Nasce (promotrice Parigi) l'Europa della tecnologia di Enrico Singer

Nasce (promotrice Parigi) l'Europa della tecnologia Ieri la grande assise dei ministri (Esteri e Ricerca) di 17 Paesi Nasce (promotrice Parigi) l'Europa della tecnologia Il presidente Mitterrand annuncia che la Francia ha già stanziato 200 miliardi - Andreotti: «Bisognava passare dalle lamentazioni sul gap con Giappone e Usa a un'attiva collaborazione» PARIOI — L'Europa delle tecnologie ha mosso 1 suol primi passi. Il progetto per una coopcrazione continentale nel settori di punta dell'industria è uscito dalla fase nebulosa delle dichiarazioni di principio per entrare in quella degli impegni concreti. E, ancora una volta, è stata la Francia — che tre mesi fa lanciò il piano Eureka — a forzare 1 tempi. Mitterrand, di fronte a trentaquattro ministri degli Esteri e della ricerca di 17 Paesi europei riuniti a Parigi, ha annunciato uno stanziamento di un miliardo di franchi (200 miliardi di lire) per 11 1986. Cosi, con un pizzico di politique-spectacle, si è aperta ieri a Parigi 1'.assise europea della tecnologia» convocata, alla fine di giugno, al vertice Cee di Milano. Il presidente francese, che ha accolto i ministri all'Eliseo, ha rivolto un messaggio esplicito: la volontà politica è stata già verificata in tre mesi di contatti, adesso Eureka va riempito di contenuti. Uno dei problemi principali da risolvere è quello dei fondi per finanziare il «risorgimento tecnologico» dell'Europa e Parigi, con l'offerta del 200 miliardi, dà il primo esempio. Oli Stati Uniti hanno già stanziato 26 miliardi di dollari, in cinque anni, per le ricerche legate alla Strategie Defense Initiative, lo «scudo stellare» di Reagan. L'Europa dovrebbe investire almeno un terzo di quella cifra per non rimanere indietro. Mitterrand ha ripetuto che Sdì e Eureka non sono progetti concorrenti (il primo ha una finalità sostanzialmente militare, il secondo civile), che sono possibili integrazioni e intese, ma che collegarsi soltanto al plano americano significherebbe abdicare all'indipendenza tecnologica, re¬ stare al margini del progresso. Come realizzare la cooperazlone, come articolare gli interventi, a quali strutture dare vita sono 1 temi che, al di là del gesto francese, restano sul tavolo dei governi europei. La riunione di Parigi è soltanto il colpo d'avvio di un processo che si presenta lungo. 'Bisognava passare dalle lamentazioni sul divario tecnologico dell'Europa rispetto al Giappone e agli Stati Uniti ad una politica attiva di collaborazione. Il merito del presidente Mitterrand è stato di avere rotto gli indugi e le incertezze», ha detto 11 ministro degli Esteri italiano Giulio Andreotti. ^Abbiamo pagato duramente la sfiducia e i dubbi sul piano Euratom: questa volta dobbiamo tenere il giusto passo». Ma non tutto si può risolvere con le mosse a sorpresa, care a Mitterrand. Il problema del fondi per sostenere le industrie che vorranno impegnarsi nel progetti non è l'unico da risolvere. Si devono definire con precisione i campi d'azione. Un «libro bianco* francese fornisce delle indicazioni di priorità (informatica, robotica, biologia) e conia sigle suggestive: Eurocom, Eurobot, Eurobio. Ma anche gli inglesi hanno 1 loro disegni e li hanno portati a Parigi: nuovi mezzi di trasporto (Eurotrans) e tecniche rivoluzionarle di costruzione (Eurohome). I tedeschi puntano sul grandi calcolatori e sugli acceleratori di particelle. Ognuno con precisi interessi alle spalle. Bisognerà stabilire a quali progetti concedere il «marchio» Eureka (e quindi gli aluti finanziari) e creare un organismo che valuti e decida. I francesi vorrebbero una «struttura leggera» che sfugga al rischi della burocrazia e risponda con metodi manageriali all'interesse già dimostrato dalle industrie. Tutti sembrano d'accordo, ma le ipotesi devono ancora essere precisate. Altro problema: l'ampiezza dell'Europa delle tecnologie. Ieri a Parigi, accanto ai ministri del Paesi Cee, sedevano quelli di Svezia, Finlandia, Norvegia, Austria e Svizzera. Ufficiosamente è stato annunciato che anche la Tur¬ chia è interessata a fare parte del «cartello». Ecco che entra In gioco il ruolo della Cee e del suol organismi dirigenti rappresentati al vertice di Parigi dal presidente Delors. Ma, almeno nel giorno del battesimo di Eureka, è prevalso l'ottimismo. «// mondo ci guarda — ha detto Mitterrand — l'Europa non può mancare questo appuntamen- t0'' Enrico Singer

Persone citate: Andreotti, Delors, Giulio Andreotti, Mitterrand, Reagan