Scala mobile e orario ridotto ecco il progetto del sindacato di Stefano Lepri
Scala mobile e orario ridótto ecco il progetto del sindacato Dopo la polemica sul referendum Cgil, Cisl, Uil ritrovano raccordo Scala mobile e orario ridótto ecco il progetto del sindacato ROMA — Davvero Cgil, Clsl e Uil tornano a marciare Insieme. Ieri hanno definito gli obiettivi comuni: una nuova scala mobile, ovviamente semestrale, e una riduzione d'orario. Gli strascichi amari del referendum paiono superati. Cosi può cominciare, entro pochi giorni, la trattativa sul costo del lavoro: attesa da mesi per dare certezze all'economia, promessa ora alla Comunità Europea per dare via Ubera alla svalutazione della lira. Ma la trattativa parte Incompleta: le confederazioni sindacali rifiutano di incontrarsi con la Confindustrla finché resta l'ostacolo del decimali di contingenza non pagati. Un altro punto di scala mobile dovuto ai decimali potrebbe scattare da agosto, complicando le cose. La proposta per la scala mobile è uscita ieri pomeriggio alle cinque e mezzo dall'ufficio di Luciano Lama, nel palazzo della Cgil in corso Italia. LI da quattro ore erano riuniti, con la ferma intenzione di trovare un accor¬ do, nove del maggiori leaders sindacali. La nuova Indennità di contingenza che Cgil, Clsl e UH cercheranno di ottenere abbandona il sogno egualitario del «punto unico» conquistato nel 1975, ma non lo dimentica completamente. «Per martedì probabilmente ce la faranno» aveva détto De Mlchelis, è cosi è stato. Gli appuntamenti per la trattativa sul costo del lavoro possono essere fissati per i prossimi giorni: con il governo per 11 pubblico impiego e con le altre organizzazioni del datori di lavoro che hanno pagato 1 decimali (Interslnd, Confcommerclo, Confartlgianato). Niente più «punto unico» dunque. Salari e stipendi, secondo la richiesta di Cgil, Clsl e Uil, dovranno essere indicizzati al costo della vita con percentuali decrescenti. Le prime 600.000 lire della paga (minimi salariali più contingenza) saranno Indicizzate al 100%; il resto, al 30%. In concreto: ad ogni aumento dell'1% nel costo della vita, una paga di un milione cre¬ scerebbe dello 0,72% (7.200 lire); una di due milioni, dello 0,51% (10.200 lire); una di tre milioni, dello 0,44% (13.200). Gli scatti saranno conteggiati due volte l'anno. La riduzione di orarlo, da contrattare nell'arco di tre anni, Cgil Cisl e Uil la chiedono nella misura di 90 ore annue (a parità di salarlo), ossia circa due ore in meno la settimana. In cambio, le confederazioni sindacali sono disposte a discutere maggiore utilizzazione degli impianti, modifiche dei regimi di orarlo, variazioni del calendario di lavoro, feste comprese. C'è poi la richiesta al governo di inserire nella riforma dell'Irpef detrazioni in percentuale anziché In cifra. Il governo Intende fissare subito un appuntamento per il pubblico impiego. L'Intersind (industrie a partecipazione statale) e la Confagrlcoltura si sono dichiarate disponibili al negoziato, senza peraltro ritenerlo facile. E la Confindustrla? «La Confindustrla si è cacciata in un vi¬ colo cieco — ripete Benvenuto — faremo di tutto per avere un confronto anche con loro, ma Intanto andremo avanti con le altre associazioni degli Imprenditori». «Da oggi le nostre controparti non hanno più la giustificazione che non esistono posizioni comuni nel sindacato», sostiene Antonio Pizzlnato, sempre più il braccio destro di Lama nella Cgil. La nuova contingenza proposta consentirà di ridurre l'incremento del costo del lavoro, lascerà più spazio per 1 rinnovi contrattuali e per premiare la professionalità? La risposta dei sindacalisti è si; ma non è chiaro ancora quale sia, in termini di cifre, di costi, la differenza con la scala mobile attuale. Si parla di un 15% circa in meno, ma calcoli precisi devono ancora essere fatti e, lo si può prevedere, le controparti ne faranno con risultati diversi. Per la Confindustrla, è bene ricordarlo, era già troppo cara la proposta fatta da De Michelis prima del referendum, Stefano Lepri
Persone citate: Antonio Pizzlnato, De Michelis, Lama, Luciano Lama
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