Titolari della ditta a giudizio per il collante che avvelena

Titolari della ditta a giudizio per il collante che avvelena L'inchiesta del pretore sull'operaia colpita da paralisi agli arti Titolari della ditta a giudizio per il collante che avvelena •Non sapevamo che il soli>cnte fosse pericoloso- hanno detto al pretore Guarlniello i fratelli Luigi, Salvatore e Alfredo Ragusa, titolari della ditta di pelletteria di via Refrancore 97. Ma l'etichetta avverte che il solvente, utilizzato come collante per cravatte in pelle, contiene esano, un veleno che provoca polineuropatie e paralisi agli arti. Antonietta Tenore, 37 anni, marito cassintegrato, due figli da crescere, l'ha sperimentato sulla propria pelle: non si è ancora ripresa dalla paralisi che l'ha colpita alle gambe c alle braccia. A conclusione dell'inchiesi a, il magistrato ha rinviato a giudizio 1 titolari della •Fratelli Ragusa» per lesioni gravi e per violazione della legge 877, che vieta di dare lavori a domicilio che comportino manipolazioni di sostanze pericolose. Il processo è stato fissato per il 10 ottobre prossimo. E' emerso che altre due donne, Valerla Marchetto e Giuseppina Giacchino hanno in passato lavorato a domicilio per 1 Ragusa. Le indagini si sono estese all'azienda produttrice del collan¬ I tre fratelli responsabili della pelletteria di via Refrancore saranno Altre due ditte che impiegano lavoranti a domicilio''denunciate all'Is processati a ottobre rettorato del Lavoro te usato dalle pelletterie: altre due ditte torinesi, che impiegano 26 lavoranti a domicilio, sono state. denunciate all'Ispettorato del Lavoro. Spinta dalla necessità di arrotondare il magro bilancio familiare, Antonietta Tenore, accetta nel giugno dell'84 di incollare cravatte in pelle. Ha raccontato al pretore: • Mi davano 260 lire a pezzo, riuscivo a confezionare dalle 80 alle 100 cravatte al giorno. Ma la lattina di collante dovevo comprarmela io e costava 16 mila e ottocento lire-. I primi sintomi della malattia la casalinga li avverte a gennaio dell'85: •Lavoravo sul tavolo della cucina e a causa del freddo chiudevo la finestra sul balcone-. Perde l'appetito e comincia a barcollare. Le mancano improvvisamente le gambe e si decide ad andare dal dottore. La diagnosi è «esaurimento nervoso», la prescrizione una cura di vitamine. Ad aprile Antonietta Tenore, che è ormai semiparalizzata alle gambe e alle braccia, viene ricoverata d'urgenza alla cllnica neurologica delle Molinette. I sanitari la interrogano e intuiscono subito la gravità della malattia. L'esano, il veleno contenuto nel collante, ha un effetto altamente tossico: la donna lo ha respirato a lungo mentre confezionava le cravatte in pelle. Scatta la denuncia e 11 caso viene affidato al pretore Guarlniello. Le indagini si estendono all'azienda che produce 11 collante e alle ditte torinesi di pelletteria. Il magistrato scopre che la pratica di affidare lavoro a domicilio è purtroppo molto diffusa: non ci sono aspiratori nei locali, nessuno mette ,in guardia le lavoranti sui rischi che corrono a maneggiare quella sostanza, nessuno prende precauzioni. L 1111111 II ] M 11111 ! < M 111111111111111111

Persone citate: Alfredo Ragusa, Antonietta Tenore, Giuseppina Giacchino

Luoghi citati: Ragusa