Cossiga fissa per ottobre l'elezione del nuovo Csm

Cossiga fissa per ottobre relezione del nuovo Csm Prima visita del Presidente al Consiglio superiore Cossiga fissa per ottobre relezione del nuovo Csm «C'è una crescente domanda dì giustizia da parte della gente comune, soprattutto la più debole» ROMA — Il presidente della Repubblica Francesco Cossiga ha firmato lunedi il decreto che fissa la data per le elezioni del nuovo Consiglio superiore della magistratura, da pochi giorni scaduto. Lo lia detto lo stesso Cossiga intervenendo per la prima volta alla riunione dell'organo di autogoverno della magistratura di cui, secondo 11 mandato della Costituzione, ha assunto la presidenza. Le elezioni dovranno svolgersi il 6 ed il 7 ottobre. La parola passa ora al Parlamento che deve varare la nuova legge per regolare le elezioni a Palazzo del Marescialli. Intanto l'attuale Consiglio resta in carica, come prescrive la normativa in vigore, altri tre mesi. Dalla decisione del Parlamento, possono discendere due ipotesi: varo della legge con ulteriore proroga dell'attuale Csm (se viene ritenuto che entro 11 7 ottobre non si fa a tempo a rinnovarlo), varo senza la proroga (ed allora restano ferme le date fissate dal decreto). Cossiga è stato accolto a Palazzo dei Marescialli dal vicepresidente del Consiglio superiore, Giancarlo De Carolis, e dal ministro della Giustizia, Mino Martlnazzoli. Alla solenne seduta pubblica hanno partecipato anche, per la prima volta, il presidente della Corte di Cassazione Giuseppe Tamburrino ed il procuratore generale presso la corte, Mario Pratis, i quali sono divenuti componenti del Csm a seguito delle cariche assunte. Nell'annunciare la firma del decreto per la data delle nuove elezioni dell'organo di autogoverno della magistratura, Cossiga lia precisato che si tratta di -un atto dovuto", al quale «non si può né si deve attribuire alcun altro significato che ?ion quello dell'adempimento di un preciso dovere istituzionale». -Certo si pone anche un problema di proroga delle funzioni del Consiglio in carica, ad evitare vuoti, anche se opinabili, in un settore di estrema delicatezza e rilevanza costituzionale. Sono certo — ha detto ancora Cossiga — che il Parlamento ed il governo della Repubblica provvederanno nella sfera delle loro proprie attribuzioni nei tempi opportuni e necessari». Il Presidente della Repubblica ha osservato che il Consiglio superiore della magistratura è diventato col tempo -il custode della deontologia professionale e dell'imparzialità dei magistrati», -il punto di riferimento indispensabile al quale i magistrati possono rivolgersi per ottenere guida, orientamento e sostegno»: una caratteristica questa, ha detto, che assume -particolare importanza» nel momento «In cui taluni conflitti sociali tendono impropriamente a trasferirsi nelle aule di giustizia mettendo il giudice di fronte ad acuti dilemmi: da una parte la tentazione comprensibile di proporre e coltivare terapie che competono ad altri poteri dello Stato, dall'altra il timore dell'inerzia». E' necessario evitare la -tentazione di una supplen-: za» non conforme al principi della Costituzione, ma è altrettanto necessario -rifuggire dall'inerzia e dall'abdicazione, a fronte di una crescente domanda di giustizia da parte della gente comune, specie da parte dei più deboli». Cossiga ha messo in risalto 11 -contributo fondamentaledato dai magistrati alla lotta contro la criminalità organizzata, politica e comune, ed il -duro prezzo» pagato per questa rinnovata «resistenza» dalla magistratura e dallo stesso Consiglio superiore: -Basti ricordare per tutti l'indimenticabile vostro e mio Vittorio Bachelet, caduto sul campo in questa cruenta battaglia», ha detto. Cossiga ha ricordato che il Consiglio superiore della magistratura ha adottato pochi anni fa la regola generale della pubblicità delle sedute plenarie dell'assemblea ed ha esteso da pochi giorni la stessa regola alle sedute della sezione disciplinare. -Si è così certo introdotto un grande principio democratico e civile» ha osservato, precisando però che è necessario che le discussioni del Consiglio conducano a -delibere corredate di chiare, congrue ed univoche motivazioni». Roma. Il presidente Cossiga durante il suo intervento

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