Nel musei nascosti

Nel musei nascosti A pochi chilometri da Torino, piccoli e grandi patrimoni della nostra cultura Nel musei nascosti A Pinerolo, nella vecchia caserma del glorioso Nizza Cavalleria, tra stendardi e cimeli si rivivono epiche battaglie - Nei sotterranei della Martini a Pessione, seguendo il cammino dell'enologia, dagli etruschi a oggi - La storia dei valdesi a Torre Pellice e Rorà Le sale sono fresche e silenti, ma dovunque 11 silenzio pare lacerato dal grido: •Avanti, carica-. Un grido lanciato da tutti gli stendardi, 1 cimeli, 1 marmi e 1 bronzi In memoria del caduti «per il Re e la Patria', che adornano 11 museo nazionale storico della Cavalleria di Plnerolo. Visitare il museo, ospitato nella vecchia caserma del glorioso corpo del «Nizza Cavalleria-, nel cuore della cittadina, è un po' tornare a respirare l'aria di un mondo che tecnologia militare e assetto sociale hanno cancella- to per sempre. Un mondo mitico e plurisecolare, scomparso definitivamente 11 17 ottobre 1942 con la tragica carica di IsbuschenskiJ, durante la campagna di Russia. Una porta a vetri con al centro del cristallo le figurine stilizzate di un cavallo e di un cavaliere protesi nella carica sullo svolazzante motto -lionorando trado- ed una scalinata conducono alle sale enormi, al corridoi smisurati. L'ordine regna sovrano, tutto, dalle bacheche alle statue, dal plastico che ricostruisce una carica al documento storico che l'illustra, è curato nel particolare. «Zi museo — spiega 11 soldato nella guardiola d'ingresso — è gestito dal Nizza Cavalleria, guai se nelle ispezioni fosse trovato qualcosa fuori posto-. Però, non sembra abbia molti clienti, oggi non c'è nessuno. Il soldato sorride: -Dipende dai periodi, d'estate, con le scuole chiuse... Ma, l'altra mattina c'erano centinaia di ragazzi-. Apre 11 libro sul quale 11 visitatore è invitato a lasciare le proprie generalità. La maggior parte delle pagine è fitta di firme, il museo di Plnerolo vanta una piti che discreta «fruizione». Malgrado l'orarlo non proprio comodo: 9-11,15 e 1517,15, escluso 11 lunedi, giorno di chiusura. Altro museo provinciale molto visto è quello che la -Martini- ha dedicato al vino e all'arte enologica a Pesslone, quattro chilometri fuori Chlerl. 18 linde sale ricavate dalle antiche cantine della settecentesca villa che fu sede del primi stabilimenti della celebre casa vinicola: sotto le suggestive volte a botte, una raccolta, originale ed unica, di torchi, orci, coppe, bicchieri, anfore. I reperti più antichi risalgono all'epoca etrusca, sono vecchi di 27 secoli. A detta del custode, oltre 3 mila persone (in maggioran¬ za studenti) compiono ogni mese questo viaggio (tranne il periodo delle ferie estive, il museo è sempre aperto) dentro 1 segreti dell'enologia. Segreti del passato e del presente. L'ultima «cantina», ove troneggia 11 -Mastodon- te», gigantesco otre del secolo scorso, lmr Hte sulla cosiddetta via Roma: un budello sul quale s'affaccia la moderna fabbrica della -Martini-. Il budello è attraversato da binari, c'è un treno In manovra, tutti i vagoni sono cisterne: portano via un oceano di spumante. La mattina della nostra visita, sull'ingresso del museo sventola 11 tricolore di Francia. -Stasera abbiamo turisti francesi — spiega il custode — venuti a Torino per l'Europeade. Festeggeranno qua, l'anniversario della presa della Bastiglia-. Da un museo ad apertura continua ad uno visitabile solo se si «cade» nel giorno giusto: quello storico del Valdesi, a Torre Pellice. Una palazzina a due plani, affondata nel verde della parte alta della cittadina, in via Arnaud, a pochi passi dal Tempio valdese. Nella palazzina c'è la tormentata storia di questa gente e questa confessione, un peccato che, specie con l'estate e con l'afflusso turistico, 11 museo rispetti lo striminzito orarlo: -16-19 solo il giovedì e sabato, 10-12 la domenica-. Altro museo valdese si trova a Rorà, un paesino arrampicato a quasi mille metri di quota, sopra Luserna S. Giovanni. Piccolo, ospitato in una casetta rustica ben riattata, questo museo non ha orari stabili. Come vederlo? -Bisogna chiedere alla MoreU, risponde una donna. Accompagna 11 cronista ad una palazzina a fianco della casetta del museo, chiama: -Fredina, Fredina-. S'affaccia una signora anziana: •Aspetti, le butto la chiave, sa con le mie gambe, le scale In poche stanze intonacate di bianco sono ordinati con cura e nella pulizia molti oggetti della storia di Rorà: un telalo, una marmitta del 1600, vari attrezzi usati nel secolo scorso nelle vicine cave di pietra per estrarre la cosiddetta «calcina». Ci sono pure una copia del bando del 1918 firmato 'generale Diaz- ed annunclante «la vittoria» ed una lisa bandiera dell'associazione nazionale combattenti. Avrà visitatori questo mlcro, ma simpatico, museo? La risposta è nel libro delle firme! durante 1 fine settimana la signora Fredina More! la chiave la butta un sac/«OAlMQltO'.i..-'-■■ ... -— Claudio Giacchino m ««44 D l h Due preziosi reperii, «Idrie» del V secolo avanti Cristo, tra i molti consonati nelle antiche cantine del Museo Martini di Pessione: sono questi esemplari i veri tesori storici dell'enologia

Persone citate: Claudio Giacchino, Diaz, Fredina More, Pessione