Barilli : ecco la strada dell'arte negli Anni Novanta di Claudio Martelli

Le mostre Le mostre Proposte per ì nuovi assessori Badili : ecco la strada dell'arte negli Anni Novanta PASSATI i cosiddetti «grandi appuntamenti politici», ci avviamo a quel «terremoto» preannunciato da Claudio Martelli e costituito dal rinnovo del governo delle regioni e delle città grandi e piccole. Anche tra gli assessori alla cultura, quasi certamente, molti i volti nuovi. Di conseguenza, già fioccano i consigli, specie per quanto concerne le mostre d'arte. Tra i tanti, uno mi sembra particolarmente degno di attenzione. E' quello di Paolo Dal Poggetto, soprintendente ai Beni artistici e stori- delle opere esposte. Altrimenti, ricorda Dal Poggetto, tra un po', a parte l'illeggibilità delle stesse, non avremo più neanche la materia prima per tali esposizioni. Contrariamente a ciò che comunemente si crede, il problema riguarda sia le opere antiche che quelle moderne e contemporanee. Anzi, venute meno le vecchie, collaudate tecniche, spesso sono proprio queste ultime le più vulnerabili, E se non si provveder in tempo, tra pochi anni, beato chi vedrà l'arte dei nostri giorni. Francesco Vincitorio ci delle Marche. In breve, si tratta di questo. Prevedendo che la mostromanìa continuerà pure con i nuovi assessori e visto che le opere d'arte sono in condizioni sempre più precarie e bisognose di restauri, si stabilisca almeno un principio generale. E cioè che la metà della somma stanziata per ogni mostra venga destinata al restauro BOLOGNA — In quattro centri dell'Emilia Romagna (Bologna, Imola, Ravenna e Riminl) si apre in questi giorni una grande mostra, già definita la «mostra dell'estate-, che durerà sino alla fine di settembre, dedicata all'arte «Anni Ottanta-. ... ■ i . Una documentazione vastissima, internazionale, che si avvale anche di collaboratori stranieri quali D. Abadie, L. Cooke, Z. Felix, T. W. Sokoloivsky, e coordinata da Renato Barilli, Flavio Caroli, Concetio Pozza ti, Claudio Spadoni e altri. Il catalogo è edito da Mazzotta. La situazione, particolarmente ricca e variegata delle tendenze artistiche odierne, necessita di un ordinamento espositivo per sezioni che le renda accessibili alla lettura: è questo il criterio di fondo dei numerosi curatori, che hanno suddiviso il complesso materiale in vari filoni. Cosi alla Galleria Comunale d'arte moderna di Bologna sono in mostra gli artisti rappresentativi della citazione, presenza del passato, recupero degli stereotipi. Post-astrazione. La tradizione ritrovata. Ai Chiostri di San Domenico di Imola, espongono altri artisti appartenenti all'area dell 'espressione, spirito selvaggio e neoprimltlvo. Ai Chiostri della Loggetta Lombardesca e alla Biblioteca Classense di Ravenna vediamo la scultura, inglese, francese, americana e italiana, denominata luogo del magico. A Castel Sismondo e alla'Chiesa di Santa Maria ad Nives di Rimini, è collocata l'area della decorazione, pittura veloce, spirito ludico; 11 personal design e il nuovo fumetto italiano. Abbiamo rivolto alcune domande a Renato Barilli, uno dei coordinatori. esperienze di oggi. Si aggiunge l'influsso delle ricerche note come supporto-superficie o "pittura analitica", che avevano cercato di relntrodurre il fascino del colore. Beninteso, gli attuali protagonisti, partiti da quelle posizioni, le hanno sviluppate in una direzione sempre più libera e sciolta. Ma almeno i migliori tra essi mantengono un senso del controllo e del limite che deriva appunto dall'originaria matrice concettuale, e impedisce loro di cadere in effetti di pittoricismo eccessivo, di romanticismo sfatto». — Tra le diverse linee di tendenza rappresentate in questa mostra, quali sono, a suo giudizio, quelle. che caratterizzeranno la prossima metà degli Anni Ottanta? «Man mano che ci inoltriamo negli Anni Ottanta, l'alternanza va forse prevalendo rispetto alla continuità, nel senso che le poetiche "citazioniste", più legate, come dicevo prima, a una matrice concettuale, mostrano di aver fatto il loro tempo, e di aver costituito Insomma una risposta unilaterale ed eccessiva al caratteri della precedente stagione concettual - comporta-, mentiste. A una fase esplosiva ne è subentrata una implosiva, pressoché capovolta, quasi secondo 11 principio dell'azione e reazione. «Ora invece le due spinte opposte tendono a bilanciai ol e a dar luogo a una risultante dinamica, che tiene conto del meglio dell'una e dell'altra. E' un po' come in economia, dove pare che sia finita la stagione della stagnazione e si assista a una ripresa. Nel gergo dell'arte, questa ripresa di dinamismo potrebbe corrispondere al rilancio delle tendenze astratte e spaziali. Tanto per dare del numeri, dirò allora che tra le cinque tendenze individuate dalla nostra