Con il muezzin o con il Lama

Con il muezzin o con il Lama Dagli Anni Sessanta a Torino è stato un fiorire di religioni e filosofie Con il muezzin o con il Lama Gli 11 mila musulmani pregano rivolti alla Mecca (con Io sguardo alla collina dì Cavoretto) in attesa di una moschea - La lunga storia della comunità israelitica, dal ghetto a oggi - Tra i Bahà'ì •Allah è grande, Maometto è'il suo profeta*. Sono 'almeno undicimila; in prevalenza sunniti, 1 musulmani «torinesi» che cinque volte 11 giorno (levar del sole, mezzogiorno astronomico, metà pomeriggio, tramonto, sera) si rivolgono verso la Mecca guardando la collina di Cavoretto. E a Sud-Est è orientata anche la moschea, quattro stanze malandate al secondo plano di un vecchio edificio di via Berthollet 24, dove ogni venerdì, per la giornata di preghiera, 1 seguaci del Corano rispondono alle 13,45 In punto alla chiamata del muezzin. La comunità degli islamici è la più numerosa fra quelle dell'arco non cristiano. Oltre a studenti e commercianti provenienti da Paesi africani e dal Medio Oriente, comprende duecento torinesi. Una presenza massiccia per una citta che fino a vent'anni fa non contava più di un centinaio di arabi. Ora 1 seguaci di Maometto sono costituiti in associazioni; dall'81, a Parco Europa, con una cerimonia suggestiva festeggiano la fine del Bamadam (quest'anno 1118 giugno). Ma 11 progetto più ambizioso per I figli dell'Islam è una moschea vera e propria. Dice 11 prof. Giovanni Oggero, musulmano di Carmagnola: «Sono quattro anni che siamo in trattative con l'amministrazione torinese; se non et fosse stata la crisi, seguita poi dalle elegioni, forse oggi saremmo a buon punto: E' un accordo che i musulmani auspicano venga stipulato in fretta. La mini-moschea di via Berthollet, oltre ad essere in locali non degni per un luogo di culto, non è più sufficiente per soddisfare le necessità di una comunità che cresce, che ha bisogno di un punto d'incontro. Mohamed El Idrlss, dal '69 a Torino, commerciante, sposato con una torinese, padre di tre figli: «Qui oltre a pregare, forniamo assistenza ai nostri fratelli immigrati, facciamo corsi di italiano, cerchiamo insomma di aiutarli ad inserirsi-. Verrà 11 giorno in cui dovremo abituarci a vedere un maomettano pregare sotto 1 portici di piazza San Carlo o alla fermata dell'autobus. La loro presenza è già cosi massiccia che certi negozi, esclusivamente per loro, trattano prodotti provenienti dal Medio Oriente: in via San Secondo, ad esemplo, si vende carne ovina e bovina macellata secondo la tradizione Islamica. La stessa macelleria è frequentata dal figli di Israele, altra comunità non cristiana presente In Piemonte da 700 anni. Oggi gli ebrei torinesi sono poco più di 1200, ma nella loro storia hanno dato alla città figli celebri come Cesare Lombroso (antropologo positivista), Attilio Momigliano, autore della famosa •Storia della letteratura italiana; la biologa Rita Levi Montalclnl, 11 fisico Emilio Segré, lo scrittore Primo Levi. Commercianti di tessuti e di passamaneria, editori, antiquati ed orefici, gli ebrei erano fino all'inizio della seconda guerra mondiale (4000 mila negli anni Trenta) una comunità molto forte che viveva nel ghetto (via San Francesco da Paola, via Des Ambrols, via Bogino) e aveva asili, scuole e sinagoghe. Del passato è rimasto poco, se non la «Sinagoga, Grande • di via S. Pio V costruita nel 1884. Islamici ed ebrei sono due gruppi etnlct-rellglosl che affondano le radici in Medio Oriente, cui bisogna aggiungerne un. altro, Quello del Bahà'l di origine Iraniana. I discepoli di Bahà'u'llàh, 11 profeta persiano della seconda metà dell'800 che ha teorizzato l'ordine mondiale al di sopra di ogni confessione («La terrò è un solo paese e l'umanità i suoi cittadini*), sono a Torino non più di una trentina. Una comunità piccola, costituita da commercianti di tappeti, che si riunisce il giovedì In via Lombroso 6. Emanuele Monta Gli islamici si (.meno ogni venerdì nella moschea di via Berthotlet per la «giornata di preghiera», sotto la guida dell'Imam. Sopra l'altare, orientato a Sud-Est, in direzione della Mecca, un verso del Corano: «Nel nome di Allah, misericordioso e clemente». I discepoli torinesi sono oltre undicimila

Persone citate: Attilio Momigliano, Cesare Lombroso, Emilio Segré, Giovanni Oggero, Lama, Mohamed El Idrlss, Pio V, Primo Levi, Rita Levi Montalclnl