Come il crocerista di lungo corso riesce a navigare da buongustaio

Come il crocerista dilungo corso riesce a navigare da buongustaio Come il crocerista dilungo corso riesce a navigare da buongustaio NON c'è forse momento più bello della prima sera In crociera, quando 11 bastimento naviga da alcune ore e mentre nel cielo sta scomparendo anche l'ultimo chiarore del tramonto, la gente entra nella sala da pranzo sfolgorante di luci. Il gong ha fatto risuonare 11 segnale della cena su tutti i ponti e i passeggeri sono accorsi verso gli ingressi del salone, dal quale viene un sottile accenno di musica diffusa. Al momento di entrare, 11 silenzio è rotto dal brusio di voci meravigliate per lo scintillante aspetto d'insieme, il maestro di sala fa da gran cerimoniere offrendo 1 posti alle tavole quasi tutte rotonde. Comincia cosi il singolare rapporto fra 1 croceristi e 11 cibo, un aspetto fra 1 più Importanti della vacanza In crociera. L'aria del mare ravviva l'appetito, gli animi dei vacanzieri sono distesi, per 1 novizi ci sono cento cose mal viste prima che procurano eccitazione. Sono tutte buone ragioni per apprezzare la cucina di bordo, che come tutti sanno ha una lunga tradizione con 1 suoi miti e le sue leggende. Molti grandi chef della cucina terragna portano come .medaglie la memoria del loro servizio a bordo delle grandi navi del passato. Di uno si dice: «Era cuoco delia .Raffaello...-, dell'altro: •Ha cominciato sul transatlantici della Compagnia Italia Sono echi della grande tradizione di buona cucina per cui una raffinata clientela cosmopolita preferiva le navi italiane nelle traversate dell'Atlantico. Oggi, nonostante alcune concessioni occasionali al fast-food un tempo Ignorato, questa tradizione continua e sicuramente si mangia bene su quasi tutte le navi da crociera. Troppo bene, dicono gli esperti; ma non è esatto. E' vero che il crocerista, come il passeggero sulle navi di linea di una volta, risulta psicologicamente ben disposto a gustare il cibo. E spesso accade che chi di solito sta a tavola con moderazione, una volta a bordo allenti 1 freni e si conceda piaceri straordinari per quantità e qualità. La crociera non è decisamente 11 momento giusto per una dieta controllata. Le tentazioni si presentano fin dal principio con un lungo tavolo di antipasti dei quali servirsi da soli nell'animazione del va-e-vieni della prima sera. C'è ogni ben di Dio, con particolare vistosità delle preparazioni di tipo esotico e raffinato: dalle ostriche ai paté, dalle aragoste al caviale con decorazioni di grande stile. Perché resistere? Dopo, comincia la serie a volte Impressionante delle portate, 1 primi, piatti di mezzo, secondi a non finire, con gli addetti al vini che non lasciano mai 1 bicchieri vuoti. «Tutto bene?», viene a domandare il maestro di sala. Più che bene, benissimo, una meraviglia. Vero che poi c'è la discoteca, c'è il ballo liscio, c'è il blngo, c'è la possibilità di fare lunghe passeggiate sui ponti, eventualmente anche al chiaro di luna, ma i marinai esperti la prima notte si augurano sempre un mare non troppo mosso. perché quasi tutti 1 croceristi hanno mangiato più del solito e il mal di mare colpisce di prefenza 1 golosi. Cosi va la vita per una settimana, dieci giorni di crociera. Su qualche nave si conserva ancora la vecchia tradizione di una tazza di brodo caldo alle undici di mattina. Ma poi è normale che ci siano 1 piatti tipici: in una rotta che tocchi la Spagna la serata dedicata alla «Paella a la Valenclana», sulle coste del Marocco e della Tunisia si gusti del saporoso «Couscous», nell'Egeo greco si provi la «Musaica» e cosi via. Tutte occasioni per apprezzare l'abilità dello chef, che a fine pranzo viene a raccogliere l'applauso dei commensali con la sua faccia rubiconda. E' nell'ultimo terzo del viaggio che il rapporto del croceristi con il cibo cambia. Di solito comincia con un pasto saltato una sera, ma è quasi generale che la sindrome di fine crociera si manifesti con un minore interesse per la tavola e con sintomi di evidente inappetenza. Succede che le preparazioni di 'Entrée*» spesso rimangano poco intaccate, nonostante continuino ad apparire cosi invitanti. Il crocerista esperto, infatti, sa che non deve lasciarsi andare nel primissimi giorni alle piccole orge di cibo, «Tanto slamo in vacanza Meglio gustare la qualità che non la quantità degli ottimi pranzi di bordo. Raccontano 1 vecchi comandanti nella conversazione alla loro tavola che nel lunghi viaggi di un tempo, specie nelle navigazioni verso il Sud America e l'Australia che duravano settimane, molti passeggeri all'arrivo praticamente digiunavano a causa degli eccessi Iniziali. C'erano signore disperate per 1 chili In più allo sbarco. Il crocerista di lungo corso lo sa e si regola. Marco Gioiti

Luoghi citati: Australia, Italia, Marocco, Spagna, Sud America, Tunisia