Olimpia, per una corona d'ulivo

Olimpia, per una corona d'ulivo IN GRECIA ALLE RADICI DEL MITO FRA TURISTI E RICORDI DI SCUOLA Olimpia, per una corona d'ulivo Era runico premio, oltre la gloria, per «la più nobile delle vittorie» • Ma-c'era anche chi imbrogliava e con le multe si erìgevano statue a Zeus • Ai giochi venivano tutti (Socrate non ne perdeva uno) e attorno allo stadio c'erano folla, intrallazzo, saltimbanchi, bancarelle e etere • L'atelier di Fidia, con un bicchiere che porta il suo nome, e l'elmo di Milziade, segnato dalla battaglia DAL NOSTRO INVIATO OLIMPIA — Dopo II- Par-1, tenone è Olimpia che ha più visitatori. Pochi resistono alla tentazione di sedersi sull'erba della scarpata attorno alla pista ben tenuta, con la linea di partenza ancora tracciata, e c'è sempre qualcuno che si fa fotografare pronto allo scatto. Poi va per un'altra foto'vicino al braciere dove ancora adesso, ogni quattro anni, viene accesa la fiaccola olimpica. Vorreste chiedergli dove le metterà poi queste fotografie, a chi le mostrerà. E' un bel posto. Una plana serena e piacevole tra colline di pini e olivi, cipressi e oleandri, con la brezza del mare, che è a una ventina di chilometri. Si gira la Grecia per giornate senea vedere un fiume, un ruscello, un rigagnolo. Qui di fiumi ce ne sono due. Se è vero che anche t luoghi hanno il loro destino, lo spirito olimpico, fé-, sta dell'amicizia, non poteva che nascere qui. •Come l'aria è 11 migliore degli elementi, come l'oro è il più prezioso del tesori, come la luce del sole sorpassa ogni altra cosa In splendore e calore, cosi non vi è vittoria più nobile di quella di Olimpia», scrisse Plutarco. Sembra un po' eccessivo. Sembra fanatismo sportivo quello dei greci, per i quali la sola cronologia valida si fondava sull'era delle Olimpiadi, che iniziava nel 776 avanti Cristo. Cosi, uno rivelava la propria età dicendo di essere nato due anni dopo la vittoria del pugile Milone. Dicevano che la battaglia di Salamtna era stata combattuto nell'anno della , 70* Olimpiade. Come se oggi si dicesse che Budapest è insorta nell'anno dell'Olimpiade di Melbourne. Libero e nudo Non era fanatismo sporti vo. Manolls Androntcos, professore d'arte e archeologia, et spiega: «Si può dire senza esagerare che questi giochi hanno creato uno degli ideali greci, quello dell'uomo libero che entra in competizione con i suol slmili, nudo e spogliato di tutto ciò che non sia 11 suo corpo. Obbediva solo alle regole della competizione per conquistare una corona d'olivo, il che significa una pura vittoria morale che gli vale gli elogi del suoi concittadini». Più che elogi: il trionfo, l'immortalità. SI racconta di una città che, per il ritorno di un vincitore, fece abbattere un tratto delle mura perché entrasse da una porta dove nessuno era mal passato. Prima di scendere in campo gli atleti giuravano di gareggiare lealmente. Lungo la strada dello stadio vedete basi di statue e domandate: e qui che cosa c'era? Malvolentieri la guida risponde che c'erano statue in bronzo dt Zeus fatte con la somma delle multe inflttte agli atleti che avevano Imbrogliato per vincere nelle corse o nel lanci del giavellotto e del disco, nella lotta, nel pugilato, nel pentathlon, nelle corse di quadriglie e di cavalli montati come al Palio di,Siena. Imbrogliato come? Non si sa. Comunque, 41 queste statue ce n'era un bel numero. E' una delusione, ma non è la sola. C'è che Immaginandosi gli atleti dt Olimpia si pensa al Discobolo, all'Auriga; alla grazia e snellezza e al vigore dei corpi della statuaria greca. Si pensano alti e possenti gli atleti e gli eroi omerici, cosi l trecento delle Termopili, t fanti dt Maratona, t marinai dt Saturnina. Gente di un altro mondo di cui si è persa la razza. E per le strade dell'Alene di Pericle, si pensa, andavano tipi còme quest'Ermete di Prassttele che sta nel museo dt Olimpia. Invece, dagli scheletri finora scoperti risulta che q'< antichi greci erano all' In media un metro e settanta. Erano tossi e robusti, con le gambe relativamente corte. Il medico che dà queste Informazioni, conclude: «L'immagine che possiamo farci del loro aspetto medio non coincide affatto con la rappresentazione idealizzata del corpo umano nell'arte scultorea greca». Il fatto è che i greci erano ossessionati dalla bellezza e gli scultori hanno realizzato nel marmo o nel bromo II più bell'ideale r dei tempi, la perfetta armonia del corpo. , Oltre alle statue innalzate con le multe degli imbroglioni, tra gli alberi e le aiuole in flore c'erano circa tremila monumenti che commemoravano i re, le città e l vincitori del giochi. Ci si sforza con la fantasia ma non si riesce a Immaginare tremila statue, la magnificenza di Olimpia. C'era la statua di Zeus nel tempio considerato uno delle sette meraviglie del mondo. Qlove