I «vivaci» Wagner di Bayreuth

I «vivaci» Wagner di Bayreuth La dinastia del compositore continua a dirigere il Festival nella linea progressista I «vivaci» Wagner di Bayreuth BAYREUTH — Ogni anno, nel giardino della villa Wahnfrled, la lastra senza nomi di pietra grigia che, sotto alberi altissimi, copre le spoglie di Richard e Costina Wagner si adorna di fiori Inviati dalla città di Bayreuth, dal solisti, dall'orchestra e dal coro del festival. Attraverso quest'atto rituale la manifestazione riafferma I legami col suo fondatore, evidenziando la centralità che l'opera dell'artista mantiene, dopo oltre cento anni, nella vita internazionale del Festival. n culto wagneriano avrà i, suol difettaceli ma bisogna dare atto a Bayreuth di non essersi mal trasformata in una vetrina per grandi Interpreti reclamizzati dalle multinazionali del disco. I negozi non esibiscono le riverite facce di direttori e cantanti famosi. I poli entro 1 quali si stabilisce la corrente dei visitatori sono essenzialmente due: Wahnfrled, la dimora principesca costruita dal compositore e ora sede di un importante museo, e la verde collina fuori città su cui sorge il Festsplelhaus. Il clima è quindi più serio, anche se un po' più triste e meno vacanziero che a Salisburgo. Il festival, dopo la morte di Wieland Wagner, nipote del compositore, avvenuta prematuramente nel 1966, oscilla tra sortite avanguardisti-' che e 11 prudente ripiegamento su una modernità più collaudata e tranquilla. Wieland, nel dopoguerra, aveva coraggiosamente sottratto 11 Festival dall'ipoteca del rigoroso conservatorismo che gravava da decenni sugli spettacoli bayreuthlani. Filtrata attraverso Adorno e Bloch, nutrita della più moderna cultura figurativa, l'interpretazione wagneriana di Wieland puntava all'astrazione simbolica, alla prolezione di personaggi, ambienti e situazioni In uno spazio ideale, privo di riferimenti realistici, un vuoto cosmico definito dalla luce e dal colore. Fu una stagione grandiosa quella del Parsifal del 1951, del due Maestri cantori (1956-1963), del successivo Tristano e della Tetralogia diretta da Bohm. Una stagione attraversata da violente polemiche, di scontri furibondi tra progressisti e conservatori. La spuntarono però sempre 1 primi e lo stile wagneriano di Bayreuth lasciò 11 segno in tutti i teatri del mondo: ovunque si allestirono Tetralogie nella più rigorosa nudità di arredi, dopo essersi completamente sbarazzati della polverosa chincaglieria nibelungica: elmi, lance, corazze, cavalli e slmili. D'altronde, la vittoria del nuovo sul vecchio ha caratterizzato come una costante la vita artistica di Bayreuth nel dopoguerra: dopo Wieland non si è più tornati indietro e l'approdo al successo di spettacoli inizialmente contestatlsslmi s'è ripetuto; altre volte ad esemplo col Tannhàuser di Gotz Friedrich (1972), allievo di Felsenstein alla Komische Oper di Berlino Est, e con la Tetralogia del centenario diretta da Boulez con regia di Chéreau e scene di Peduzzi nel 1976. ' Fatti, questi, tutfaitro che Irrilevanti se si considera la tenacia conservatrice di potenti organizzazioni di appassionati come quella degli «Amici di Bayreuth» che un tempo furono superati in modernità persino da Winlfred Wagner, nuora del compositore e direttrice del Festival'dal '30 alla guerra e dal suo buon amico «Wqlf», cancelliere del Terzo Relch che, contro il volere degli ambienti bayreuthlani, Impose d'autorità al Parsifal del 1934 le nuove scene di Al¬ fred Roller, ex collaboratore di Mahler alla Staatsoper di Vienna. Con la direzione di Wolfgang Wagner, 11 Festival si è aperto a collaborazioni esterne, Invitando registi e scenografi, anche stranieri; dal canto loro, gli spettacoli di Wolfgang si mantengono, seppure con gusto meno radicale, nella scia tracciata dal più audace fratello, anche per quanto riguarda la scoperta di nuovi talenti musicali. Fu 11 Festival di Bayreuth per esemplo a rendere Internazionalmente celebri gli Interpreti della prima stagione postbellica del 1951 e lanciare In seguito cantanti come Catarina Llgenzda, René Kollo, Yvonne Mlnton; un destino che si ripeterà certamente quest'anno anche per la Studer, splendida Elisabetta del Tannhàuser diretto da Slnopoll. Frattanto la proprietà del teatro è passata ad una fondazione sovvenzionata dallo Stato ma per tradizione la direzione artistica di Bayreuth rimane al membri della famiglia. La quarta generazione bI sta già affacciando alla ribalta: da qualche tempo si parla di Gottfried Wagner assistente del regista OOtz Friedrich, rampollo molto vivace d'una dinastia che ha tuttora 11 privilegio di innalzare tutti gli anni, sul tetto del Festsplelhaus, la venerata bandiera colla « W» rossa disegnata su un nitido campo bianco. Paolo Gallarati Con il giovane Gottfried sta arrivando la quarta generazione. Una grande battaglia per imporre il nuovo e scoprire veri talenti. Qui c'è un clima più serio anche se un po' più triste e molto meno vacanziero che a Salisburgo Cosi ma e Richard Wagner: il festival di Bayreuth riafferma ogni anno i legami con il suo fondatore

Luoghi citati: Bayreuth, Berlino Est, Salisburgo, Vienna