di sella, e alla fine 5'53"79 contro 6'01"75. è semifinale. Le altre due prove dicono Doyle facile su Vandebroucke (5'53"11 e 6'02"55) e Oersted facilissimo su Colombo (5'48"40, l'italiano raggiunto a 500 metri dalla fine). In semifinale tocca oggi a Moser, peggior tempo, Oersted miglior tempo: aiuto. Gian Paolo Ormezzano Moser ha superato il turno, ma è ardua la strada verso il mondiale

Luoghi citati: Bassano, Bassano Del Grappa, Maser