Architettura non vuol lasciare la vecchia sede del Valentino

Anhitettura non vuol lasciare la vecchia sede del Valentino Aperta, la moderna biblioteca, completa e computerizzata Anhitettura non vuol lasciare la vecchia sede del Valentino Già elaborato un progetto di ristrutturazione per evitare il trasloco ai Poveri Vecchi Piano, plano, senza battere la grancassa, docenti e studenti della facoltà di Architettura stanno mettendo le basi per rendere definitiva quella che da oltre un decennio è la loro sede provvisoria: 11 Castello del Valentino. Alle parziali ristrutturazioni, alle modifiche, ai lavoretti qua e là in attesa di scelte di là da venire, s'è aggiunta ieri un'altra opera che arricchisce la serie di servizi: la biblioteca di settore 'Territorio cambiente'. Ricavato al piano terra dell'ala ottocentesca del Castello, realizzato dopo oltre un anno di lavori per quasi un miliardo di spese, il nuovo centro di consultazione e ricerca, aperto non soltanto a studenti e docenti della facoltà, ma anche a studiosi e ricercatori esterni, dispone di trentamila fra libri, riviste e pubblicazioni varie, di una quarantina di posti a sedere e di un videoterminale in grado'di. fornire all'istante i catalogni delle opere memorizzati e disponibili in facoltà. Qui, lungo i mille metri di scaffali, si potranno consultare, tre ore 11 giorno, cinque giorni la settimana (dal lunedì al venerdì) volumi rari e riviste specializzate, difficilmente reperibili in altre biblioteche cittadine. Alle decine di intervenuti ieri all'inaugurazione (dal Rettore del Politecnico, prof. Lelio Straglotti, al preside di Architettura, prof. Lorenzo Matteoli, al direttore della biblioteca, prof. Alberto Botta- ri) una domanda era d'obbligo: la nuova biblioteca è un motivo in più per convincere i riluttanti a scegliere il Castello del - Valentino come sede definitiva della facoltà? A sentire gli interessati non ci dovrebbero essere più dùbbi sulla validità della scelta ma 11 problema è tutt'altro che risolto. Il bel palazzo, di proprietà del Politecnico (valore stimato, 26 miliardi) rientra infatti nel plano di permute tra atenei, Comune, Provincia, Regione e Stato per venire in¬ contro alle rispettive esigenze nel settore edilizio. Il Castello, secondo tale piano, dovrebbe passare tra i beni del Comune, in cambio dell'Istituto di riposo Poveri vecchi di corso Unione Sovietica. Qui dovrebbe trasferirsi anche la facoltà di Architettura oltre a Economia e Commercio, dipartimenti di Informatica, scientifici e biologici. Progetti per ora soltanto sulla carta. In ogni caso — rilevano i docenti di Architettura — passeranno almeno dieci anni prima che la Ino¬ tlzzata sede di corso Unione Sovietica diventi agibile. Il Consiglio d'amministrazione del Politecnico ha a suo tempo dato 11 semaforo verde al trasferimento ma la decisione potrebbe rientrare, visti gli appelli che da varie parti continuano ad arrivare al Rettore prof. Straglotti. Un gruppo di docenti e ricercatori, coordinato dai professori Giacomo Donato e Vittorio Oldanl, ha autonomamente preparato un progetto per fare del Castello del Valentino la nuova e definitiva sede di Architettura. La proposta, illustrata con disegni e schizzi, prevede la costruzione in un cortile interno, di aule, laboratori, biblioteche, bar-tavola calda, centrale di climatizzazione, servizi studenti. Costo, circa 14 miliardi. In attesa di decisioni finali, Rettore, preside e consiglio di facoltà cercano di attrezzare 11 Castello per farne un centro di moderna attività didattica, aperto anche a manifestazioni extra-universitarie (l'ampio cortile d'entrata ospiterà in questo periodo alcuni spettacoli dei -Punti verdU). Ma in mancanza di un progetto finalizzato e de-. Unitivo, si procede forzatamente a interventi sporadici, con costi non indifferenti. Un pericolo almeno è stato scongiurato: 11 Castello, grazie alla presenza dei futuri architetti, non sta facendo l'ingloriosa fine di alcuni storici palazzi, abbandonati e fatiscenti. Guido J. Paglia li castello del Valentino: Architettura adesso vuole restare

Persone citate: Alberto Botta, Giacomo Donato, Lelio Straglotti, Lorenzo Matteoli, Rettore, Vittorio Oldanl