Simone è in ospedale a Omaha Fra due o tre mesi il trapianto

Simone è in ospedale a Omaha Fra due o tre mesi il trapianto Il viaggio della speranza grazie alla solidarietà dei torinesi Simone è in ospedale a Omaha Fra due o tre mesi il trapianto Da martedì notte il bimbo di 14 mesi è ricoverato al Children Hospital - Ha superato "tene le fatiche del volo verso gli Stati Uniti, ora è necessariotrovaipiegato adatto Sarà operato fra due o tre mesi Simone Brencella, il bambino di 14 mesi partito martedì scorso alla volta di Omaha, negli Stati Uniti, per essere sottoposto ad un trapianto di fegato. Il viaggio è stato reso possibile dalla solidarietà del torinesi che hanno raccolto oltre 280 milioni di lire*, 160 del quali versati dal lettori de «La Stampa- a «Specchio dei tempi». Simone è ora ricoverato nel Children Hospital, collegato ^'«University of Omaha Medicai Center», l'ospedale modello che recentemente ha aperto una sezione specializzata nel trapianti di fegato, diretta dal dottor Bud Shaw. Il piccolo ed 1 suol genitori (ospitati in un residence universitario) sono stati accompagnati ad Omaha da due medici italiani. Uno di questi (un giovane chirurgo che ha lavorato durante uno stage all'estero proprio con Shaw, nell'ambito della sperimentazione da tempo avviala alle Molinone) li ha presentati all'equipe che effettuerà l'operazione. •Prevedono di intervenire — ha raccontato al suo rientro In Italia — fra due o tre mesi. E' il tempo medio necessario per reperire un fegato adatto ad un bambino di quattordici mesi, ma non si tratta di un dato certo: per comprensibili ragioni l'attesa potrebbe anche essere più lunga*: Il centro di Omaha è stato preferito per una serie di motivi pratici: -Lo dirìge Bud Shaw, die ha una notevole esperienza nel settore e, ri¬ spetto ad altri ospedali, ha una lista di attesa piii corta. La disponibilità del fegati, negli Stati Uniti, è comunque regolata da un computer centrale che li smista ai vari centri in base alle caratteristiche dei slìigoli organi disponibili. Purtroppo non esistono, invece, concrete possibilità di intervento in Europa, dove le poche cliniche abilitate sono oberate da liste di attesa lunghissime*. Al centro di Omaha è giunta, ieri sera, un'altra bambina italiana: Jenny Randisi, tre anni, di Gallavate. Per lei, considerata l'età, l'attesa potrebbe essere più brève. Simone in questi primi giorni di permanenza è stato visitalo dai medici americani che hanno concordato "con quelli Italiani sia sulla terapia sinora seguita, sia sulla necessità di sottoporlo a trapianto. Il piccolo è apparso in buone condizione, avendo smaltito bene le fatiche del viaggio, risultato particolarmente pesante anche per un ritardo di quasi quattro ore del volo interno Chicago. Omaha. Per alcune settimane il bimbo verrà sottoposto ad una serie di analisi, poi s'inizlerà l'attesa del fegato nuovo. Dopo l'Intervento (di durata fra le dieci e le dodici ore) dovrà restare ad Omaha da 3 a 6 mesi. Nonostante le molte incognite di un trapianto tanto difficile esistono margini di speranza: la casistica parla di sopravvivenza, a due anni dall'operazione, di oltre il 70% dei bambini. ululili ii unni iiiiuiii Simone Brencella, con papà e mamma, prima della partenza

Persone citate: Bud Shaw, Jenny Randisi, Shaw, Simone Brencella

Luoghi citati: Chicago, Europa, Italia, Omaha, Stati Uniti