Tra l'auto e la Cina ora fiorisce l'amore

Tra l'auto e la Cina ora fiorisce Famore Tra l'auto e la Cina ora fiorisce Famore Da marzo i cinesi possono acquistare un'auto, ma quanti di essi sotto in grado di farlo? In Cina circolano meno di un milione di autoveicoli (uno ogni 1040 abitanti circa). Le autovetture sono appena 70.000 (una ogni 14.400 abitanti). A Pechino, su una popolazione di 9 milioni di persone vi sono meno di 500 macchine, die nella maggior parte del casi appartengono a membri del governo o ad alti esponenti del partito comunista. La decisione del governo di liberalizzare il mercato dell'automobile, comunque, è un avvenimento storico e si attua attraverso una rete di centri di vendita creati a Pechino, Shanghai e in altre grandi città, ciascuno dotato di alcune migliaia di vetture e autocarri di vari tipi, importati. Per entrarne in possesso l'acquirente deve esibire un documento rilasciato dalla sezione competente del partito e pagare In contanti un deposito corrispondente al 60% del prezzo del veicolo. L'esperienza sin qui fatta conferma die le richieste sono molto moderate non foss'altro perché il prezzo di listino delle automobili d'importazione più a buon mercato corrisponde a circa 18 milioni di lire compreso il 120% di (asse, cifra che un normale lavorature guadagna mediamente in 30 anni. Né le vetture prodotte localmente sono, in proporzione, più convenienti. Ma l'ora dell'automobilismo in Cina è comunque scoccata. E suo è il futuro grazie ai numerosi accordi stipulati con industrie del mondo occidentale o con i giapponesi i quali, tuttavia, si sono mostrati slnora molto cauti nell'assumere impegni con questo Paese. E' stata per prima la Volkswagen ad approfittare della politica della porta aperta instaurata dalla Cina, con un contratto di 25 anni che prevede la costruzione, presso Shanghai, di 20.000 •Santana» l'anno a partire dal 19S9. Hajatto seguito la Zùndapp, uria delle più prestigiose marcite motociclistiche tedesche. Scossa dal vento della crisi che ha investito le due ruote in Germania e altrove in Europa, ha ceduto i suoi impianti di Monaco e li ha trasferiti a Tientstn. La Peugeot, a sua volta, ha firmato un accordo che prevede la costruzione a Huang Pu (Canton), in uno stabilimento da riconvertire (ora vi si costruiscono autobus e veicoli 'industriali pesanti), di 15 mila «5<W» pick up, van e station wagon l'anno, anche in questo caso a partire dal 1989. Molti accordi anche da parte del Gruppo Fiat, mentre un'Intesa è possibile (per ora è solo in fase di studio) con la Chrysler. Ha per oggetto un motore di 2200 ce di cilindrata, uno del più diffusi nella produzione attuale del'i marca americana; potrebl e essere costruito in Cina per uso locale ma in alcuni suoi componenti fornito in seguito alla Chrysler stessa. Ma chi per primo costruirà una iattura autenticamente popolare destinata come la Ford «7Y per l'America e le Fiat «500» e «600» per l'Italia a motorizzare la Cina? E' un annuncio che potrebbe essere dato da un momento all'altro. Fiero Casacci

Persone citate: Casacci, Huang Pu, Santana