Vita e segreti di duemila anni fa

Vita e segreti di duemila anni fa Continua la campagna di scavi nella villa romana scoperta ad Almese Vita e segreti di duemila anni fa Dopo il recupero di capitelli, monete, ceramiche e attrezzi agricoli, portati alla luce anche mosaici e affreschi - Sulle pareti di una stanza raccontati fatti quotidiani e scene mitologiche - Il terreno gilloso ha protetto immagini e colori -1 lacerti saranno ricomposti a tavolino -1 resti di altre case ar Alla Soprintendenza archeologica del Piemonte sono già arrivate 160 casse colme di materiali recuperati tra i resti della straordinaria villa romana scoperta ad Almese. L'ultima campagna di scavi, condotta ira giugno e luglio da docenti e studenti del Dipartimento di Scienze archeologiche, non ha mancato di sorprendere per ricchezza e varietà di reperti portati alla luce. Particolarmente interessanti gli affreschi e 1 mosaici. In una stanza al primo piano della villa sono state scoperte decorazioni raffiguranti scene di vita quotidiana, anche intima, soggetti mitologici, piante, animali. Dopo il crollo, chissà quante centinaia d'anni orsono, i muri hanno trovato nel terreno argilloso l'habitat ideale per la conservazione di figure e colori. Quale sorpresa per gli archeologi ritrovare tanto materiale affrescato, anche se, e non poteva essere altrimenti, non del tutto integro, dopo il crollo delle pareti. I frammenti saranno ricomposti per ia ricostruzione grafica originaria. 81 tratterà di mettere insieme le tessere di un pueele, lavoro delicato e lungo che la prof. Oisella Cantino Wataghin e 1 collaboratori s'apprestano ad affrontare. «Ci t)orrd non meno d'un anno per la trascrizione — avverte la docente di Archeologia cristiana —. Dal recupero e dall'analisi di altri materiali potremo ricavare dati interessanti sulle tecniche costruttive delle ville romane e sul tipo di vita dei segusini duemila anni orsono. La casa di Almese sta diventando una miniera di notiate. E siamo solo a un quarto del lavoro previsto: In cinque campagne di scavi, dall'80, sono venuti alla luce un capitello corinzio, quan¬ tità di monete, chiodi, chiavi, perni, frammenti di ceramica, attrezzi agricoli e i resti di un impianto termale (i romani amavano le saune). Una prima lettura del materiale ha consentito àgli studiosi di ricostruire parecchi aspetti della vita di quel periodo (la villa 6 stata abitata per almeno 400 anni) e un identikit della famiglia proprietaria della casa. Gente facoltosa, senza dubbio, spiega la prof. Cantino .Wataghin, che amava ostentare suppellettili e oggetti di una certa raffinatezza [firmati, diremmo oggi), circondarsi di artigiani e artisti di indubbie qualità. Purtroppo non è possibile accelerare le ricerche nella zona per le solite carenze di mezzi e personale di cui soffrono le varie Soprintendenze e 1 dipartimenti universitari. Continuando con questo ritmo, la villa romana di Almese sarà «scoperta» completamente tra non meno d'una decina d'anni, sempre che mani vandaliche non anticipino per fini non propriamente nobili, il lavoro degli esperti. C'è già chi, con malcelata provocazione, auspica l'intervento di uno sponsor (banche, fondazioni, enti culturali) anche per la ricerca archeologica. -Magari si facesse vivo qualcuno per la villa di Almese — dice la prof. Cantino Wataghin —. / tempi sono maturi per un salto di qualità e di fantasia anche per interventi nel nostro settore. Ma c'è la sensibilità adatta?. Intanto, sono stati identificati 1 resti di al tre ville romane. Le località interessate sono tenute gelosamente segrete, per comprensl bili motivi, daìla Soprintendenza e dagli stu dlosl. Chissà quando cominceranno gli scavi dove trovare mezzi e personale adeguati? Guido J. Paglia e Dopo 5 campagne di scavi la villa riserva ancora sorprese

Persone citate: Cantino Wataghin, Wataghin

Luoghi citati: Almese, Almese Vita, Piemonte