Emilio Lussu: vita spericolata di un uomo libero di Giuseppe Fiori

lutto libri lutto libri La biografia di Giuseppe Fiori Emilio Lussu: vita spericolata di un uomo libero «L'uomo planetario» di padre Balducci Avremo un futuro solo se saremo fratelli senza confini Da buon toscano, Balducci scrive bene, e la tesi, in fondo tranquillizzante perché inscritta nel grande disegno evoluzionistico, risulta perciò anche più attraente. Le pagine che a me paiono le migliori del libro sono quelle dell'ampio blocco centrale in cui si rappresenta il peccato particolaristico delle diverse religioni storiche. Le grandi religioni, a cominciare da quelle monotelstlche alle quali è ragionevolmente dato lo spazio maggiore, hanno tutte preteso di porsi come universali, ma di fatto sono tutte rimaste al loro «partlculare»: tutte, più o meno, hanno 1 loro confini etnici, dai quali non sono riuscite fin qui a liberarsi. Per questo, e si parla qui soprattutto del cristianesimo, sono in via di disfacimento come «realtà religioso-culturali». Per le religioni dunque, le vie maestre sulle quali ha camminato nel millenni l'umanità, s'impone il bivio: ciascuna deve riconoscere 11 suo limite, non per rifiutare ciò che sta all'interno, ma per allargarlo alla totalità umana, abbattendo anzi tutto il disumano steccato che divide il ricco Nord dal misero Sud del pianeta. In modo speciale le pecche e l'attuale inadeguatezza del cattolicesimo, del protestantesimo, dell'ortodossia sono — accanto ai meriti storici — presentate con convincente chiarezza, e con abbondanza di precisi, illuminanti riferimenti. Quanto al rimedio, è per ammissione dello stesso autore, piuttosto vago. Come si potrebbe del resto, in un dato stadio dell'evoluzione, conoscere, se non per un'oscura intuizione, quali saranno le vie del futuro? E che cosa potrà essere una religione, o una fede, che perde i suol confini? «L'impegno va vissuto con la consapevolezza critica che, al momento, ci mancano gli strumenti mentali per questo improrogabile salto evolutivo». Ma a me sembra, soprattutto, che Balducci nel suo sforzo di aguzzare gli occhi nell'avvenire riveli uno sguardo molto particolare, molto occidentale. Occidentale è la prospettiva evoluzionistica in cui inserisce tutto 11 suo discorso, occidentale il suo bisogno di una meta di pienezza da conseguire attraverso il tempo. Occidentale il razionalismo delle espressioni con cui tenta di definire la sua idea del futuro: •■un'indagine razionale che non conosóe confini-; «la-salven? za storica dell'Uomo nome nella religione, . è nella ragione-. Sicché per un lettore meno propenso di lui a sperare nel corso del tempo, l'immagine che dal libro di Balducci risulta è. contro le sue intenzioni, quella dell'at-. tuale caotica situazione del mondo, e delle religioni in esso. tismo» cominciava a fare la destra (che rispose polemicamente definendo i sardisti, che avevano per emblema i Quattro Mori, il .partito dei Rossomori»). Come sardista, Lussu fece il suo ingresso a Montecitorio, negli anni che precedettero il fascismo, dal quale subì gravi violenze, fino al momento della sua clamorosa fuga da Lipari, che lo immise nel circuito parigino degli esuli della democrazia. E li cominciò realmente la sua riodo della guerra (che ispirerà a Lussu, notevole scrittore, «Un anno sull'Altipiano-); le vicissitudini politiche e personali del dopoguerra e dell'esilio. Le pagine di Fiori sono di grande efficacia, il rigore documentario si sposa a una vena quasi elegiaca, nel ritrarre luoghi e persone di una Sardegna ormai mitica. Invece una rapida sintesi è dedicata al Lussu del secondo dopoguerra, per lumeggiarne la figura di «socialista irregolare», passato dalle posizioni liberalsocialiste di «Giustizia e Libertà» alla professione di fede marxista, dalla critica dura ai comunisti a un atteggiamento parafrontista (sia pure temperato dalla convinzione di un «primato» socialista nella sinistra unita). Qui però c'è un passaggio cruciale per la democrazia italiana, e in particolare per la sua area laico-progressista, ed