Forse italiani gli uomini-talpa del colpo in banca a Barcellona

Forse italiani gli uomini-talpa del colpo in banca a Barcellona Per scavare un tunnel fino al caveau ci sono voluti cinque mesi Forse italiani gli uomini-talpa del colpo in banca a Barcellona DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Gli uomini d'oro che hanno portato a termine il clamoroso colpo in banca a Barcellona, scoperto all'indomani del Ferragosto, forse sono italiani. Gli inquirenti spagnoli, che non lesinano notizie sugli aspetti tecnici dell'impresa, e persino rispetto per l'ingegno e la fantasia degli autori del furto, sono poro molto riservati quando si tocca l'argomento delle responsabilità, della pista che può portare fino a loro. .Abbiamo buoni elementi. Ma preferiamo, per il momento, lavorare in pace» dicono. Hanno fatto filtrare l'ipotesi del colpo 'iliade in Italy-, Ma, nella giornata di ieri, hanno anche riferito come indicazione interessante quanto pubblicato dall'agenzia Europa Press, secondo cui «sembra clic in Italia i rapinatori che furono sorpresi in una banca di Barcellona nel marzo 1984 hanno annunciato di avere prove per dimostrare che non sono stati loro a svaligiare il Banco Hispano Americano gioi'edì scorso, perché possono provare dove si trovavano Quando è avvenuto il furto-. E infatti da Pescara polizia e carabinieri confermavano che almeno due di loro, Luigi Masciulli e Alberto Sbrilli, al momento del colpo erano a casa loro. Il primo gestisce un ristorante, il secondo è agli arresti domiciliari per una truffa e quindi controllato quotidianamente dai carabinieri. Mancano notizie invece di Lorenzo Palmerl. La banda, sorpresa durante la «prova generale» dell'anno scorso, si era formata a Roma: i suoi componenti hanno scontato un anno di carcere in Spagna, poi si sono ..sciolti». Il capo era il «re del la lancia termica» Francesco Pirozzi, arrestato a Barcellona la primavera scorsa con i nove complici mentre tentava l'assalto alla succursale dell'Avenida Diagonal sempre del Banco Hispano Americano: Mario Proietti, Andrea Tranchina. Giovanni Tullio, Carlo Tempesta. Ettore Serafini, Sergio Prate. Lorenzo Palmer!, e appunto Luigi Masciulli e Alberto Sbrilll. • Il colpo di Ferragosto è assolutamente fuori del comune. Sono 1023 le cassette di sicurezza che sono state aperte e svaligiate nel caveau della banca. Ancora incalcolabile l'ammontare del bottino. Almeno cinque mesi di lavoro ci sono voluti per arrivare al caveau, con dispiego di almeno 400 milioni dì lire, e profonde conoscenze in fatto di topografia, ingegneria, elettronica. La banda, formata da un minimo di 10 persone, affittò cinque mesi fa un modesto locale a 200 metri di distanza dalla banca, che si trova nel centro di Barcellona. In mezzo c'era una strada, che i ladri hanno attraversato scavando, a partire dal loro rifugio, un tunnel alto 1 metro-1 metro e venti centimetri, che a un certo punto si è innestato nel sistema delle fognature. Il teatro del colpo è poco distante dalla piazza di Catalogna e a 400 metri dalla sede del corpo superiore di polizia. Il tunnel non è andato diritto verso il caveau. Ha triplicato il percorso, compiendo una lunga U, che corre sotto tre strade. I ladri, dopo aver seguito per circa 100 metri le fogne, hanno di nuovo ripreso a scavare arrivando alle pareti della camera corazzata. Hanno perforato uh muro di cemento largo un metro e venti, rafforzato da sbarre d'acciaio. Sono andati oltre un ulteriore sbarramento di lastre d'acciaio. Hanno neutralizzato il sofisticato sistema di allarme elettrpjitpfltìie stallato poco più.di tin anno fa. Poi, senza troppe difficoltà, hanno forzato le cassette, restando nel caveau presumibilmente una decina di ore. Per lavorare 1 ladri hanno installato nel tunnel una «decauville» sotterranea, utilizzando un vagone e binari di legno: portavano all'esterno il materiale e la terra scavati, lo caricavano poi su un camion. Estrattori di fumo e circuiti idraulici per la refrigerazione delle perforatrici e della lancia termica sono entrati in azione durante lo scavo. Sono stati inoltre utilizzati rilevatori di metalli, una rete elettrica con spie luminose per orientarsi, maschere antigas e arnesi da scasso mai visti dalla polizia spagnola. Durante il 15 agosto, pur essendo festa, nella banca c'era un servizio particolare di sicurezza. Ma le guardie non hanno sentito il minimo rumore provenire dal sottosuolo. Il bottino, pensa la polizia, potrebbe ancora trovarsi in Spagna. Un basista, spagnolo, sembra che non potesse non esserci. E' lui, in particolare, che gli inquirenti stanno cercando e lasciano intendere di avere «una buona pista». Barcellona. Impiegati di banca e poliziotti fanno i primi rilievi sulle cassette di sicurezza aperte dalla «banda del buco»

Luoghi citati: Barcellona, Catalogna, Italia, Pescara, Roma, Spagna