Thérèse Ann Savoy: successo è non annoiarsi di Simonetta Robiony

Thérèse Ann Savoy: successo è non annoiarsi Thérèse Ann Savoy: successo è non annoiarsi Incontro con Fattrice che sta girando «La donna del traghetto», primo film di Amedeo Fago, con Leroy e Haber ROMA — Thérèse Ann Savoy ha un corpo fragile e infantile. «Non ho mai pensato di essere bella né mi sono mal preoccupata di come potevo ,sembrare agli altri, anche se dagli altri ho ricevuto la consapevolezza del mio modo di essere: Dotata di un fatalismo che le fa attraversare l'esistenza con una lievità estranea e misteriosa per la cultura mediterranea, Thérèse Ann Savoy si descrive come una persona felice: «Ho piccoli e occasionali sbalei d'umore: pochissime cose mi disturbano e anche quelle solo per momenti brevi.. Sembra non aver lasciato traccia su di lei l'esperienza trascorsa nella comune hippy di Terraslni, in Sicilia, al principio degli Anni Sessanta, quando arrivò in Italia al seguito di Carlo Silvestri, un ragazzo^italiano che faceva fotografie, e per-il-quale-aveva lasciato a Londra una affettuosa famiglia e un solido lavoro di commessa. «Quei lungo perìodo mi ha aiutata ad avere una maggiore steureeea nelle mie capacità, a vincere il pudore dei miei sentimenti, a confermarmi nel piacere di vivere in coppia-, Thérèse Ann Savoy, una delle tante ragazze del regista Lattuada, oggi ha trentanni. Un compagno, Guido Danieli, che fa il pittore a Mi¬ lano; una figlia, Ginevra, di poco più di un anno e dalla quale non si separa neanche quando lavora; dieci film alle spalle, dall'esordio a fianco di ^9ie^til,pon;j.'aj,ditq. Le farò da padre di Alberto Lattuada al discussi Saloli Kitlyt Caligola di Tinto Brass, al sofisticato Il cuore del tiranno di Jancsò, in coppia con' Da voli. «Ho sempre lavorato — dice — anno dopo anno, sema dovere sopportare la fatica e sema dover patire uria parie. La mia fortuna è che piaccio ai registi, perciò, quando mi propongono un film, significa che la ìnia faccia è andata a raccontare sullo schermo esattamente quello che il re¬ gista ha in mente'. In questi giorni Thérèse Ann Savoy è a Nazzano, un piccolo paese sulle rive del Tevere dichiarato parco naturale per il suo singolare paludi. A Nazzano si gira Ladonna del traghetto, primo film di Amedeo Fago, collaboratore stabile di Marco Bellocchio, una pellicola a basso costo prodotta da un gruppo di amici per la «Dedalusi', con Alessandro Haber e Philippe Leroy. Il tema è quello di un uomo che desidera intensamente avere un figlio. «Più che un film sul piacere della paternità è un film sull'invidia della maternità». paesaggio fatto di'vèrBe-é^ Spiega Thérèse Ann Savoy «Afa non è un film intellettuale, è una favola nella quale ognuno di noi gioca un ruolo sitnbolico». '■' Lei, ovviamente, e la donna ■ selvatica e fantasiosa che vive su un tfàrfone trasportando da un lato all'altro del fiume 1 viaggiatori. Allora che cos'è per lei il successo? -Il successo è avere la fortuna di fare l'attrice. E' esercitare il privilegio ài non dover lavorare tutti i giorni. E'avere l'opportunità di stabilire rapporti con tanta gente. E' non annotarsi». Simonetta Robiony

Luoghi citati: Ginevra, Italia, Londra, Nazzano, Roma, Sicilia