Craxi-Nakasone: intesa a mani vuote di Tito Sansa

,£, . ft$CroxMJjgkgsone: intésa a mani vuote Il primo soddisfatto,: l'altro tace ma l'incremento dei rapporti segna aneora il passo , — ;-' - **'; -■■»-■■■■ I <* ! £ — , . ft>$. k é ,£, . ft$CroxMJjgkgsone: intésa a mani vuote Roma chiedeva maggiori investimenti nipponici, Tokyo li subordina alla liberalizzazione del made in Japan ROMA — «Piena soddisfazione» è stata espressa dal governo italiano per i colloqui di martedì sera tra 11 presidente del Consiglio Bettino Craxl e 11 primo ministro giapponese Yasuhiro Nakasone, allargati poi anche ai ministri Andreotti, Granelli e Caprla. «Le conversazioni — è detto in una nota di Palazzo Chigi — si sono svolte in un clima di grande apertura e cordialità e hanno consentito di toccare, con franchezza, tutti i temi di comune interesse sul tappeto». Quanto al risultati, la nota si limita a dire che «si procederà a uno scambio di delegazioni ad alto livello per incrementare gli scambi commerciali tra i due Paesi». Da parte dei giapponesi la soddisfazione è minore, o perlomeno non è avvertibile. I nipponici non hanno diffuso alcun comunicato e 11 primo ministro (a differenza di quanto avvenuto a Parigi) non si è incontrato con la stampa, affidando l'incarico per una conferenza informa¬ le a un funzionarlo che non vuole essere nominato. E dalle parole di costui è parso di capire che dietro la facciata di grande cordialità, italiani e giapponesi hanno manifestato punti di vista" sostanzialmente diversi sui principali temi affrontati: là valutazione della nuova dirigenza sovietica, il sistema di difesa delle guerre stellari e il progetto Eureka, l'interscambio internazionale, gli scambi bilaterali. Su quest'ultimo punto, al quale è stata dedicata la maggiore attenzione e sul quale (secondo la nota di Palazzo Chigi) «si concentravano le maggiori aspettative», Craxi e Nakasone si sono trovati d'accordo soltanto sulla diagnosi, e cioè, che «l'andamento della collaborazione economica tra Italia e Giappone non riflette la potenzialità offerte dei sistemi produttivi dei due Faesi». Benché abbiano esaminato 1 modi »per far compiere un effettivo salto di qualità», 1 due capi di governo non sono riu¬ sciti a concordare una terapia d'urto, ma soltanto una terapia blanda, a lungo termine, consistente nell'Invio di delegazioni Il rappresentante di Nakasone ha manifestato la disponibilità del Giappone ad accogliere la richiesta dell'Italia »anstosa di avere più investimenti nipponici», ma l'ha» condizionata alla eliminazione da parte di Roma delle re- strlzlonl alle importazioni di prodotti «made in Japan». Critico, l'anonimo portavoce ha detto che «non è nell'interesse dell'economia ed è contro il prestigio dell'Italia mantenere tante restrizioni sulle importazioni da uh Paese amico» e ha ricordato che nell'ottobre scorso, all'.appello» rivolto dal Giappone ad eliminare 38 voci di articoli soggetti ad embargo, l'Italia aveva risposto cancellando dalla lista soltanto quattro voci »la cui importanza e per l'Italia e per il Giappone non riusciamo a capire». Ha citato gli ombretti e le scarpe di gomma, la cui importazione ora è libera. Secondo il governo di Tokyo, 'per l'Italia sarà molto difficile liberalizzare in un futuro prossimo i contingenti» per i prodotti che maggiormente interessano il Giappone, automobili, motocicli, ricambi per automobili, porcellane, tessuti di seta, cuscinetti a sfera. I giapponesi comunque assicurano — a chi non si fida troppo — che la richiesta di eliminare le restrizioni è «una questione di principio», che 11 Giappone «non intende aumentare le proprie esportazioni in Italia». Perché mai, dunque, Nakasone è venuto a Roma per parlare di incrementare l'interscambio? Ieri mattina il premier giapponese ha avuto una colazione di lavoro'con il ministro degli Esteri Andreotti (tema primario il negoziato «Gatt» sul commercio mondiale) e ha fatto visita ai presidenti del Senato e della Camera, Fanfanl e Jotti. Si è quindi recato dal presidente della Repubblica Cosslga (hanno parlato di politica internazionale e di relazioni bilaterali) e infine in Vaticano, dove è stato ricevuto In udienza privata dal Papa. Nel pomeriggio, accompagnato dalla moglie Tsutako e dal figlio Hlrofumi, l'ospite è partito per Pisa e Firenze, dove si tratterrà 24 ore in forma privata, da turista appassionato di pittura. Tito Sansa

Persone citate: Andreotti, Consiglio Bettino, Craxi, Gatt, Jotti, Nakasone, Yasuhiro Nakasone