Il radiocomando della bomba per Palermo venne costruito da un tecnico incensurato

Il radiocomando della bomba per Palermo venne costruito da un tecnico incensurato Trapani, è sfuggito alla cattura insieme con uno degli autori della strage Il radiocomando della bomba per Palermo venne costruito da un tecnico incensurato NOSTRO SERVIZIO TRAPANI — Un odontotecnico di Castellammare del Golfo avrebbe confezionato il congegno radiocomandato utilizzato per il fallito attentato al giudice Carlo Palermo che il 2 aprile a Plzzolungo provocò la morte di Barbara Asta, 30 anni, e dei suoi figlioletti gemelli Salvatore e Giuseppe di soli 6 anni. L'identità dell'odontotecnico viene tenuta segreta dagli Investigatori che lo ricercano insieme con un pregiudicato di Alcamo sospettato di aver fatto parte del commando autore della strage. Si tratta del due personaggi che per 11 momento sono riusciti ad eludere il mandato di cattura emesso contro di loro e contro altre cinque persone (tre già In carcere, due arrestate tra l'altro ieri e ieri) per strage, attentato alla sicurezza dello Stato, associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e altri reati minori. Negli sviluppi dell'inchiesta, a tre mesi e mezzo dall'esplosione dell'autobomba nella strada litoranea tra Plzzolungo e la periferia occidentale di Trapani, sono coinvolte altre due persone per le quali il giudice istruttore di Caltanisetta, Claudio Lo Curio, ha emesso mandati di cattura per favoreggiamento e falsa testimonianza. I proprietari di due piccole cave di marmo nella riviera tra Cuttonagi e Castellammare del Golfo, Antonino Palmerl e Gaspare Crociata, ultimi in ordine di tempo a finire in prigione, avrebbero fornito ai mafiosi l'esplosivo usato per fare saltare in aria l'auto blindata del giudice Palermo e che invece dilaniò la mamma e i due bambini che transitavano nello stesso Istante SU' un'altra automobile. ': Gli investigatori, ieri, hanno confermato il ruolo centrale svolto dai mafiosi di Alcamo e Castellammare del Golfo nel preparare e realizzare l'attentato al dott. Palermo: volevano prevenire le Indagini che avrebbero potuto portare — come temevano — alla scoperta della raffineria di eroina impiantata dal mafiosi con la protezione dei gruppi corleonesl proprio nell'immediata periferia di Alcamo Una raffineria che a quanto pare ogni giorno produceva oltre tre chilogrammi di eroina e che avrebbe dunque reso giornalmente cinque miliardi di lire. Vincenzo Milazzo, considerato il numero uno della mafia • di ...Alcamo, e Gioachino CàlàbrÒfì'autocarrozzlere che per primo fu arrestato nei giorni successivi alla strage, sarebbero stati perciò i «cervelli» Milazzo, un enologo di 29 anni, fu catturato il 30 aprile nella raffineria alcamese. Quando la polizia fece irruzione nel locali. Milazzo disse: -Qui non facciamo niente di male, siamo persone per bene». Ma subito dopo funzionari e agenti della polizia si resero conto di avere colpito molto in alto. a> r.

Persone citate: Antonino Palmerl, Barbara Asta, Carlo Palermo, Gaspare Crociata, Gioachino Càlàbròfì'autocarrozzlere, Vincenzo Milazzo