Nel paese che sarà raso al suolo « Ma quale frana.» restiamo qui » di Franco Giliberto

Nel paese che sarà raso al suolo « Ma quale frana.» restiamo qui » Viaggio a Zambana Vecchia (Trento) dove un macigno incombe sulle case Nel paese che sarà raso al suolo « Ma quale frana.» restiamo qui » Nessuno ha paura - «L'abitato è protetto dall'alta collina» - Il piano è pronto; sgombero, poi lo sperone sarà minato DAL NOSTRO INVIATO i TRENTO — Soltanto quaranta svalutati milioni di Uro per una bella villa con giardino, piscina e orto. SemLrorebbe un ottimo prezzo, un affare da cogliere. Ma nessuno vuole comprarla quella villa (né altre case e terreni) perché sorge a Zambanp. Vecchia, paesotto acquattato sotto una delle più fame montagne trentine, la raganella, uria cui fetta è M 11 per crollare giù a valle. -Srrcbbe bello fare II "morto" iH piscina — diceva ieri il commerciante Tarcisio Bagatt,:, potenziale compratore venuto da Bolzano — mate poi, mentre galleggi, muori davvero perché ti piomba un macigno sullo stomaco?*. Persino investire un soldo bucato a Zambana Vecchia o prendervi la residenza parrebbe oggi operazione insensata, fortissimamente rischiosa: la giunta provinciale di Trento martedì scorso ha approvato un disegno di legge (la Provincia è autonoma, funziona come un Parlamentino) che stabilisce lo sgombero del paese, la demolizione delle case, 11 trasferimento del novantadue abitanti in zone sicure, almeno qualche chilometro più a Est. La tragedia di Stava ha emotivamente influito su questa decisione. Se nel prossimo settembre il Consiglio provinciale approverei 11 provvedimento, Zambana Vecchia potrebbe essere rasa al suolo, cancellata. E poi, se dalla Paganella si staccasse quell'enorme sperone roccioso che dicono sia in precario equilibrio, la frana non danneggerebbe più nessuno. Il cronista Immaginava di trovare gente triste e impaurita nel paese, e un'atmosfera da tragedia incombente. Al contrarlo, c'erano volti sorridenti, gerani alle finestre, vociare di bambini. Un gruppetto di ragazzi accanto alla chiesa, forse per sfida vedendo giungere un estraneo, intonava la notissima canzone di Luigi Pigarelll: 'Pagando, Pagartela i oh montagna tuta bela i l'è la sima la più bela i de più bete no ghe n'è*. Olà, ma se rovinasse a valle quel pezzo di roccia — a forma di diedro, duecento metri d'altezza, qualche milione di metri cubi di calcare del Olurese — riuscireste ancora a canticchiare contenti? La domanda è rivolta a una decina di zambanottl (si chiamano cosi), raccolti in casa della signora Bruna Bernardi, che da treni atre anni abita sotto la Paganella. 'Senta, qui non crolla nulla e non abbiamo nemmeno bisogno di toccare ferro — dice Franca Pedri Filati, titolare dell'unico negozio di generi alimentari del paese —. Ci prendete per degli incapaci di intendere e vo¬ lere? La verità è che noi i calcoli li sappiamo fare. Se anche cadesse la frana, si appiattirebbe in due valloni sopra l'abitato, che è protetto da un'alta collina.-Perché ci volete sepolti a tutti i costi?: Ci prestano un cannocchiale, ci invitano a scrutare la roccia del pericolo. Paradossale: a Stava nessuno temeva disastri e la sciagura si e abbattuta sul quieto paese delle vacanze. Qui si annuncia pubblicamente la possibilità di una sciagura e trentadue famiglie rifiutano di credervi, non vogliono sloggiare. «Questo perché abbiamo sale in zucca — spiega la signora Bernardi — e siamo profondamente attaccati alla nostra terra. La roccia potrebbe staccarsi? Ebbene, si facciano i lavori necessari per incernierata. Nell'epoca in cui viviamo, con le possibili soluzioni tecniche di altissimo li- .!.,■! M gì .1 : in ,.i •■ i i „i, ■ .A- vello, non ci vengano a raccontare che. è impossibile. D'altro canto, quei lavori, dopo il previsto sgombero degli abitanti, dovrebbero farli egualmente. Perché dunque ci vogliono sfrattare in massa?*. Ma la storia recente di Zambana Vecchia non si condensa in queste poche battute appassionate né nelle ultimissime decisioni della giunta provinciale. Dal 1956, quando per una prima frana staccatasi dalla Paganella qualche masso rotolò sino alla periferia dell'abitato, si sono registrate varie, quasi Incredibili vicende. Nel 1957 la Provincia prima e poi la Presidenza della Repubblica con un decreto ordinarono lo sgombero. Lo Stato stanziò 1 fondi necessari e si costruì Zambana Nuova, pochi chilometri più a oriente. Oli abitanti in un primo tempo si trasferirono nelle nuove case, poi ritornarono alle vecchie dimore sotto 11 monte. Ci fu chi vendette l'appartamento a Zambana Nuova, chi lo affittò, chi Incassò vari contributi e sussidi pur disponendo di due case, chi alienò 11 terreno sul quale doveva cominciare a costruire il proprio alloggio con i quattrini dati dallo Stato a fondo perduto. L'ex sindaco di Zambana Vecchia vendette le scuole e l'asilo a privati; concesse licenze edilizie per restauri e nuovi edifici sotto la Paganella. Fu approvato perfino 11 progetto di ampliare 11 cimitero. E 11 decreto del Presidente della Repubblica sull'inabitabilità? E le ordinanze analoghe della Provincia e delia Regione? Nessun effetto pratico. Ci sono voluti i morti di Stava, per riportare alla ribalta lì caso. I geologi interpellati oggi sono assai più pronti a dire che 11 pericolo è reale: anche loro, forse, contagiati dall'emozione per quel che è capitato in Val di Flemme. Ora, una ragionevole previsione dei tecnici e dei politici, comunque, è questa: lo sgom bero di Zambana Vecchia avverrà presto, nel prossimi mesi, con il consenso o senza il consenso dei suol abitanti. Quindi potrebbe essere minato lo sperone roccioso. Se 1 macigni cadranno sulle case vuote, seppellendole, non se ne parlerà più. Se si ferme* ranno nel due valloni — e i valligiani sono pronti a scommettere che succederà questo — Zambana Vecchia non sarà più una entità fantasma, rimarrà a pieno diritto nelle carte geografiche. Che 11 paesotto, soltanto In quest'ultimo caso, venga a noia al suol abitanti, privati del brivido? Franco Giliberto ! Trento. Il paese di Zambana Vecchia che da trentanni vive sotto l'incubo di una frana

Persone citate: Bernardi, Bruna Bernardi, Franca Pedri Filati, Luigi Pigarelll, Tarcisio Bagatt

Luoghi citati: Bolzano, Zambana