Vittime del caro-dollaro anche Esso, Ibm, Alitalia
Vittime del caro-dollaro anche Esso, Ibm, Alitalia Vittime del caro-dollaro anche Esso, Ibm, Alitalia ROMA — Sull'imbarazzante «venerdì nero» della lira 11 caldo, forse, pacifica gli animi. Il governo ne discuterà le responsabilità, nella settimana entrante, sulla base del rapporto di Gorla; non sembra che esistano divergenze significative. Camera e Senato hanno sviscerato 1 particolari senza che emergesse nulla di nuovo. L'Eni ha affidato a un comitato di esperti 11 compito di riesaminare 11 proprio comportamento. A Milano, la Guardia di finanza Indaga. Stando cosi le cose, è probabile che la spiegazione del fatti proposta dal ministro del Tesoro (nessun dolo, nessuna malafede, ma difetti di comunicazione, malintesi, errori) passi. Il giallo potrebbe essere risolto: i fatti sembrano accertati, sono stati Ipotizzati del moventi credibili. Un fatto nuovo è emerso nelle ultime ore: non solo l'Eni ha subito perdite per avere acquistato dollari a 2200 lire. Anche altre Imprese ne hanno comprati, la Esso 5 milioni, l'Alitalia 10, l'Ibm 15. In alternativa alla spiegazione ufficiale, ne sopravvivono al setaccio delle polemiche, del chiarimenti e del dibattito, soprattutto altre due. «ipotesi della speculazione» — La direzione finanziarla dell'Eni sarebbe stata cosi determinata nel'.'acqulstare dollari venerdì perché, o per fuga di notizie o per Intuito, prevedeva la svalutazione; ha sbagliato nel non prevedere un'efficace risposta della Banca d'Italia. Obiezioni (di Goria): 1) non si capisce perché allora contare sull'Intervento della Banca d'Italia nel mercato valutarlo, che proprio In caso di svalutazione Imminente non avviene; 2) «lo speculato' re non va a pranzo, non scompare, ma resta a guardare, magari nascosto dietro un pilastro della Borsa». Contro-obiezione: è credibile — come ha detto un deputato de alla Camera — che dopo aver lanciato un ordine cosi Importante la direzione finanziarla dell'Eni scompaia? Non può. Insomma, averlo fatto apposta a non farsi trovare? «Ipotesi dell'omissione di soccorso» — La Banca d'Italia, per eccessiva rigidità, o addirittura per malignità, non avrebbe fatto tutto il possibile per evitare all'Eni il costoso errore. Vale a dire, con le parole di un deputato socialista, che se sotto una strada c'è un burrone, occorre mettere cartelli e Installare parapetti; non si può soltanto aspettare sotto con le ambulanze. Obiezione: forse in un altro paese, per evitare guai maggiori, la Banca centrale si sarebbe assunta la responsabilita di favorire un' comportamento che si poteva sospettare speculativo; in Italia, dove 11 mondo politico è cosi pronto a criticare l'isti-. tuto di emissione, la scelta' della Banca d'Italia, del resto legittima, è comprensibile. Per l'Eni, l'accusa al servizio finanziarlo è di non aver capito quanto era Importante l'Invito, senza precedenti, giunto dalla Banca d'Italia, a non compiere quell'operazione. La difesa è che l'Eni ha saputo solo a cose concluse che stava comprando dollari al prezzo spropositato di 2.200 lire: c'è stato per lo meno un difetto di comunicazione. Per la Banca d'Italia, l'accusa è di non aver avvertito prima il ministro del Tesoro (11 quale pure non se ne duole) rendendo possibili altri tipi di Intervento. La difesa è che c'erano tutti 1 motivi per ritenere che 11 vertiginoso rialzo del dollaro nelle contrattazioni scoraggiasse qualsiasi acquirente. Per l'Istituto San Paolo di Torino, l'accusa è che, con il dollaro arrivato a 2.200, non solo il buonsenso ma forse anche il codice civile autorizzavano a non eseguire l'ordine del cliente Eni. La difesa è che proprio 11 San Paolo ha chiesto un rinvio del .fixing» per Informare l'Eni; avendone ricevuto la conferma dell'ordine, non era possibile fare altrimenti, pure se 11 dollaro è salito a 2.200. Stefano Lepri Il ministro Goria con il governatore della Banca d'Italia, Ciampi
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