Hatcher-Sacco una rivincita che interessa molto ad Oliva

Sul ring di Campione,, mondiale superleggeri, BOXE Sul ring di Campione,, mondiale superleggeri, Hatcher-Sacco, una rivincita che interessa molto ad Oliva DAL NOSTRO INVIATO CAMPIONE D'ITALIA — Crederci o non crederci? Da più di un anno ormai si parla del lupo, a proposito di Oliva, intendendo con questa definizione convenzionale il fantomatico campionato mondiale, cosi vicino alle possibilità organizzative di Sabbatinl eppure cosi lontano, almeno fino a qualche tempo fa, dalle intenzioni del prudentlsslmo pugile napoletano. Sembra qutndi naturale un po' di scetticismo, anche se gli ultimi segnali captati qui a Campione d'Italia, sede questa sera della rivincita tra Gene Hatcher e l'argentino Ubaldo Sacco per la corona mondiale dei superleggerl, versione Wba, parlano di un'inversione di tendenza. L'imbattuto campione d'Europa, finalmente soddisfatto del pieno recupero di efficienza della sua mano destra, stavolta parla apertamente di voler dispulare il 'mondiale-, dice altrettanto apertamente di preferire come eventuale avversario l'argentino, che stilisticamente gli assomiglia parecchio, al rude picchiatore texano. Da parte sua Bob Arum, il socio di Sabbatinl, anticipa di avere disponibili, nel 'Carnet» di spazi della tv americana, due date, in novembre di quest'anno oppure gennaio '86. L'argentino ieri ha fatto intendere di essere propenso a lasciare la boxe, a trent'anni, anche in caso di vittoria. Ma un pensiero alla borsa che guadagnerà stasera Gene Hatcher — 259 milioni contro i 50 scarsi die toccheranno a lui — potrebbe anche fargli cambiare Idea. Stasera dunque, sul ring Innalzato al centro del piccolo salone delle feste del Casinò di Campione — settecento posti appena, con molta buona volontà — potremmo anche vedere il... lupo, cioè il prossimo avversario mondiale di Oliva. Sarà il rude texano Hatcher, un monotono rullo compressore die attua una boxe a trazione anteriore, volta a demolire l'avversario, affidando la difesa non ad una sellerina virtualmente inesistente ina più che altro a prodigiose capacità d'incassatore? O il gelido incontrista argentino Sacco, più intelligente, più abile senz'altro dal punto di vista tattico, ma privo della potenza indispensabile per fermare un 'trattore' come Hatcher? Nel match di andata a Fort Worth vinse d'un soffio Hatcher, anche perché arbitro e giudici americani permisero al texano di continuare a combattere per quindici rounds con ferite che in Europa avrebbero senz'altro causato la sospensione del match. Stavolta, con un arbitro sema voto, il messicano Magona, e tre giudici non americani — il sudafricano Mùller, il coreano Yung Soo e l'italiano Lucia — Hatcher non godrà di protezioni indebite ed anzi l'atmosfera salottiera di Campione favorirà di più il suo più classico avversarlo. Un match dal difficile pronostico insomma, con una leggera preferenza per Sacco, in linea con i desideri di Oliva. Il quale, prima di sedersi a bordo ring in qualità di spettatore interessatissimo, dovrà sbrigare a sua volta un impegno pugilistico con Nick Parker, un giovanotto di Cleveland con 10 k.o. su 14 vittorie. Patrizio Oliva un anno fa, proprio su questo ring, fece una figuraccia contro un certo Thompson, anche per colpa della 'mano galeotta-. Il napoletano vuole riscatto, per se stesso, ma anche per chi lo vedrà in tv. Gianni Pignata

Luoghi citati: Cleveland, Europa, Italia