Sud Africa, donna uccisa faceva spese dai bianchi

Sud Africa, donna uccisa faceva spese dai bianchi A Soweto la polizia spara a un negro: morto Sud Africa, donna uccisa faceva spese dai bianchi JOHANNESBURG — Una donna negra di 25 anni è stata uccisa ieri sera perché continuava a fare la spesa in un negozio di bianchi. La popolazione di colore di Nonzwakazi, una località a metà strada fra Johannesburg e . Città del Capo, aveva deciso di boicottare gli esercizi commerciali di proprietà dei bianchi, ma alla protesta non aveva aderito la vittima. Cosi una folla di neri l'ha uccisa ed ha bruciato il suo corpo. Violenza anche a Soweto: nuovi disordini sono avvenuti ieri per il secondo giorno consecutivo. Secondo notizie non confermate, un negro sarebbe stato ucciso dalla polizia a colpi di arma da fuoco mentre altri due sarebbero stati feriti e sarebbero gravi. Manifestanti e agenti si sono scontrati a più riprese nel corso della giornata. In precedenza migliaia di studenti avevano manifestato per chiedere l'istituzione di consigli di classe e per protestare per il ferimento di otto compagni negli scontri di mercoledì con la polizia. Gli agenti hanno impiegato i gas lacrimogeni ed hanno caricato a più riprese gli studenti. Ci sono stati diversi contusi. Fino a mercoledì a Soweto, dove vivono un milione e mezzo di negri, la situazione era rimasta tranquilla, mentre nelle altre township del Sud Africa la violenza esplodeva con manifestazioni di protesta contro la segregazione razziale, con un pesante bilancio di morti e di feriti. In dieci mesi di rivolta al predominio di 5 milioni di bianchi su 22 milioni di neri sono 450 le persone di colore uccise. Il boicottaggio economico esteso a varie località è l'ultima arma adottata dalla gen- te di colore nella sua lotta contro i bianchi. A Port Eli zabétli e a Vitenhage, centri di disordini della provincia del Capo, i commercianti hanno indetto un bolcottag gio di tre giorni nei confronti degli esercizi dei bianchi che, a quanto afferma la «South Africa Press Association», ha avuto effetti devastanti. Cinque bombe incendiarie sono state lanciate contro le abita zioni di due poliziotti mentre costoro erano a letto. Sembra essersi risolta infine la crisi tra Sud Africa e Olanda: ieri il ministero degli Esteri ha annunciato che l'antropologo olandese Klaas de Jonge, in carcere a Pretoria, verrà riconsegnato all'ambasciata dei Paesi Bassi L'antropologo, arrestato perché sospettato di essere un fiancheggiatore del movimento antl-apartheid sudafricano «ANC», era riuscito a rifugiarsi nell'ambasciata del suo Paese a Pretoria. Violando l'immunità della sede diplomatica, i poliziotti sudafricani lo avevano tuttavia catturato. Il governo dell'Aja aveva minacciato di richiamare l'ambasciatore se l'antropologo non fosse stato riconsegnato alle autorità olandesi.

Persone citate: Klaas, Port Eli, Soweto

Luoghi citati: Aja, Città Del Capo, Olanda, Paesi Bassi, Pretoria, Sud Africa