Olimpico seduto, alto dodici metri, d'avorio e d'oro. Si diceva che guardando questa statua si dimenticavano t propri guai.. L'aveva scolpita Fidia. E'Fidia che ci dà una delle più forti emozioni a Olimpia. Non proprio lut, è chiaro: Il suo studio-officina. Ne hanno trovato le fondamenta vicino al tempio dt Zeus. Come si fa a dire c'nc qui 2400 anni fa operò quel grande artista? VI hanno scoperto strumenti per lavorare l'oro e il marmo, matrici in terracotta per il manto dt Zeus. Soprattutto hanno trovato t cocci dt un bicchiere, dopo il restauro si è letta un'iscrizione: Feidlo elmi, appartengo a Fidia. Quando venite a sapere que- ste cose, vi è difficile staccarvi dall'antica fossa che fu la bottega del maestro, e vi cercate una presenza. Vi sembra di vederlo II vecchio Fidia nel caldo di Olimpia e nell'ardore del lavoro rinfrescarsi con una sorsata, asciugarsi la testa calva. Un uomo taciturno e solitario, che la brutta storia di Atene ha immalinconito e reso scontroso. Per il Partenone' aveva scolpito la statua di Atena, anch'essa d'oro e d'avorio. Di oro ce n'era più di una tonnellata e l'artista era stato acefalo di essersene preso un po'. Esiliato, è venuto ad aprire bottega a Olimpia, e adesso sta creando Il suo capolavoro. Altra emozione la dà l'elmo di Milziade, lascia sema fiato. E' in una vetrina del museo. Semplice e senza decorazioni, con i segni della batta-i glia e del tempo, e uniscrteione sul bordo: «Milziade, l'ha dedicato a Zeus». Dopo la vittoria sul persiani a Maratona il generale ateniese dalla fama universale venne a offrire ti suo elmo al tempio di Olimpia. Sono venuti qui anche Alcibiade, Temistocle, tutti. Offrivano le armi che gli avevano dato la vittoria e parte del bottino preso al nemico. Allo stadio, sulla scarpata attorno alla pista, sforziamoci di ignorare l turisti scamiciati e con le macchine fotografiche, ma dt vederci Invece quarantamila spettatori con II corto, bianco chitone. Quelli con la man felle tta. la clamide, sono soldati ma non hanno armi Ogni quattro anni le guerre fratricide sono sospese, non ci sono divisioni politiche, Olimpia è luogo di raduno per i greci dt tutte le città e delle colonie d'oltremare. Ecco sull'erba seduti vicini ateniesi e spartani, tetani e corinzi, t dori della Sicilia con gli Ioni dell'Anatolia, l greci dt Cirene e quelli della Macedonia. Com'è che non vediamo signore? Per regolamento, le donne sposate non possono entrare nello stadio. Forse perché gli atleti gareggiano nudi. Altra folla all'ippodromo, alla palestra e al ginnasio per gli allenamenti. E quando non et sono le gare, cìte cosa si fa a Olimpia? Discussioni da bar sportivo, certamente. Ma non soltanto questo. Sotto il portico c'è ressa per ascoltare scrittori che ■leggono le loro opere. Può essere Erodoto che legge le sue Storie. O un drammaturgo che declama una tragedia. Al portico meridionale, capannelli di gente attorno al filosofi, Socrate non si perde un'Olimpiade. Ci sono da vedere le mostre di pittori c di scultori. Non solo sport e cultura, c'è dell'altro. Le bancarelle che vendono sou'venir, dolciumi e pesce fritto. ■Spacci di vino resinato, sibilile da quattro soldi, etere da poche o molte dracme, prestigiatori, illusionisti, tagliaborse, accattoni. «Polla, Intrallazzo, saltimbanchi, goderecci e ladri», commenta Menandro sdegnato. Festa pagana Nel 369 dopo Cristo sono stati celebrati i giochi della 293- Olimpiade, 1169 anni dalla prima. L'ultima Olimpiade dell'antichità, perché l'imperatore Teodosto, ritenendo pagana la festa, l'ha proibita. Comunque, era parecchio decaduta e forse sarebbe finità per morte naturale. E' seguito il saccheggio. Le pietre dei templi sono servite per costruire una fortezea e altri edifici, una basilica sull'atelier dt Fidia. La statua di Zeus, portata a Costantinopoli, è andata persa in un incendio. Altre statue di marmo quasi tutte frantumate per farne calcina. Le statue di bromo sono finite qua e là finché, qualche secolo dopo, come tutte le altre' statue di bromo sono state fuse per fare cannoni. Dei capolavori greci in bromo restano quelli che sono stati trovati sotto delle macerie o ripescati dal mare. Quanto è restato In piedi di Olimpia è crollato per i terremoti. Le macerie sono scomparse sotto ti fango delle alluvioni dei due fiumi, l'Alfeo e ti Cladeo. E' rimasta soltanto la memoria. E' per questo ricordo che, poco più di un secolo fa, si è incominciato a scavare In questa plana, e Olimpia è stata ritrovate- Luciano Curino Olimpia. Ogni quattro anni, anche oggi, si ripete il millenario rito per accendere il fuoco dei giochi al braciere sacro

Persone citate: Luciano Curino Olimpia, Milone, Scuola Olimpia, Socrate

Luoghi citati: Anatolia, Atene, Budapest, Cirene, Costantinopoli, Grecia, Macedonia, Sicilia, Siena