Ospedali Usa rifiutano i trapianti su stranieri
Ospedali Usa rifiutano i trapianti su stranieri «Spesso li ospitiamo perché ricchi, trascurando gli americani» Ospedali Usa rifiutano i trapianti su stranieri DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEY YORK — Alcuni ospedali e parecchi medici americani hanno deciso di rifiutare pazienti stranieri per i trapianti, sostenendo che non esistono organi sufficienti per 1 cittadini statunitensi. Altri, come il Presbyterian Hospital di Pittsburgh, in Pennsylvania, hanno adottato un sistema di contingentamento: gli stranieri non potranno ottenere più del 5 per cento del trapianti di cuore e di rene e più del 10 per cento di quelli di fegato. Due influenti associazioni sanitarie e l'Ente federale per là distribuzione degli organi per 1 trapianti hanno approvato una risoluzione in base alla quale gli stranieri verranno operati solo se nessun americano ne avrà bisogno. Le associazioni sono il «Consiglio del medici del trapianto» e la «Società chirurgica del trapianto». L'ente è la «Rete di distribuzione degli organi», che ha tenuto un congresso a Chicago lo scorso maggio. Su queste decisioni, rese ieri pubbliche dal «New York Times», sono scoppiate furibonde polemiche. Molti medici e ospedali le hanno criticate, definendole una violazione del giuramento di Ippocrate. Molti altri le hanno difese, facendo presente che la scarsità degli organi rappresenta un problema drammatico. Questi ultimi hanno sottolineato che nell'84 settemila cittadini americani hanno ricevuto il trapianto del rene, ma altri ottomila sono rimasti in attesa di esso; e che complessivamente ci sarebbe bisogno di 20 mila organi l'anno per i soli statunitensi, mentre i donatori sono appena 4 mila. Sull'afflusso di ammalati stranieri non esistono statistiche precise. Intervistato dal «New York Times», 11 direttore della Fondazione nazionale dei reni, John Davis, ha appoggiato le limitazioni agli stra¬ nieri. Davis ha dichiarato che troppo spesso è stato fatto loro posto perché si trattava di ricchi o di potenti, e sono stati sacrificati degli americani, perché si trattava di poveri o di sconosciuti. Ma un alto funzionario del ministero della Sanità, il dott. Edward Martin, ha rilasciato al quotidiano un'intervista più inquietante. Martin ha riferito che tra i donatori di organi Usa è in corso una rivolta: .«Ci scrivono che rifiuteranno di ottemperare agli impegni assunti: uno ha affermato di non voler regalare un organo a un bombino straniero e di preferire piuttosto di strappare il documento da lui firmato: Tutto ciò rischia di tradursi nei prossimi anni, se non già nel prossimi mesi, In un «no» a molti europei, compresi alcuni italiani, che vogliono sottoporsl al trapianto in America, ultima speranza di salvezza in un gran numero dicasi.
Persone citate: Edward Martin, John Davis
Luoghi citati: America, Chicago, New York, Pennsylvania, Pittsburgh, Usa
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