è la crisi del partito d'azione, di cui Lussu fu protagonista: crisi che passò a sua volta attraverso un confronto duro e alla fine fatale tra le concezioni socialiste, di cui Lussu era ormai aperto sostenitore, e quelle liberaldemocratiche. o llberalradicali. di Ugo La Malfa. Forse era inevitabile, nelle circostanze date, che il confronto finisse in quel modo; ma la morte prematura del partito d'azione e la diaspora degli azionisti fra i vari partiti tradizionali privarono l'Italia della sua formazione politica tendenzialmente più moderna, posero fine a una grande speràhzà "«Ibi-", ca». E anche questo va detto, in un «bilancio» di quel personaggio affascinante e certo degno di ogni rispetto, che fu Lussu. ... „, Aldo Rizzo Giuseppe Fiori: «Il cavaliere dei Rossomori», Einaudi, 395 pagine, 15.000 lire. LO scenario sul quale si apre il nuovo libro di Padre Balducci L'uomo planetario è apocalittico. Come nelle più remote epoche della preistoria, quando l'uomo doveva fronteggiare inerme una natura ostile, «oggi ci sentiamo nuovamente esposti alla precarietà, incerti sulla sopravvivenza della specie, ^prigionieri nella fascia della biosfera i cui equilibri sembrano scomposti per semrpe... Il delirio della fine oggi può scatenarsi e provocare la soluzione finale della storia... Le cose, così come oggi sono, vanno verso la morte-. Questa è la prognosi, almeno a prima vista lontana da quelle che ieri erano le fiduciose aspettative di un cattolicesimo «aperturista», caro all'autore. E la diagnosi, e i rimedi? Gli uomini del nostro tempo soffrono secondo Balducci per il loro attardarsi in orizzonti particolari, troppo angusti in relazione a ciò che ormai s'impone come il necessario nuovo balzo evolutivo. Gli uomini del nostro tempo non possono più restare chiusi all'interno dei diversi sistemi sociali, politici, economici, e anche religiosi, in confronto e in lotta tra loro. Per salvarsi devono abbattere i confini, consapevoli della nuova dimensione planetaria dell'umanità. Affratellarsi, o morire. Quella che deve compiersi, perché l'evoluzione non ricada catastroficamente "su se'slessa, è uria vera5 e propria mutazione antropologica, simile a quella che un tempo si ebbe con l'andatura eretta del primi ominidi. Come gli uomini della preistoria dovettero abbandonare le caverne, e gli antichi abbandonare la pratica della schiavitù, cosi gli uomini contemporanei devono diventare uomini planetari. Occorre perciò un «nuovo umanesimo», e qui l'orientamento «aperturista» di Balducci si ritrova intatto, anzi accentuato. Emilio Lussu avventura di leader .nazionale*: dapprima fra i fondatori di «Giustizia e Libertà», poi, col ritorno in patria, fra i capi del neo-' • nato' "partito d'azione. ' quello italiano. Il libro di Fiori è dedicato essenzialmente alla prima parte della vita di Lus'su, certo la più spericolata e «creativa»: l'infanzia nel villaggio di Armungia, in una società patriarcale in cui «i pastori costituivano la classe patrizia, i contadini stabili la plebe»; il pe¬ Sergio Quinzio Ernesto Balducci, «L'uomo planetario», Calunnia, 204 pagine, 16.500 lire. Jacopo da Sanseverino fauna di mostri e leocorni. Questo aspetto è sottolineato, nella sua introduzione, da Marziano Guglielminetti, che non solo affronta i nodi complessi della questione testuale, ma pone l'accento sul significato fittizio di questa esperienza; una esperienza che introietta la tematica del «meraviglioso-, fino a suggerire l'ipotesi che il viaggio sia stato compiuto soprattutto nella fantasia del suo autore. JACOPO da Sanseverlno partì da Venezia nel 1416 per giungere ai Luoghi Santi, all'India del famoso Prete Giovanni, alla corte del Gran Cane, nelle terre in parte già toccate da Marco Polo. Ed è proprio l'aspetto favoloso a prevalere, alla fine, nelle pagine del suo Libro piccolo di meraviglie (Serra e Riva, pp. 180, L: 25.000) che partono peraltro da un più che probabile viaggio in Terra Santa e si concludono con un sicuro I piaceri del sedentario

Luoghi citati: Armungia, India, Italia, Lipari, Sardegna, Venezia