mostra, quelle con più futuro potrebbero essere la 2, la 4 e la 5, cioè la post-astrazione di Bologna, la nuova scultura di Ravenna, e le forme decorativo-ludiche di Riminl». — Mi pare che la scultura sia attualmente in una fase di importante ripresa, e non soltanto In Itaila, come la mostra documenta. Ciò dimostra un grande Interesse per la struttura, la manualità, la terza dimensione, che simultaneamente sono riapparse sulla scena internazionale. «Trovo che le esperienze tridimensionali ospitate a Ravenna (la cosiddetta nuova scultura inglese), o le altre rlmlnesi, tra decorazione, graffltismo, nuovo futurismo, documentino molto bene un rilancio, quasi una nuova fase esplosiva. D'altra parte, il pubblico dovrà ammirare 1 risultati "classici" e altamente qualitativi raggiunti dal cltazlonistl di Bologna e dagli espressionisti di Imola*. Firenze Salò Collezione Thyssen-Bornemisza. A Palazzo Pitti, più di 100 opere di una famosa collezione. Oltre a lavori di Corot. Manet. Degas, Renoir. Pissarro. Gauguin, Van Gogh, Monet, Bonnard, Cézanne, molti degli Espressionisti tedeschi e di altri maestri moderni: da Ensor a Kandinsky. da Balla a Klee, da Mondrian a Braque. da Picasso a ■ Schwitters. Catalogo Electa. Fino al 29 settembre. Pinot Galli/io. Circa 50 disegni, quasi tutti inediti, datati dal 1955 al 1964, anno della morte, a conferma dell'estro e delle profonde pulsioni che contraddistinsero questo sperimentatore piemontese, fondatore con Jorn del Laboratorio di Alba e del Movimento Internazionale per una Bauhaus immaginata, Curatore M. Meneguzzo. Al Palazzo Comunale, da oggi. Siracusa Macerata Man Ray. Nelle sale del Museo Regionale di Palazzo Bellomo, oltre 100 disegni di un protagonista dell'avanguardia dadaista e surrealista, riguardanti tutto l'arco della sua attività, dall'esordio newyorchese nel 1912 alle tarde prove degli Anni 70. Inoltre 26 fotografie del port-folio «Femmes». Curatore I. Mussa. Fino al 28 luglio. Scipione. A Palazzo Ricci, 30 dipinti e un centinaio di disegni, omaggio della città dove nacque e trascorse i primi anni della sua breve vita prima del trasferimento a Roma. Alcuni sono stati rintracciati da poco e vengono ad arricchire lo scarno «corpus» di questo importante pittore, a cavallo tra gli Anni 20 e 30. Catalogo De Luca. Da oggi. — Mentre gli Anni Settanta sono stati per lo più, con l'arte concettuale, all'insegna rigorosa della riduzione e dell'azzeramento della forma e dell'immagine per privilegiare l'area mentale, gli Anni Ottanta tono centi-assegnati da una rinascita delle più varie, calde e congiunte espressività. Secondo lei, questi due decenni vanno letti in contrapposizione, o invece mediante una continuità alternante? •Sono decisamente favorevole alla seccnda ipotesi, che lei definisce molto bene come "continuità alternante". Ho insistito In molte occasioni, e anche nel mio saggio in catalogo, che le tendenze e i protagonisti più tipici dei nostri anni hanno una radice nel "concettuale". Per esempio, la poetica della citazione si spiega come sviluppo, dal. ready -mode già caro al dadaismo: un ready-made che a un tratto non si rivolge più al materiali quotidiani e banali, ma a quelli conservati nel museo. «Anche una tendenza tipicamente concettuale come la narrative art, che vedeva un amalgama di parole e immagini fotografiche, è stata molto importante per numerose Modena Verona Paolo Portoghesi. A cura della Galleria Civica, nella Palazzina dei Giardini, oltre ad una struttura progettata per questa occasione, disegni, plastici e fotografie che documentano 11 lavoro di uno dei nostri architetti più conosciuti, grazie anche ad una intensa attività storico-teorica e pubblicistica. Fino al 24 settembre. Leoncino. A Palazzo Forti, sede della Galleria Comunale d'Arte Moderna, antologica di un significativo artista umbro, con SO sculture In ceramica e circa 300 opere grafiche: dalle prime esperienze tra il 1932-36 fino at 1968, anno della morte. Catalogo Mazzotta con testi di G. Cortenova e L. Meneghelli. Fino al 30 settembre. Roma S. Sofia di Romagna Progetto impossibile. A Palazzo Bruschi, proposte di 8 critici romani dell'ultima generazione, invitati ad indicare «quali sono gli sviluppi attuali dell'arte.. Ciascuno di essi doveva scegliere due artisti inediti o comunque poco conosciuti. Segnalazioni molto disparate, di particolare interesse le opere di Maurizio Pellegrln e Alfredo Pirri. Fino al 21 luglio. Mattia Moreni. Promossa dal Premio Campiglio, una mostra di un pittore romagnolo, molto noto e singolare, che come scrisse Pierre Restany, «con la sua veemente pittura riesce a far sì che la catastrofe mondiale che predice e aspetta diventi cultura autentica: Comprende 16 tele dipinte tra il 1970 e 111985. Fino all'8 settembre. Mirella Bandirti