Mugabe sogna il partito unico

Mugabe sogna il partito unico Dopo il voto nello Zimbabwe si fa strada, con difficoltà, il «socialismo scientifico» Mugabe sogna il partito unico ^|^(fjl|^^^^Bi^^ÌgÌ^^^^§é^^^^^^ sbarrerò Wstrada? foia-quanto 'resisteranno? : NOSTRO SERVIZIO HARARE — L'Unione nazionale africana dello Zimbabwe (Zaini) del premier Robert Mugabe ha vinto le prime elezioni legislative dopo l'indipendenza (1980). Vittoria netta, dopo uno scrutinio durato 4 giorni; alle urne è andata la grande maggioranza degli elettori Iscritti, tre milioni. Nessun incidente, sono state elezioni libere e leali*, anche se 11 partito al potere, la Zanu, ha potuto disporre senza limitazioni dei mass media controllati dal governo. Conquistando 63 dei 70 seggi in palio (nell'80' circoscrizione, quella di Kariba, il candidato della Zanu è morto), Mugabe s'è assicurato In Assemblea una confortevole maggioranza, anche se non è riuscito a strappare alcun seggio al leader della Zapu (Unione popolare africana dello Zimbabwe), Joshua Nkomo, nel Matebeleland. Il padre del nazionalismo, nemico giurato del premier, ha facimente conquistato i 15 seggi della roccaforte Ndebele, l'etnia minoritaria del Sud-Ovest, teatro, negli ultimi anni, di sanguinose repressioni. La Zanu, però, si è assicurato il controllo delle Midlands, dove la battaglia si preannunciava difficile in al¬ meno 4 circoscrizioni dominate dalla Zapu. In totale, la Zanu è passata da 57 seggi (elezioni '80, prima dell'indipendenza) a 63; la Zapu è scesa da 20 a 15; l'ultimo seggio è andato al pastore Ndabanlngl Sithole, dissidente della Zanu che vive a Londra, in esilio. Nessun seggio alle altre tre formazioni politiche In lizza. E' sparito 11 partito del vescovo Muzorewa, il Consiglio nazionale africano unificato (Uanc), che disponeva di 3 seggi. Il vescovo nero che fu per 8 mesi, nel '79, primo ministro di Ian Smith, ha subito un grosso scacco: 2800 voti contro 131 mila del candidato della Zanu. Una disfatta che segna la fine politica di questo oppositore, da poco liberato dopo 10 mesi di carcere, che aveva presentato 53 candidati. Il voto ha tuttavia messo in luce la divisione tribale tra i Ndebeles (18% della popolazione) legati a Nkomo, e gli Shonas, maggioritari, che appoggiano Mugabe. Nkomo ha definito 1 risultati ««na tragedia-, sottolineando che «te sperarne di unità, di pace e di stabilità si sono ridotte-. Poco prima delle elezioni lo stesso Nkomo aveva lanciato a tutti i partiti una proposta destinata a rlunlflcare tutti gli abitanti senza distinzione di razza. Un'offerta accorta tiepidamente dalla Zanu, che l'ha giudicata tardiva. L'instaurazione del partito unico non potrà comunque esserci prima del 1990, sempre che il Parlamento si pronunci, nel 1987, a favore di tale sistema con una maggioranza del 70%. Una maggioranza di cui Mugabe non dispone dopo la vittoria del partito di Ian Smith, l'Alleanza conservatrice (Caz), che ha ottenuto 15 del 20 seggi nello scrutinio riservato ai bianchi (il Parlamento di Harare conta cento deputati: 80 neri e 20 bianchi). Il primo ministro dovrà infatti vedersela con un'opposizione che rappresenta circa il 30% del Parlamento (15 Zapu, 15 seguaci di Smith, Sithole). - Mugabe non ha ancora in¬ dicato la strategia per Imporre agli oppositori 11 suo «socialismo scientifico-. Ha annunciato soltanto una linea dura e nuove azioni militari nel Matabeleland e una campagna «per mobilitare la gente nell'orbita del suo partito-. Considerando che le elezioni gli hanno conferito «un mandato per unire il popolo sotto l'ombrello politico della Zanu-, per avanzare «con più forsa sulla via del socialismo con il partito unico-, Mugabe minaccia di essere ancora «più intransigente con coloro die l'hanno accusato di manovre controrivoluzionarie-. Il premier è rimasto tuttavia sorpreso dalla vittoria di Ian Smith, il cui partito sembrava essersi dissolto dopo la scissione del 1982 da parte di alcuni deputati favorevoli a un sostegno condiz.onato al governo (da 20 nel 1980 il numero dei parlamentari della Caz si era ridotto a 7). Il Gruppo indipendente dello Zimbabwe (Izg), formato appunto dal dissidenti, ha ottenuto soltanto 4 seggi: evidentemente l'elettorato bianco delle campagne non l'ha appoggiato. La tentazione totalitaria è grande ma, preoccupato di mantenere la sua Immagine di democratico, Mugabe deve ancora rafforzare il ruolo del suo partito nel Paese, cosa che a molti fa dire che lo Zimbabwe è già un regime a partito unico. Il problema, in definitiva, è sapere come e fino a quando Mugabe tollererà coloro che, secondo le sue parole, «non vogliono accettare un ruolo secondarlo-, per non dire inesistente. Michel Bole-Richard Copyright «l« Monde» e per l'Italia < 1.« Stampa» -pro i"T

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