L'Inps nella tempesta di Emilio Pucci

L'Inps nella tempesta Craxi vuole il commissario, il sindacato pronto allo scontro L'Inps nella tempesta De Michelis parla di «gestione pletorica e paralizzante» - La Coì.findustria chiede una indagine sul bilancio A fine finn® un «fop£®» di 31 «000 miliardi ROMA — Il governo Craxl vuole 11 Commissario all'Inps. La decisione sarà presa a giorni, probabilmente subito dopo la verifica. In alternativa, nel caso l'Ipotesi di commissariamento dovesse provocare le violente reazioni del sindacato, c'è 11 rinnovo del consiglio di amministrazione, ma con una nuova impostazione, capace di rendere più agevole la gestione del disastrato ente previdenziale. Il più deciso sulla strada del commissariamento è Craxl in persona, che nelle «schede per la verifica», inviata ai segretari del pentapartito, scrive secco: •La gravità del deficit previdenziale (a fine anno almeno 31 mila miliardi, ndr) e le difficoltà di funzionamento dell'Inps postulano l'opportunità di una gestione straordinaria dell'Istituto.. E questa intenzione è stata ieri confermata, sia pure con toni più cauti, dal ministro del Lavoro, De Michelis, nel corso di una conferenza stampa «7/ consiglio di amministrazione dell'Inps, così come è attualmente strutturato — ha precisato De Michelis — non funziona, è soltanto un organismo pletorico die finisce col paralizzare l'attività dell'Istituto'. Il ministro è convinto che si può ancora salvare l'Inps dalla bancarotta operativa e finanziarla. Ma occorrono decisioni rapide ed efficienti che l'attuale struttura non può garantire. «Per piacere, non facciamo, dietrolo¬ gia', si è affrettato ad avvertire De Michelis. ^Intendiamoci bene: il commissariamento non è una misura punitiva nei confronti degli attuali amministratori deV'Inps. C'è soltanto il problema di assicurare all'Istituto efficienza gestionale'. Quindi, o commissario o nuovo consiglio di amministrazione, costituito però con nuovi criteri e sul modello dell'Ina o della Banca Nazionale del Lavoro: 11 ministro riferirà al Parlamento mercoledì prossimo. Il caso del vertice Inps deve chiudersi prima della fine del mese, perché, ha detto De Michelis, bisogna subito pensare alle azioni di risanamento. Nei conti dell'Istituto c'è il caos ed è difficile venirne a capo. Il vero guaio sono le entrate, che perdono colpi per il progressivo calo del contributi e per l'evasione contributiva. Il calo, ha ricordato il ministro citando 11 documento del vertici Inps, è incominciato nel 1983. «Afa perché — ha osservato polemicamente — ci è stato comunicato soltanto oggi?: Comunque, non è 11 caso di perdersi in polemiche. E' importante passare all'azione recuperando 1 crediti ancora da riscuotere (oltre 13 mila miliardi) e combattere a fondo l'evasione. Saranno perciò anticipate alcune norme della riforma previdenziale, tra cui quelle relative alla ristrutturazione dell'Istituto. Cosi come si Intensificheranno le ispezioni sulle aziende che già lo scorso anno hanno portato al recupero di 805 miliardi. Una mossa importante e forse decisiva contro l'evasione scatterà il 20 luglio, con l'operazione «denuncia unica», cioè un sistema di controlli incrociati tra l'Istituto di previdenza sociale e il fisco. De Michelis ha liquidato la proposta del presidente uscente dell'Inps Ravenna, di un «contributo di solidarietà' all'Istituto da parte degli altri fondi previdenziali autonomi. «£' una misura modesta che non serve-. L'altro grande settore ammalato è la sanità. Il ministro Degan ha precisato Ieri che non si deve parlare di un buco di 40 mila miliardi. La cifra (per l'esattezza 39.200 miliardi) si riferisce allo stanziamento necessario al settore, coperto per 1*80 per cento dai contributi del cittadini. La sola ipotesi di un commissariamento dell'Inps ha scatenato, come era facilmente prevedibile, le ire dei sindacati. Il segretario generale della Cgil, Luciano Lama, parla di una decisione «di inaudita gravità che nessun sindacato potrà in alcun modo avallare'. Per Franco Bentlvogli della Cisl questa scelta sarebbe 'demagogica e irresponsabile'. Da parte della Conflndustrla si chiede invece la certificazione del bilanci dell'Inps. Il direttore generale Paolo Annlbaldl ribadisce che 'il sistema pensionistico italiano, così come è congegnato non può regacre*. Emilio Pucci

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