La figura più rappresentativa del movimento è in carcere da 20 anni - «Non posso vendere la mia progenitura per uscire di prigione»
La figura più rappresentativa del movimento è in carcere da 20 anni - «Non posso vendere la mia progenitura per uscire di prigione» Un leggendario leader che tutti vogliono Ubero La figura più rappresentativa del movimento è in carcere da 20 anni - «Non posso vendere la mia progenitura per uscire di prigione» Il suo nome cosi armonioso risuona da anni nelle canzoni della protesta nera: di Nelson Mandela, in Sud Africa, parlano anche i muri, con quell'ossessiva ripetizione, «Mandelalibero», che corrisponde esattamente a uno slogan contro l'apartheid. Mandela libero chiede l'Onu, nelle sue numerose risoluzioni. Mandela libero chiede il mondo intero, per-, fino la cauta diplomazia americana dcll'«impcgno costruttivo». Mandela libero, addirittura, dice Pieter Botha, il presidente sudafricano. Lo ha ripetuto in Parlamento pochi mesi fa: Mandela libero, purché s'impegni a rinunciare alla violenza, a condannare la lotta armata.. Pronta risposta di Nelson, dalla sua cella nel carcere di Pollsmoor, con gli accenti biblici che gli sono cari: «Io non posso vendere la mia progenitura, né sono disposto a vendere quella della mia gente, per tornare a essere libero...». Se tornerà libero, il capo leggendario del Sud Africa nero, non sarà perché avrà accettato compromessi con il potere bianco. Sarà, piuttosto, perché il potere avrà capito che non serve a nulla tener chiuso in cella un mito vivente, e che un gesto conciliante, in una crisi che tende a sfuggire a ogni controllo, può allentare la tensione. In questo senso premono le diplomazie occidentali, ansiose di scongiurare lo scontro razziale. Quanto a lui, Mandela, attende con la tranquilla fiducia di chi si colloca nella corrente della storia. «Non ha mai ab- bandonato la speranza, dice sua figlia Zinzi. Sa che un giorno uscirà». L'ospite più illustre delle carceri sudafricane ha sessantasci anni. Ne aveva quarantacinque nel '64, quando lo condannarono all'ergastolo. Erano gli anni seguiti al massacro di Sharpcvillc, I960, e alla messa al bando dcll'Anc, il Congresso nazionale africano. Dcll'Anc, Mandela era segretario generale. Figlio di un capotribù, pugile, poi sorvegliante in una miniera d'oro, viveva immerso nella lotta politica. Politica, insiste ora dal carcere: implicando che è stata l'intransigenza dei bianchi, la loro incapacità di piegarsi al dialogo, a spingere il popolo nero alla rivolta. Se il governo di Pretoria non avesse sciolto l'Anc, avesse accettato di trattare fin dagli Anni Sessanta, concordano molti osservatori, non si troverebbe nei guai di oggi. Ma la storia non si fa con i se. La storia, in Sud Africa, si fa con una dialettica di pressioni interne, la rivolta che dilaga nei ghetti neri, lo'sciopero dei minatori annunciato per i prossimi giorni; e di pressioni esterne, dalle sanzioni economiche alla persuasione politica. E se c'è un punto in comune, fra le pressioni dall'interno e dall'esterno, è proprio l'invocazione ricorrente sui muri di Soweto e nelle note diplomatiche: Mandela libero. Eppure costui, in Sud Afri'ca, è argomento tabù. Non lo si può citare, non si può pubblicare la sua immagine. Quando la moglie Winnic e la figlia Zinzi lo incontrano in carcere, colloqui di mezz'ora e per vent'anni attraverso un vetro, non possono portargli nulla. Winnic, in residenza coatta, é controllatissima dalla polizia. Un giorno le hanno sequestrato una coperta: aveva i colori nero, oro e verde di Azania, il Sud Africa sognato dai neri. . Quanto a Zinzi, la si vede spesso alle manifestazioni, dove porta la parola del. padre ascoltata in cella. Ha ventitré anni, è elemento attivo di quel Sud Africa giovane che un paio di anni fa ha fondato a Città del Capo il Fronte democratico unito, federazione interrazziale di gruppi antiapartheid. In quell'occasione si vide una platea entusiasta levarsi in piedi e applaudire a lungo: nell'aula era risuonato il nome fatale di Nelson Man- dcla Alfredo Venturi : < \: V- ì Nelson Mandela in carcere da oltre 20 anni (foto del '61) bandonato la speranza dice
Persone citate: Alfredo Venturi, Mandela, Nelson Man, Nelson Mandela, Pieter Botha, Soweto, Zinzi
Luoghi citati: Città Del Capo, Mandela, Pretoria, Sud Africa
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