Londra, questo Rossini è cinese

Londra, questo Rossini è cinese «La donna del lago» al Covent Garden con Marilyn Home Londra, questo Rossini è cinese LONDRA — L'opera seria di Rossini viene presa sul serio anche In Inghilterra dopo un secolo e più di oblio. Così, assieme all'opera di Houston, ti Covent Qarden allestisce ■una edizione di La donna del lago, uno storia che attrae gli inglesi in quanto basata — come tante altre opere — su un poema di Sir Walter Scott pieno di stoffe scossesi, di galli cedroni e fiordi. Ma le due sedi liriche hanno affidato la regia a Frank Corsaro, un americano che si è già esibito a Glyndebourne In opere nuove di Knussen e ne L'amore delle tre melarance di Prokofiev. Corsaro, in genere, non pare un regista, non muove abbastanza la gente, ni si impegna a spiegare una storia. Ha inoltre una mania di riempire la scena con troppe cose, pasticci, ninnoli. Questa volta è in difficoltà perché le scene sono state affidate a un cinese, Mino Clio Lee, tanto che gli accampamenti scossesi assumono forme mongole o turcomanne. Anche le nuvole sopra i laghi della Caledonia ricordano le cartoline postali di Ouelin e la nebbia che dovrebbe portarci in Scosia e viene copiosamente sparsa, è quel ghiaccio bianco che solitamente precede le apparizioni della stdtua del Commendatore in Don Giovanni. Pastensa per il lato visivo, benché in un'opera dove poco succede, a parte sfolgorìi di belcanto, bisognerebbe condurre l'azione con un minimo ài buon gusto. Sulla scena c'è Marilyn Home, piccola e paffutello, vestita in velluti neri. E' Malcolm, il corteggiatore sfortunato di Elena. Tutti amano Elena, la pallidissima e magrissima Frederica von Stade: l'ama il re di Scozia, travestito da 'Uberto; ma non è affatto in incognito: arriva dalla caccia vestito da re del '600, alla Van Dyck (e qui c'è un errore d'epoca, un seco¬ lo di troppo) e rimane vestito da monarca fino alla fine, quando si rivela essere Giacomo V. Il re che tanto vuole la bella Elena è Chris Merritt, tenore paffuto e bassetto, non a suo agio nelle fioriture rossiniane tanto rare nei tenori oggi. In verità David Rendali, un inglese che si è trapiantato negli Stati Uniti dove canta quasi sempre all'Opera di San Francisco, è un tenore coi fiocchi più adatto, nella parte di Rodrigo di Dhu, altro sfortunato corteggiatore. Ma la bella Frederica von Stade, che tante delizie ci ha dato nel passato, non ci presenta una Elena vocalmente accettabile. Sembra particolarmente sciupata e si spera che la fragilità della voce non sia che temporanea. Naturalmente ciò che tiene assieme uno spettacolo è il direttore d'orchestra. Facciamo un riferimento alla registrazione de La donna del lago, nell'allestimento di Pesaro. Le voci sono ottime e soprattutto giuste, ma la vera gioia è quella tesa, nervosa, brillante direzione di Maurizio Pollini. Invece Lawrence Foster, che è stato per anni a Houston ed è adesso direttore dell'Opera di Montecarlo, alle prese con Rossini è un pesce fuor d'acqua. Per sua fortuna il pubblico — ma anche gran parte della crìtica inglese — non è né familiare, né particolarmente attento al compositore marchigiano, per cui questo Rossini slegato, con del tempi bellinianl, non ha suscitato tutta la desolazione che ci si poteva attendere. Gaia Servadio Discutibile la regia di Frank Corsaro che presenta lo stesso allestimento all'Opera di Houston. La trama dell'opera piace in particolare agli inglesi perché basata su un poema di Walter Scott Marilyn Home (Malcolm) e Frederica von Stade (Elcna) a Londra