La buona volontà dei «nuovi» scopre i lunghi tempi politici

La buona volontà dei «nuovi» scopre 8 lunghi tempi politici Commenti di chi siede per la prima volta in Consiglio comunale La buona volontà dei «nuovi» scopre 8 lunghi tempi politici Guardando l'iscrizione sul soffitto: «Speriamo che quella saggezza scenda qui tra i banchi» Dei 37 «volti nuovi del Consiglio comunale» pochi sono entrati l'altra sera per la prima volta nella Sala Rossa. Bianca Guidetti Serra, ad esemplo, c'è quasi di casa per incontri di lavoro e di studio. -Ma adesso — dice la neoeletta dp — sento una nuova responsabilità. Ora che sono al limite della mia carriera di avvocato, vorrei occuparmi in quest'aula di problemi che ho affrontato standone fuori. Delle condizioni di vita nel carcere, ad esempio: e qui gli Enti focati hanno molta competenza?. Angela. Bertero, insegnante di scuola media, eletta nella de, presidente del Cif (il cattolico Centro italiano femminile) è la prima volta che ci entra. -In questo momento mi sto domandando — ammette — se è realizzabile il ruolo che mi sono proposta-. Quale? -Cercare di dare, qui dentro, voce a chi non ce l'ha: i poveri vecchi e nuovi, i giovani senza lavoro, i drogati, gli handicappati-..Ha ascoltato con attenzione 1 vari discorsi: -Mi hanno rafforzata nella convinzione che i tempi politici sono molto più lunghi di quelli della gente comune che ha bisogno di risolvere subito i suoi problemi-. -E' una sala molto bella — dice Antonio Longo per il quale il pri chiede la poltrona di sindaco — ma questa sera mi pare si sta parlato un po' troppo. La liturgia politica prevede certi rituali e io, come ultimo arriiwto, non posso certo permettermi di suggerire modi diversi di comportamento. Però mi pare che per esprimere idee concrete non occorrano molte parole-. Anche 11 secondo neoeletto repubblicano, Remo Ratto, che slede accanto al dott. Risaliti, da dirigente industriale valuta troppo lunghi 1 tempi delle parole. Forse è l'unico del consiglieri che ha levato gli occhi fino al soffitto affrescato e ha letto la frase -Ego sapientia habito in Consilio-, Commenta: -Mi auguro che questa sapienza, questa saggezza, non restino appese lassù. Ma guardi questo andlriviene di consiglieri: quando c'è grande mobilità significa che chi parla non suscita interesse. Questo tempo si sarebbe potuto impiegare utilmente per elaborare il programma-. Olà: il programma. -Sono molto curioso di farmi spiegare dai colleghi del pentapartito — dice il pel Alberto Conte, matematico, vicerettore dell'Università — in che ,cosa consista, secondo loro, la modernizzazione di Torino-. Vuole intanto spiegare in che cosa consiste secondo lei? -In un'operazione intelligente che utilizzi tutte le forze intellettuali e di ricerca per la risoluzione del problemi Franco Plzzetti, docente di diritto costituzionale, prorettore dell'Università, de, e Lorenzo Matteoli, preside di Architettura (psl) che con Maria Magnani Noya (psl) e esperti degli altri tre partiti partecipano alla stesura del documento programmatico, spiegano che «si stalavorando su una serie concreta di linee di indirizzo politico per assicurare una gestione stabile per i prossimi cinque anni-. Vittorio Chiusano ed Ermanno Tedeschi, liberali, sledono accanto. Una domanda provocatoria a Chiusano: -La poltrona più alta sembra molto lontana-. Risponde: •Non è che mi attiri molto. Ho sempre detto che sono disponibile anche se dal punto di vista professionale mi creerebbe non pochi problemi». Inutile dire che i neoeletti del msi Roberto Rigon, impiegato, e Bernardo Chiappo, dirigente industriale, sono soddisfatti perché entrano in consiglio «o rappresentare gente che lavora- e che il verde civico Franco Abba, insegnante, è interessato a risolvere i «problemi di Torino in un momento di trasformazione profonda che ha aspetti drammatici tipo disoccupazione e altri altamente positivi tipo le nuove tecnologie-. Domenico Garbarino Angela Bertero (de) e Bianca Guidetti Serra (dp) ncoelette

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