Il piccolo killer del satellite

Il piccolo killer del satellite I sovietici, negli Anni 70, diedero il via alla corsa militare nello spazio, ma gli Usa hanno ora un'arma più avanzata Il piccolo killer del satellite L'esperimento annunciato da Reagan sarà eseguito con un razzo a tre stadi, di dimensioni minuscole - Sarà portato alla quota di 18 mila metri da un caccia supersonico F 15 e «sparato» contro l'obiettivo • Sofisticate apparecchiature guideranno il minimissile al bersaglio - Non è che l'inizio di una serie di iniziative che daranno corpo al programma di «guerre stellari» NOSTRO SERVIZIO SAN FRANCISCO — Mentre sui giornali di tutto il mondo proseguono i commenti e le polemiche sulla decisione americana di procedere alla sperimentazione del primo razzo antisatcllite vengono ora diffuse alcune notizie di carattere tecnico sul nuovo ordigno. Sono informazioni che ovviamente non superano i limiti del segreto militare oltre che industriale, ma che, a confronti fatti, sono ben più ampie e più chiare della meno segreta delle faccende che riguardano il mondo militare e spaziale sovietico. Cominciamo con una storia orinai nota. Negli Anni Set- tanta i centri di rilevamento e di sorveglianza spaziale americani scoprirono che un satellite sovietico inseguiva un altro satellite russo, ma i due ordigni non arrivarono a collidere; poco dopo furono rilevate altre operazioni del genere; infine nei grandi schermi radar del «Norad» e del «Sacs» si- tuati nel cuore delle montagne del Colorado — nei quali per ocelli esperti appare come in un cinema quello che succede fuori dell'atmosfera terrestre — fu visto un ordigno orbitale russo avvicinarsi ad un altro satellite con la bandiera sovietica. Pochi istanti dopo quest'ultimo era fuori uso. Era nafo il primo satellite killer. Da parie russa queste operazioni erano state definite pubblicamente come «esperimenti scientifici» e questo genere di sperimentazioni proseguirono per olire dieci anni. Il satellite killer sovietico si è mostrato efficace contro veicoli operanti in orbite basse: cioè fino a quote di 250 chilometri. Il satellite inseguitore si avvicina al bersaglio e quando si trova a distanza opportuna scaglia una nube di proiettili metallici che, sospinti ad alta velocità, colpiscono il veicolo e lo distruggono oppure lo danneggiano irreparabilmente. La risposta americana nel settore dei sistemi antisatcllite si è basata su una tecnologia completamente diversa. Gli specialisti spaziali statunitensi hanno pensato che sarebbe stato molto più semplice e più rapido far partire -un missile antisatellite da un aereo in volo ad alta quota, piuttosto che procedere al lancio di un satellite killer, con tutte le complessità che comporta la spedizione da terra di un vei colo in orbita. Sorse cosi il primo <'Asat;>» (Anti satellite system) e ora rientra perfettamente nel quadro deU'('Sdi» ((iStrategic defense initiativc». l'iniziativa strategica per la difesa spaziale popolarmente indicata con termini star wars, cioè guerre stellari). Il primo missile antisatcllite americano che ora sarà sperimentato è un piccolo razzo a tre stadi che viene alloggiato sotto la «pancia» del supersonico da caccia <<F15». L'aereo, guidato dai rilevamenti radar di terra, raggiunge nella direzione opportuna la quota di 18 mila metri e sgancia il razzo, che in pochi istanti acquisisce una velocità pazzesca, in quanto aggiunge automaticamente quella fornita dalla spinta del suo motore a quella che inerzialmente possedeva essendo attaccato all'aeroplano. In sequenza rapidissima i tre stadi del vettore si esauriscono e si staccano finché resta la sola testata di offesa. Questa è un cilindretio di 40 centimetri di lunghezza e più o meno altrettanto di diametro. In tale cilindro sono alloggiati ben otto sensori telescopici all'infrarosso ed una serie di altre sofisticatissime apparec¬ chiature elettroniche, giroscopi a laser, sistemi radar, eccetera, che governano una serie di piccoli razzi attitudinali e direzionali capaci di portare automaticamente l'ordigno contro il satellite bersaglio. In questa testa non ci sono esplosivi: l'impatto — data l'enorme differenza delle velocità relative — è sufficiente a distruggere o a mettere fuori uso il satellite. La testata infatti viaggia a circa 50 mila chilometri orari, mentre la velocità orbitale del satellite, come è noto, è di 28 mila. Altia caratteristica dell'«Asat» americano è il fatto che può raggiungere veicoli orbitanti sino a 1000 chilometri di quota. E' chiaro che perché un sistema del genere funzioni occorre il supporto di mezzi radar e apparecchiature elettroniche estremamente precise oltre che potenti, tali cioè da rilevare con esattezza le rotte e i punti d'impatto dei satelliti bersaglio. Merita ricordare che il razzo antisatellite americano è basato su ordigni già efficacemente sperimentati. Infatti il primo stadio è derivato da uno «Sram» (Short range attack missile), ovvero un missile aria-aria impiegato dall'aeronautica militare americana; il secondo stadio è un «Voghtaltairi), un altro razzo militare di grande efficienza; solo il terzo stadio è di nuova concezione, indicato con il termine «Specialized» (specializzato) e ancora segreto. Nell'ambito più generale della iniziativa per la difesa strategica spaziale, questo sistema del razzo antisatcllite, portato ad alta quota nell'atmosfera da un aereo, è soltanto una piccolissima parte. Per il futuro sono già in corso avanzati studi di missili e di satelliti antisatellite dotati di armi ad energia diretta quali raggi laser e fasci di particelle cariche; esperimenti in tal senso per ora eseguiti solo da installazioni a terra contro acrei in volo sono già stati ampiamente condotti; potranno essere operativi nello spazio dopo gli Anni 90. Fra l'altro, dopo il successo nel centramento con un raggio laser che da terra raggiunse una navetta spaziale in orbita, nel corso della penultima missione dello Spacc Shuttle, gli esperimenti condotti hanno mostrato la validità del sistema. Prove più complesse con laser di varia potenza spaziospazio sono in programma per conto del!'«Sdi» con varie missioni degli Shuttles previste per il 1987. Allora si procederà all'emissione da bordo di una navetta spaziale di raggi laser in direzione di satelliti operanti su diverse traiettorie orbitali e su varie quote. La preparazione dello «scudo» spaziale di difesa che dovrebbe rendere obsoleti, e quindi inutilizzabili, gli arsenali nucleari procede come si vede a ritmo serrato. Giancarlo Masini Washington. Un aviogetto F-15 I'agle dotato di Asat, il nuovo missile antisatellite che verrà presto sottoposto al primo test completo

Persone citate: Giancarlo Masini Washington, Reagan

Luoghi citati: Colorado, San Francisco, Usa