La mafia voleva uccidere Palermo per salvare la centrale dell'eroina

persa/vare /< La mafia valeva uccidere Palermo Ja €enfrale dell'eroina Trapani, sette arresti e due ricercati per la strage di Pizzolungo persa/vare /< La mafia valeva uccidere Palermo Ja €enfrale dell'eroina II personaggio più importante è il boss Milazzo - Contestato anche il reato di attentato alla sicurezza dello Stato NOSTRO SERVIZIO TRAPANI — La mafia voleva uccidere 11 .giudice Palermo per impedirgli di scoprire una raffineria di eroina: quella di Alcamo che aveva un fatturato di 5 miliardi al giorno. Per gif inquirenti non c'è dubbio. Per questo hanno spiccato nove mandati di cattura per la strage di Pizzolungo, alla periferia di Trapani, in cui il 2 aprile persero la vita Barbara Asta, di 30 anni, e i suol gemelli Salvatore e Giuseppe, di 6 anni. All'attentato (una .Golf, con almeno 50 chiii di esplosivo scoppiata mentre passava con Tautoblindata e la scorta) Il giudice Carlo Palermo sfuggi per una circostanza fortunata. Dei quattro poliziotti della scorta, due rimasero a lungo in coma, ma infine sopravvissero. Ora la svolta Importante nell'inchiesta. Polizia e carabinieri accusano la potente mafia emergente dell'asse Alcamo-Castellammare del Oolfo. Con un rapporto consegnato al giudice istruttore di Caltanisetta. Claudio Lo Curio gl'investigatori prospettano l'ipotesi che l'attentato fu deciso perché il giudice, benché solo da pochi giorni in servizio alla procura della Repubblica di Trapani, sospettava connessioni tra le cosche della zona e i trafficanti di eroina. In particolare viene avvalorata la tesi che Vincenzo Milazzo, il giovane boss accordatosi con i corleonesi dopo aver soppiantato il Rimi, pensò di eliminare il giudice Palermo. Questi, indagando su mafia e droga, avrebbe potuto risalire all'attrezzatissi- ma centrale dell'eroina poi scoperta, poco tempo dopo, proprio ad Alcamo. La morte di Palermo avrebbe dovuto provocare un duplice effetto: togliere di mezzo un magistrato temibile, e tenere occupati polizia, carabinieri e finanzieri in modo da poter continuare indisturbati la lucrosa attività della raffineria di eroina. Sette dei nove mandati di cattura sono stati emessi per strage, attentato alla sicurezza dello Stato, associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico internazionale degli stupefacenti e per reati minori. Due dei destinatari sono latitanti. Le loro generalità non sono state comunicate. •A'on possiamo certamente rivelare l'identità dei ricercafi., ha spiegato 11 questore di Trapani, Giuseppe Oonzales. Oli altri destinatari, oltre a Vincenzo Milazzo, sorpreso il 30 aprile nella raffineria di eroina ad Alcamo, sono Gioacchino Calabro, l'autocarrozzlere di Valderice, residente a Castellammare del Golfo, il primo a finire in prigione per l'attentato e sospettato di aver azionato il radiocomando con 11 quale fu fatta saltare in aria l'autobomba; Vincenzo Cu sima no, accusato fino ad ora soltanto di favoreggiamento: avrebbe fornito a Calabro la vettura con cui questi si allontanò da Pizzolungo. Sono stati quindi arrestati Antonino Palmer!, 36 anni, e Gaspare Crociata, di 60, due nomi relativamente nuovi nell'inchiesta e che nella prima fase degli accertamenti erano stati oggetto di analisi da parte degli inquirenti. Altri due mandati di cattura Invece il giudice Lo Curio 11 ha firmati per Rosa Cusimano, 27 anni, sorella di Vincenzo, proprietaria della «Fiat Uno. fornita a Calabro e rinvenuta incendiata una settimana dopo l'attentato tra Alcamo e Partinlco, e l'ottico Francesco Quattrone, di 37 anni, di Castellammare del Golfo, coinvolto per aver venduto a Calabro un binocolo appena qualche giorno prima dell'attentato. La donna e l'ottico, interrogati a piti riprese, si sono contraddetti al punto da essere incriminati per favoreggiamento e falsa testimonianza. Dice il questore di Trapani: «Dopo aver eliminato il giudice Giangiacomo Cioccio Montalto, che stava indagando sul traffico di eroina, la mafia trapanese decise di fare altrettanto con il giudice Carlo Palermo, ritenendo che in tempi brevi egli avrebbe fatto. luce su quésto lucrosissimo affare». Il dottor Gonzales aggiunge: «Quello di Palermo sarebbe stato un omicidio preventivo a scanso di problemi futuri: Su mafia e droga d'altronde il dottor Palermo che, superscortato, ha ripreso il suo lavoro alla procura di Trapani dopo i sei mesi di perdita di anzianità inflittigli dal Csm per i «casi, sollevati dalle sue indagini quando fu giudice istruttore a Trento, aveva già centrato 11 suo interesse circa quattro anni fa. Palermo si era messo in contatto conciacelo Montalto prima che questi venisse assassinato dalla mafia a proposito di un personaggio emblematico, Karl Kofler, gestore di una pensione a Bolzano, nel giardino della quale era stato trovato un i quintale di eroina pura. Kofler, pare, era stato in contat-1 to con mafiosi. Antonio RavidtV